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Come avanza la Cina nei porti d’Africa

L'Africa è diventata una fortezza cinese? Il rapporto di DP World commentato da Giuseppe Gagliano.

Più volte abbiamo sottolineato su queste pagine la lenta quanto graduale penetrazione della Cina in Africa.

Il presidente di DP World Sultan Ahmed bin Sulayem ha recentemente presentato un documento di 12 pagine intitolato “Come l’Africa è diventata una fortezza cinese”. Il rapporto, che il sultano Ahmed bin Sulayem ha condiviso con gli altri membri del consiglio di amministrazione, descrive in dettaglio l’attivismo di Pechino nei porti dell’Africa occidentale e del Corno d’Africa, poche settimane dopo che il gigante della logistica ha inaugurato un terminal per container a Berbera, in Somaliland, il 25 giugno.

Attivismo, questo, che ci spiega con la necessità di concretizzare la Nuova via della seta.

Il rapporto illustra le ambizioni della Cina nella regione. Durante la costruzione del terminal di Berbera – progettato per avere una capacità di 500.000 container all’anno -, gli sviluppatori degli Emirati Arabi Uniti sono arrivati al punto di collocare una piccola squadra di sicurezza sul posto per prevenire ogni possibile tentativo della Cina di infiltrarsi, o addirittura sabotare, la sua costruzione. La società continua a seguire da vicino i lavori in corso sulla zona franca adiacente al porto e all’estensione del terminal.

Ora sono le scelte poste in essere da Pechino con l’amministrazione del Somaliland a preoccupare Abu Dhabi.

Il rapporto presentato al sultano Ahmed bin Sulayem mostra come l’ambasciatore cinese a Mogadiscio, Qin Jian, abbia più volte contattato il presidente del Somaliland Muse Bihi Abdi per proporre l’apertura di un ufficio di rappresentanza cinese ad Hargeisa (il Somaliland attualmente riconosce solo Taiwan). L’anno scorso, quando Hargeisa ha riconosciuto ufficialmente Taipei, fonti di intelligence hanno rivelato che il ministero degli Esteri di Pechino ha inviato frettolosamente il suo direttore degli affari africani ed ex ambasciatore a Nairobi, Wu Peng, per fare pressione sull’amministrazione di Bihi Abdi.

Ma il report indica anche una tensione dei rapporti tra Somaliland e Gibuti , che nel 2006 aveva estromesso DP World per aver assegnato il terminal container di Doraleh a China Merchants Holdings.

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