Il sistema missilistico migliore al mondo è stato elaborato dalla Lookheed Martin il Terminal High Altitude Area Defence (THAAD) ed è stato costruito per intercettare missili in arrivo con percentuali di successo vicine al 100%. Il Terminal High Altitude Area Defence è un’arma per la difesa da missili balistici e missili di teatro facilmente trasportabile, capace di colpire obiettivi in un raggio di 200 km e ad un’altezza massima di 150 Km. La batteria è composta da 8 unità di lancio, sul quale vengono utilizzati missili – 6.17m di lunghezza, dotati di motori a razzo – senza testata che sfruttano l’energia cinetica per abbattere l’obiettivo.
Il progamma THAAD – entrato in fase di progettazione nel 2000 e l’esercito americano ha per la prima volta attivato la prima unità di batteria nel maggio del 2008 – è stato continuamente riaggiornato e, nel 2014, la Lookheed Martin si è aggiudicata un contratto di 3.9 miliardi per la produzione di 110 intercettori, nel quale rientrava non solo l’esercito USA. Gli unici acquirenti fuori dai confini statunitensi sono stati gli Emirati Arabi Uniti che hanno firmato con il Dipartimento della Difesa a stelle e strisce un contratto di 3,4 miliardi di dollari.
Il sistema missilistico THAAD è stato esteso a partner strategici americani come Corea del Sud e Giappone allo scopo di ridurre da un lato il peso della presenza militare americana in Asia Nord Orientale, dall’altro mettere le basi per la realizzazione di sistema regionale di difesa integrato contro Pyongyang, ma soprattutto in risposta del un vasto programma missilistico portato avanti da Pechino.
Tuttavia il sistema ha dei limiti per quanto riguarda la difesa da sistemi ipersonici e per quanto riguarda il lungo raggio, e per questi motivi il Pentagono si è visto impegnato nel sostegno di un nuovo progetto che prende il nome di THAAD-ER (extended range). Secondo alcuni analisti il nuovo sistema, sempre portato avanti da Lookheed Martin, potrebbe costare nel suo sviluppo completo fino 1000 milioni di dollari.
L’intensificarsi delle crisi internazionali e l’espansione degli archi di instabilità, dal Medioriente all’Europa Orientale sino al Mar Cinese orientale, si riflette nel crescente aumento delle spese militari e nella fortuna di chi le produce. Di questo ne è testimone il gigante Lookheed Martin che, nonostante il fiasco degli F-35, è protagonista da marzo 2013 di una rapida cavalcata in Borsa.