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Telecom Tim

Vivendi – Tim: verso il golden power?

Vivendi non ha notificato al Governo italiano il controllo di Tim. Ed entro ottobre l’esecutivo potrebbe avviare il golden power     Il Governo Italiano ha deciso: nel caso Vivendi – Telecom,c’è stata un’omessa notifica a Palazzo Chigi da parte della francese sul controllo della società italiana. Ed è per questo chi è stato avviato…

Vivendi non ha notificato al Governo italiano il controllo di Tim. Ed entro ottobre l’esecutivo potrebbe avviare il golden power

 

 

Il Governo Italiano ha deciso: nel caso Vivendi – Telecom,c’è stata un’omessa notifica a Palazzo Chigi da parte della francese sul controllo della società italiana. Ed è per questo chi è stato avviato un iter che porterà alla definizione di una sanzione.

È troppo presto stabilire se il Governo eserciterà il golden power.

Vivendi prende il controllo di Telecom

VivendiVivendi, azienda francese guidata dall’imprenditore bretone Vincente Bollorè, è l’azionista di maggioranza con il 23,9% del capitale ordinario di Telecom. I numeri delle azioni hanno spinto Vivendi a sottoporre all’Ue la volontà di poter prendere il pieno controllo di Telecom. Il via libera al controllo de facto di Vivendi su Telecom è arrivato il 30 maggio 2017.

Il 28 luglio 2017, poi, la francese ha annunciato di aver avviato “l’attività di direzione e coordinamento” su Tim.

E questo significa che Telecom, l’ex monopolista italiana, è ufficialmente francese: il gruppo potrebbe essere tranquillamente coordinato da Parigi. È la prima volta, nell’era privata di Telecom, che l’azienda italiana perde formalmente la sua indipendenza.

L’intervendo del Governo

Telecom però è una società di comunicazioni strategia per il nostro Paese. In questo caso, per legge, tutti gli eventuali cambi di controllo devono essere notificati alla Presidenza del consiglio entro dieci giorni o in ogni caso prima che divengano effettivi. Nel settore delle comunicazioni, poi, la legge prevede che, con poteri speciali, il Governo in carica possa mettere un veto sulle operazioni riguardanti asset strategici (golden power), oppure porre particolari condizioni.  Per accedere alla golden power dall’istruttoria dovrebbe emergere un possibile ‘grave pregiudizio’ per gli interessi pubblici. 

Nei giorni scorsi sono state depositate le posizioni di Tim e di Vivendi sul nodo del controllo. Il Governo ha dato vita ad un comitato presieduto da Luigi Fiorentino, al quale partecipano rappresentanti dei ministeri di Esteri, Interni e Difesa per  indagare se la comunicazione inoltrata a marzo, ai fini antitrust, alla Commissione europea, sull’avvio della direzione e coordinamento su Tim non rappresentasse già un controllo di fatto. Di cui, però, al Governo italiano non è giunta notizia. E di qui, dunque, la possibilità di imporre una sanzione milionaria e quella di pretendere ulteriori chiarimenti rispetto al piano industriale.

Cosa è stato deciso

Il Comitato istituto dal Governo ha stabilito che c’è stata un’omessa notifica. L’esecutivo ha dunque avviato un iter che dovrebbe portare alla definizione di una sanzione rilevante.

Verso il golden power?

Industria 4.0
Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo Economico

Il Governo potrebbe optare per l’esercizio del golden power, almeno secondo quanto lascia intendere il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ai microfoni del Sole24Ore. “Contemporaneamente valuteremo se, come io ritengo, ci siano gli estremi per prescrizioni relativamente alla governance e all’accesso ai dati e alle infrastrutture di Telecom Sparkle”, avrebbe affermato Calenda. “Credo che entro ottobre potranno essere definite le prescrizioni, che saranno comunque equilibrate e non punitive”.

Facendo specifico riferimento al golden power, Calenda ha affermato: “sulla base della proposta comune fatta con Germania e Francia e accolta dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, vareremo nella cornice della legge di bilancio il rafforzamento del golden power a tutela degli asset strategici perché ad alta intensità tecnologica, nel caso di acquisizioni predatorie condotte da imprese dei Paesi terzi. E nello stesso pacchetto spero poter inserire anche la norma ‘anti scorrerie’ sulle scalate condotte in modo opaco”.

La difesa di Vivendi – Telecom

Telecom, intanto, in una nota ha fttoa sapere che a proprio avviso non sussisteva nessun obbligo di notifica e che “a oggi nessuna sanzione è stata irrogata da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Consob: Vivendi esercita il pieno controllo di Telecom

ConsobOltre al Governo, ad indagare sulla posizione di Vivendi in Telecom c’era anche Consob (Commissione Nazionale per la società e la Borsa). Nella giornata di ieri il verdetto è arrivato e pesa come macigno sui conti (e sul futuro) della framcese: Vivendi esercita il controllo e un pieno dominio su Telecom Italia, ai sensi dell’articolo 2359 del Codice Civile e dell’articolo 93 del Testo Unico della Finanza. Di posizione diversa, invece, l’azienda media d’Oltralpe, convinta di esercitare un’influenza molto blanda sul nostro ex monopolista della telefonia.

La decisione potrebbe avere un impatto importante sui conti di Vivendi, dal momento che Vincente Bollorè, presidente di Vivendi, potrebbe essere costretto a calcolare sui bilanci della società francese anche i 25,7 miliardi di indebitamento netto di Telecom Italia.

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