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Che cosa succederà ai sindacati con il nuovo Parlamento (occhio a Maurizio Landini)

Le “Mille battute” di Giuseppe Sabella, direttore di Think-in, esperto di Industria 4.0 e blogger di Start Magazine, su come si muoveranno i sindacati alla luce del nuovo quadro politico Le recenti elezioni politiche hanno stravolto un quadro di potere. Anche il sindacato non può non considerare la prepotente espressione di un nuovo orientamento politico che ha intercettato…

Le recenti elezioni politiche hanno stravolto un quadro di potere. Anche il sindacato non può non considerare la prepotente espressione di un nuovo orientamento politico che ha intercettato in modo inequivocabile nuovi bisogni emergenti.

In questi anni le Parti hanno giocato molto in difesa e anche il recente accordo tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil non porta particolari novità. Il punto di fondo è la questione dei salari, problema troppo grande per essere lasciato alla contrattazione di secondo livello. Cosa fare? Al di là del reddito di cittadinanza (cantiere aperto), bisogna tagliare il cuneo fiscale. Servono le coperture, qualcuno obietterà. Vero, ma se la Spagna è riuscita ad attuare una riforma fiscale nel 2014 – proprio con la finalità di dare respiro a famiglie e imprese – perché non lo può fare l’Italia?

Seppur lentamente, ci avviciniamo al congresso della Cgil, da cui uscirà un nuovo segretario generale. E, sulla base di chi sarà, capiremo molte cose e l’orientamento che la Cgil si darà (che a sua volta condizionerà Cisl e Uil). Attenzione a Maurizio Landini: da buon metalmeccanico, potrebbe innescare una reazione a catena.

Twitter: @sabella_thinkin

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