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Tricottero

Se Star Wars fosse realtà? Ecco il ‘tricottero’ Flike

Se siete appassionati di Star Wars e sognate da sempre di poter volare con una motospeeder 74-Z è arrivato il momento tanto atteso per dire basta alle attese. Non sarà proprio come l’aspettavate ma qualche tassello in più è stato messo tra desideri e realtà. Dall’Ungheria arrivano le immagini del primo test di volo con…

Se siete appassionati di Star Wars e sognate da sempre di poter volare con una motospeeder 74-Z è arrivato il momento tanto atteso per dire basta alle attese. Non sarà proprio come l’aspettavate ma qualche tassello in più è stato messo tra desideri e realtà.

Dall’Ungheria arrivano le immagini del primo test di volo con equipaggio di Flike una sorta di “tricottero” che ricorda almeno nell’idea quanto visto nella celebre saga di George Lucas.

Progettato dalla Bay Zoltan Nonprofit Ltd, Flike è capace di librarsi in volo trasportando un uomo. Lo sviluppo del progetto è iniziato nell’estate del 2014 e dopo quasi un anno di distanza è stato rilasciato su Youtube il primo test ufficiale con pilota. Nel video si può vedere Flike volare per qualche secondo sui campi ungheresi producendo un rumore molto simile a quello di un tosaerba. Durante il secondo volo di prova del 30 aprile il Flike è riuscito a decollare con un peso di 240kg, riuscendo a compiere manovra nonostante il vento. Il test di volo è durato solo un minuto e mezzo, ma già il fatto di essere decollato dimostra che la strada è percorribile.

 

Il ‘tricottero’ purtroppo non utilizza nessuna tecnologia antigravitazionale. Lo spin necessario per alzarsi dal suolo è garantito da sei rotori in carbonio, raggruppati in coppie su tre assi equidistanti alla postazione del pilota, il che permette a Flike di avere un comportamento in paragonabile a qualsiasi elicottero.

Il veivolo è ad emissioni zero, l’alimentazione è infatti totalmente elettrica e l’energia necessaria è fornita da delle batterie ai polimeri di litio che forniscono a Flike un’autonomia di circa 15-20 minuti. Mosso dai rotori in carbonio, a detta degli sviluppatori anche se uno dei motori dovese smettere di funzionare durante il volo, gli altri motori sarebbero in grado di alimentare abbastanza i rotori per un atterraggio di emergenza evitando che il ‘tricottero’ vada in crash.

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