skip to Main Content

Riscaldamento centralizzato, se l’Italia impone vincoli e sanzioni incredibili

Un altro obbligo che ci imporrà l’Europa dal 2016, nel caso dei condomini dove ci sono impianti centralizzati di riscaldamento. Non solo obblighi e spese per i cittadini ma anche sanzioni nel caso in cui non si rispetti questo ulteriore balzello delle valvole termostatiche “Dal 2016 scatterà l’obbligo di dotare di valvole termostatiche gli appartamenti…

Dal 2016 scatterà l’obbligo di dotare di valvole termostatiche gli appartamenti dei condomini che hanno l’impianto di riscaldamento centralizzato: è quanto prevedono un insieme di norme per l’applicazione di misure volte ad attuare l’efficienza energetica. Nelle intenzioni del legislatore si tratta di responsabilizzare il cliente nella consapevolezza dei suoi consumi, ma nei fatti ci troviamo di fronte ad un ulteriore balzello burocratico che prevede anche sanzioni, molto salate.

AiCARR ritiene che sia fondamentale la disponibilità diretta (attraverso display o interfacce) del dato di misura per i clienti finali per consentire la piena consapevolezza dei propri consumi per adottare logiche di risparmio energetico e l’interfacciamento a semplici sistemi di visualizzazione casalinghi. Infatti, l’obiettivo dichiarato è quello di ottenere, attraverso la conoscenza dei consumi individuali e la possibilità di gestire l’energia, una maggiore responsabilizzazione da parte degli utenti tale da indurre a comportamenti più virtuosi e di ridurre gli sprechi energetici“. Lo dichiara Livio de Santoli, presidente di Aicarr, Associazione italiana condizionamento dell’aria riscaldamento e refrigerazione.

“In questo senso risulta oltremodo importante che l’Autorità dell’Energia provveda – cosa che ancor non ha fatto – alla definizione sia dei requisiti metrologici dei dispositivi di misura del calore che delle modalità di verifica ed omologazione degli stessi.

Il cliente finale deve essere direttamente coinvolto nel sistema di termoregolazione e contabilizzazione, ma anche di ripartizione del calore, ferma restando la necessità di garantire la continuità nella misurazione del dato e nella misura in cui i costi risultanti dall’assegnazione del compito di misurazione, ripartizione e conteggio siano ragionevoli.

Cosi come stanno ora le cose vengono meno i dettami della direttiva europea in merito alla trasparenza delle misure e alla consapevolezza degli utenti, e rimane solo il solito, ulteriore, inutile balzello imposto alle famiglie”.

Back To Top