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Bannon, Singer, Ryan e lo scontro interno per la futura leadership del Gop

L’articolo di Fabio Vanorio Secondo Axios, una settimana fa, Steve Bannon avrebbe affermato al telefono con il Presidente Trump il suo intento di “distruggere” Paul Singer, miliardario newyorkese, fondatore dell’hedge fund Elliott Management e uno dei più influenti donatori del Partito Repubblicano. Secondo le fonti di Axios, il Presidente Trump si sarebbe mostrato in linea…

Secondo Axios, una settimana fa, Steve Bannon avrebbe affermato al telefono con il Presidente Trump il suo intento di “distruggere” Paul Singer, miliardario newyorkese, fondatore dell’hedge fund Elliott Management e uno dei più influenti donatori del Partito Repubblicano.
Secondo le fonti di Axios, il Presidente Trump si sarebbe mostrato in linea con Bannon, anche se in precedenza Trump si sarebbe espresso diversamente in altri ambienti affermando come Singer fosse da considerare “nella squadra” dato il suo “grande impegno” nel ridurre i propri finanziamenti ai gruppi contrari alla riforma fiscale che Trump sta sostenendo.
Per Axios, il livore di Bannon in questa telefonata sarebbe connesso alla diffusione della notizia da parte del NYT relativa ad un sito web conservatore, il Washington Free Beacon, finanziato da Singer per la realizzazione di “oppo research” anti-Trump da parte di Fusion GPS, concretizzatasi nel famigerato dossier russo secondo il quale sarebbero emerse accuse a danno del Presidente Trump sia di una possibile (e mai dimostrata) cospirazione con il Governo di Mosca per sostenere illecitamente la campagna elettorale di Trump nel 2016, sia di (mai dimostrati) comportamenti a sfondo sessuale da parte dello stesso Trump, inappropriati per il suo ruolo di Presidente.

Nonostante fonti vicine a Singer abbiano affermato che il miliardario si ritenga totalmente estraneo alla vicenda Fusion GPS, nel corso della telefonata Bannon ha ribadito il suo intento di voler sistemare le cose con Singer e con il suo entourage già da molto tempo (“to set things right with Singer and his entire crew,”), anche utilizzando il sito web Breitbart News. In questa sede, però, intendo proporre anche un’altro tipo di riflessione relativa alla strategia che Bannon starebbe per avanzare.
È un fatto che durante la campagna elettorale, Singer sia stato uno dei principali finanziatori del movimento “Never Trump”, cosi come è un fatto che, Singer abbia donato un milione di dollari per l’inaugurazione della Presidenza Trump e a supporto di molte battaglie della sua amministrazione tra cui la conferma di Neil Gorsuch alla Corte Suprema. Ma nella visione del mondo di Bannon, Singer appartiene alla cabala “globalista” che favorisce le politiche della Open Society di George Soros ed Hillary Clinton, incluedendo, a detta di Bannon, anche Mitch McConnell, leader del GOP al Senato.
Il fatto che proprio mercoledì scorso, Paul Ryan abbia annunciato che non concorrerà alla sua rielezione adducendo motivazioni familiari (impiegate sempre quando non si ha altro da dire) apre orizzonti a ben altri scenari legati ad un verosimile coinvolgimento (riportato dalla stampa) di Paul Ryan nel finanziamento del dossier Fusion GPS contro Trump, e ad un verosimile intento di Singer di puntare proprio su Ryan per riorganizzare il GOP e presentarlo come candidato presidenziale nel 2024 quando Trump sicuramente (almeno all’attuale stato della legislazione) non potrà più candidarsi.

 

Fabio Vanorio è un dirigente del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dove ha prestato servizio dal 1990. In aspettativa dal 2014, risiede a New York dove ha in corso progetti di ricerca accademica in materia di economia internazionale ed economia della sicurezza nazionale. Si è laureato in Economia a Roma all’Università La Sapienza, dove ha anche conseguito una specializzazione in Economia e Diritto delle Comunità Europee. Ha due Master rispettivamente in Econometria applicata ed in Finanza ed Assicurazione islamica, quest’ultimo conseguito a Londra. Attualmente scrive per l’Hungarian Defense Review e per l’Istituto di Studi Strategici Nicolò Machiavelli.

DISCLAIMER: Tutte le opinioni espresse sono da ricondurre all’autore e non riflettono alcuna posizione ufficiale riconducibile né al Governo italiano, né al Ministero degli Affari Esteri e per la Cooperazione Internazionale. Laddove il tema è inerente a relazioni internazionali, il testo è stato autorizzato per la pubblicazione dal Ministero degli Affari Esteri e per la Cooperazione Internazionale.

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