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Human Centric Intelligent Society. Il futuro del mondo secondo Fujitsu

La seconda edizione del Fujitsu Forum a Tokyo è stato il vero guando di sfida che il colosso giapponese ha lanciato a tutti i big mondiali dell’hi-tech. Tra le novità più interessanti c’è stato l’annuncio del supercomputer K, che promette di essere il computer più veloce del mondo.

 

Le intenzioni di Fujitsu sono chiare: “Vogliamo espanderci sempre di più, anche in Europa e nei paesi emergenti” ha comunicato il presidente di Fujitsu, Masami Yamamoto durante la conferenza stampa tenutasi in occasione del Forum.

Masami Yamamoto il concetto forse più rivoluzionario che Fujitsu vuole proporre ai mercati ed agli utenti: il concetto di human centric intelligent society, cioè di società umano-centrica. L’idea che guarda al futuro, è quella di una società interconnessa e intelligente che si basa sui bisogni e i voleri delle persone forniti dalle “nuvole” d’informazioni che nascono dai Big data e dalle interconnessioni tra le banche dati.

A questo concetto di vita intelligente umano-centrica, si è passati a sistemi che sta sviluppando la società giapponese, per il pagamento o l’identificazione delle singole persone mostrando semplicemente il palmo della mano, a sistemi futuristici come il guidare un’autovettura leggendo un libro, negozi-camaleonte che si adattano a gusti e comportamenti dei clienti, tablet con feedback tattile per percepire anche la ruvida corazza di un coccodrillo, mangiare un’insalata nata in laboratorio sotto la sapiente cura di tecnici.

Nelle intenzioni di Yamamoto, questi sono soltanto alcuni degli obiettivi iniziali da raggiungere per il disegno finale della human centric intelligent society “Il brand non si costruisce più su un singolo prodotto”, sostiene Yamamoto “È vero che avere il proprio logo su uno smartphone è una sorta di legame diretto con il cliente, ma la cosa fondamentale oggi è lavorare contemporaneamente su software e hardware per creare le basi di una nuova società”.

Fujitsu guarda al futuro con automobili che saranno quasi completamente assistite da un computer di bordo che eviterà incidenti e semplificherà la vita dei guidatori, sintetizzando i dati di traffico, vettura e condizioni esterne, come del resto sta sperimentando Google da molto tempo per evitare incidenti e ingorghi.

Per operai e lavoratori, è in progetto uno speciale casco visore Hmd (Head-mounted-display) che, grazie a videocamere in Ar (realtà aumentata) e sensori, ridurrà errori e rischi sul lavoro, assistendo gli operai in ogni momento, e comunicando istantaneamente alla centrale, stato e eventuali guasti dei macchinari, sintetizzando e analizzando in tempo reale i risultati di produzione. Alla base della nuova società ipertecnologica auspicata da Fujitsu, oltre alla cloud, i Big data e la human centric intelligent society, c’è l’M2M, ossia l’insieme di attività e interconnessioni machine to machine, tra macchina e macchina.

Era inoltre presenta il Palm vein personal authentication, ossia l’identificazione di una persona tramite lo scanner delle vene del palmo della mano. Il sistema Shopping assistance with Eye Tracking che mediante sensori sensibili allo sguardo riesce a percepire dove e per quanto tempo finisce più spesso l’occhio del cliente e come compara i prodotti, anche in riferimento a sue precedenti visite, per calibrare al meglio le strategie di vendita ed evitare sprechi, anche di energia.

Sales spaces è la rilevazione delle aree del negozio più occupate o calcate dai consumatori, effettuate mediante sensori laser e smartphone, per posizionare i propri prodotti in maniera più strategica. 

Il Promotion for individual customers, è il sistema che prevede all’ingresso dei negozi la comparsa su uno schermo di consigli e promozioni personalizzate, in base a gusti, tracce e comportamenti di ogni singolo cliente, registrati di volta in volta dai sensori. Tutto questo senza Big Data non sarebbe possibile. “Capisco le inquietudini delle persone” dichiara Yamamoto “ma il futuro sarà sempre più iperconnesso. Oramai si condivide tutto. Le aziende se vogliono sopravvivere devono concentrarsi soprattutto su questo. E noi, vogliamo mettere le persone al centro di questo storico passaggio”.

 

 

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