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Cipro Eni

Eni e Total, Italia e Francia mandano navi da guerra contro la Turchia e pro Cipro?

Che cosa sta succedendo fra Turchia e Cipro e i riflessi per Italia e Francia vista la presenza di Eni e Total. Navi da guerra in azione

Burrasca anche militare sulla vicenda fra Turchia e Cipro che interessa Eni e Total?

La domanda non è peregrina se si legge un articolo di un giornale greco twittato dall’analista Germano Dottori, docente di geopolitica alla Luiss e consigliere scientifico di Limes:

Nei giorni scorsi la nave turca Yavuz, nei giorni scorsi, ha raggiunto l’area del pozzo Guzelyurt-1 nel Mar Mediterraneo, zona concessa in licenza da Nicosia a Eni e Total, che la Turchia rivendica.

Il ministro dell’Energia e delle Risorse naturali turco, Fatih Donmez, annunciando l’avvio delle perforazioni e i lavori della nave fino a gennaio 2020, ha detto – riporta Agenzia Nova – che “l’area di perforazione si trova all’interno della piattaforma continentale turca registrata presso le Nazioni Unite”.

Ha commentato su Analisi Difesa l’ufficiale della Marina in congedo, Fabio Caffio: “Ben venga il monito dell’Italia alla Turchia visto che sono in ballo sia i nostri interessi commerciali sia la nostra credibilità internazionale in termini di capacità di risposta a provocazioni ed affronti. A questo punto sarebbe giustificato un dislocamento di nostre Forze navali in funzione di monito preventivo e di eventuale protezione diretta”.

Ieri il ministro dell’Energia cipriota, Yiorgos Lakkotrypis, ha dichiarato che rappresentanti di Eni a Nicosia gli hanno assicurato che l’impegno della compagnia nei confronti di Cipro è “scontato”.

Le parole di Lakkotrypis arrivano, come riporta l’agenzia di stampa “Cyprus News Agency”, dopo che l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha dichiarato che “se qualcuno si presenta con le navi da guerra io non faccio i pozzi. Non sono io che mi devo preoccupare. Non voglio certo fare scoppiare delle guerre per fare dei pozzi”. I

l commento di Descalzi sull’invio da parte della Turchia della nave da perforazione Yavuz, attualmente nel blocco 7 della Zona economica esclusiva (Zee) cipriota, è stato fatto “tenendo presente la sicurezza del personale dell’azienda”, ha sottolineato Lakkotrypis.

Secondo il ministro dell’Energia cipriota, il capo azienda di Eni “stava rispondendo una domanda in merito ad una eventuale preoccupazione per l’escalation di provocazioni da parte turca nel Mediterraneo, e se si guarda alla sua risposta, dice che non è preoccupato”.

Lakkotrypis ha dichiarato che il programma energetico del governo di Nicosia va avanti secondo i piani anche in relazione ai contratti firmati per le concessioni ad Eni e alla francese Total per la ricerca di idrocarburi nelle acque nazionali.

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