Dopo una crescita troppo veloce, la start-up cinese Xiaomi ha deciso di cambiare strategia, provando a migliorare
Xiaomi punta all’eccellenza. La start-up cinese ha conquistato in pochissimo tempo il mercato della telefonia e dei gadget, superando nella classifica vendite, almeno gli scorsi anni, anche LG e Blackberry. In che posizione si colloca per vendite, nell’anno 2016, invece, non è dato saperlo: Lei Jun, CEO e fondatore di Xiaomi, infatti, ha deciso di non rendere noti i dati economici dell’anno appena concluso.
Sappiamo di certo che l’azienda è cresciuta, in poco tempo. Gli introiti provenienti dai servizi internet sono raddoppiati nel 2016 rispetto al 2015 e dovrebbero aver superato il miliardo di dollari. Non solo: sappiamo anche che l’azienda cinese ha depositato richieste per oltre 160000 brevetti, di cui 3612 sono stati riconosciuti.
Quanto costruito fino ad ora è buono. L’azienda è competitiva a livello mondiale, ma non basta. Ora Xiaomi punta alla qualità e ad una crescita a lungo termine. “Nei primi anni siamo cresciuti troppo rapidamente. Abbiamo creato un miracolo, ma abbiamo fatto piani di crescita a lungo termine. Ora dobbiamo rallentare, migliorare in alcune aree e assicurarci di avere una crescita sostenibile per un futuro a lungo termine”, ha scritto Lei Jun in una nota distribuita ai suoi dipendenti tramite WeChat.
E ancora. Xiaomi non punta solo agli smartphone, anzi. L’azienda concentrerà le sue vendite sui gdaget e punterà allo sviluppo di una intelligenza artificiale, che per il momento viene utilizzata nel riconoscimento dei volti.
Mentre i progetti futuri saranno delineati con il pasare dei mesi, una cosa appare già chiara nei piani di Lei Jun: la casa cinese si pone l’obiettivo di fatturare, entro il 2017, almeno 100 miliardi di Yuan, circa 14,5 miliardi di dollari, dalle vendite di hardware e software.