Tra nuovi prodotti del Fintech c’è Oval Money, un’applicazione che ci aiuta a risparmiare
Affidarsi al Fintech, per risparmiare. È questa la nuova frontiera della finanzia (di quella teclogica, si intende): mentre le piattaforme e le applicazioni si moltiplicano, le banche più tradizionali devono fare i conti con la nuova realtà. E sempre più si sente il bisogno di nuove regole. Ma andiamo per gradi.
Cos’è il Fintech?

Negli ultimi anni, il Fintech ha subito una grande accelerazione, le soluzione offerte sono davvero tante:
- Crowdfunding;
- Finanziamenti peer-to-peer;
- Asset management (gestione delle risorse di un’azienda o di un’istituzione ) con algoritmi;
- Gestione dei pagamenti;
- Credit-scoring (valutazione del rischio di credito);
- Raccolta dei dati;
- Cambi;
- Valute digitali
Negli ultimi anni, come sottolinea il World Retail Banking Report (WRBR) 2016, il Fintech ha spostato la sua attenzione verso il cliente: questo rappresenta da una parte una minaccia per gli istituti bancari, che si dichiarano non adeguatamente pronti per gestire la cosa, dall’altra un grande punto di forza per la diffusione della Financial Technologies. C’è da dire che la Tecnofinanza facilita molto la vita ai suoi fruitori, per emplicità di fruizione (apprezzata dall’82% dei consumatori), per servizi veloci (81%) e per una user experience altamente perfomarmante (80%).
Fintech vs Banche tradizionali
Due i fronti dell’innvazione in questo campo: le nuove piattaforme da una parte e le banche tradizionali dall’altra. E se qualcuna già si muove per abbracciare la tecnologia, come la JP Morgan o le italiane Che Banca e Unicredit, c’è chi ancora non ci crede alle potenzialità del Fintech.

Giuseppe Vegas (Consob): serve regolamentare
Quel che è certo è che servono nuove norme. E a ricordarlo è stato anche il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, che in occasione dell’incontro annuale con il mercato finanziario, ha detto: “Se non si vuole il Far West occorrerà procedere a regolamentare i nuovi fenomeni”.
Il fintech è “la sfida che oggi in tutto il mondo i regolatori dei mercati finanziari hanno davanti a sé”, dal momento che “digitalizzazione e disintermediazione dell’industria finanziaria” rivoluzioneranno il settore negli anni a venire.
“Adeguarsi alla nuova realtà è vitale per il Paese e per l’industria” perché “ogni ritardo comporta una perdita di competitività”, ma “le autorità di controllo dovranno adattare al nuovo contesto strutture e metodi di lavoro”.
Il fintech “potrebbe porre effetti drammatici sulla tenuta del sistema” anche perchè ci “si muove in una sorta di limbo regolamentare che ne favorisce l’azione”.
Alla ricerca di nuove regole

Oval Money: come risparmiare con il Fintech
Oval Money è una startup del Fintech che ha dato vita ad un’app che monitora le nostre spese. Il nuovo prodotto del Fintech è collegato al conto corrente bancario e alla carta credito e, come si legge nella presentazione della startup, si propone di dare aggiornamenti e statistiche in tempo reale sulle abitudini di spesa dell’utente, aiutandolo anche a risparmiare e gestire le spese. Non solo. L’app è anche un salvadanaio: tutti gli spicci del ‘resto’ virtuale di ogni transazione vengono infatti messi da parte.
Gli utenti di Oval Money avranno anche la possibilità di chiedere dei piccoli prestiti peer-to-peer ad altri utenti Oval Money per emergenze, donazioni, regali o altre necessità, con l’impegno di restituire la somma con micropagamenti giornalieri. A guidare la startup, fondata a ottobre 2015 e con sede a Londra, nel ruolo di ceo, è Benedetta Arese Lucini, ex general manager di Uber Italia; mentre Claudio Bedino è Chief operating officer.
Robinhood: far soldi con il Fintech
Grazie all’app Robinhood tutti possono fare high frequency trading. In sostanza è un broker finanziario registrato, membro FINRA e SIPC, che permette di acquistare azioni ed Etf quotati a Wall Street senza commissioni. Le operazioni saranno possibili sui mercati regolamentati, no su Forex.

I comandi sono pochi ed essenziali (compra e vendi) e sulla app sono presenti tutte le info necessarie (breaking news finanziarie, i migliori titoli del mercato, il proprio portafoglio).
La vera rivoluzione è che non sono richieste commissioni per scambiare titoli. Cosa fa guadagnare, dunque, l’azienda? Gli interessi della liquidità rimasta sui conti correnti e non investita in azioni o Etf. Non solo. Robinhood, per la sua realizzazione, ha raccolto 66 milioni di dollari da NEA, Index Ventures, Ribbit Capital, Vaizra Investments, Google Ventures, Andreessen Horowitz, Social Lever.






