Vi siete mai chiesti come riescano a guadagnare social network come Facebook e Twitter offrendo servizi a prima vista gratuiti? Facebook come altri social network, realizza la maggior parte dei suoi ricavi mostrando annunci pubblicitari mirati ai propri utenti, un margine di guadagno che tende a crescere con il passare del tempo e con l’aumento degli iscritti. Chi ha dimestichezza con i numeri può trovare con facilità il ricavo medio per utente che in finanza prende il nome di ARPU. Nell’ultimo trimestre ogni singolo utente ha generato un ricavo per la società un valore 9,30 dollari, di cui 8,63 provenienti dalla sola pubblicità.
Come riescono a guadagnare i social network?
I social hanno due possibilità per aumentare i propri ricavi. Il primo è aumentare la frequenza con la quale vengono mostrati gli annunci pubblicitari, il secondo è vendere ad un costo più elevato gli spazi per gli avvisi. Facebook ad esempio ha fatto entrambe le cose, anche se il social di Zuckerberg è stato attento non stancare l’utenza con un eccessivo numero di annunci.
Quanto guadagneranno Facebook e Twitter da ogni singolo utente?
Ogni anno il ricavo medio di Facebook e Twitter generato da ogni singolo utente è in aumento e secondo i calcoli della società eMarketer crescerà di pari passo con l’arrivo di nuovi iscritti. Per la società di analisi, l’ARPU di Facebook su base mondiale salirà dai 10.03 dollari nel 2014, ai 12,76 dollari di quest’anno. Sempre secondo le previsioni di eMarketer nel 2017 un utente di Facebook farà guadagnare mediamente alla società $ 17,50. Twitter non fa eccezione. Il reddito medio per utente potrebbe secondo le previsioni passare dai 5,48 dollari del 2014 ai 7,75 nel 2015, sino a raggiungere nel 2017 un valore di 12,56 dollari. Il trend pronosticato per Twitter è inferiore rispetto a quello della società di Palo Alto a causa della crescita contenuta dei nuovi iscritti e del numero inferiore di utenti mensili attivi. A trainare la crescita dei ricavi dei social network saranno soprattutto i mercati asiatici e i nuovi numeri di iscrizioni provenienti, soprattutto per Facebook, dalla Cina.
Sullo sfondo restano i dubbi sulle modalità utilizzate dai colossi del social network per fornire annunci pubblicitari sempre più mirati. Crescono le accuse indirizzate ai giganti della Silicon Valley accusati di violare la privacy e utilizzare in modo poco ortodosso i dati degli utenti.
Articoli correlati
Vi racconto cosa succede nelle università americane contro Israele. Parla il prof Molle
25 aprile. Quando ci libereremo anche dell’odio?
Quale Berlinguer ama Schlein?
Resistenza pro Hamas? Una piazza, due storie
