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Utility

Quanto valgono le utility. Report Althesys

Tutti i numeri (e non solo) delle utility italiane secondo il rapporto Althesys. L’articolo di Giusy Caretto C’è un settore dell’economia che funziona bene. Molto bene. E’ quello delle utility, che secondo l’ultimo rapporto Top Utility 2018, realizzato da Althesys, registrano ricavi complessivamente in crescita e dati in miglioramento anche nella comunicazione e nei rapporti con…

C’è un settore dell’economia che funziona bene. Molto bene. E’ quello delle utility, che secondo l’ultimo rapporto Top Utility 2018, realizzato da Althesys, registrano ricavi complessivamente in crescita e dati in miglioramento anche nella comunicazione e nei rapporti con il territorio, investono (soprattutto in digitale) e in nuovi servizi, e si preparano alla transizione energetica verso le rinnovabili e l’efficienza.

LE UTILITY VALGONO IL 7% DEL PIL

I numeri di settore sono davvero importanti. Nel 2016, le utility attive nei settori di gas, elettricità, acqua e rifiuti. municipalizzate e non, hanno fatturano 115 miliardi, il 6,9% del Pil italiano. I ricavi hanno registrato una crescita dell’1,2% rispetto all’anno precedente. Il 66% delle aziende è a capitale interamente pubblico, il 20% è composto da società miste, il 9% aziende quotate e il restante 5% private.

INVESTIMENTI IN CRESCITA

Crescono gli investimenti: nel 2016 le utility italiane hanno investito 4,6 miliardi di euro (0,3% del Pil) in impianti, infrastrutture, reti ed attrezzature. Le primi della classe, su questo fronte, sono le società elettriche, che hanno investito di più in termini assoluti, quasi due miliardi di euro, pari al 43,1% del totale (meno, comunque, rispetto al 2015 quando sono stati investiti quasi 2,3 miliardi).

MIGLIORANO I SERVIZI

La buona notizia è che migliorano anche i servizi. Il tasso di perdita delle reti idriche risulta nettamente migliore (32% contro il 38,3% medio) mentre migliora anche il rendimento degli impiant di depurazione.

CONTARINA, MIGLIORE PER IL 2018

Non solo numeri. La presentazione del rapporto annuale Top Utility è anche il momento della premiazione delle aziende italiane che si sono distinte nel settore. Contarina è la migliore del 2018 (in finale con Acea, Gruppo Cap, MM SpA e Savno). Il premio per la sostenibilità è stato assegnato a Gruppo Hera (finalista con Acea, Gruppo Cap, Estra, Gruppo SGR). Il Gruppo Cap (in finale con A2A, Acea, Acque SpA, Gruppo Hera) si distingue per la comunicazione, mentre per Ricerca & Innovazione vince Smat (con Gruppo Cap, Enel, Gruppo Hera, Iren).
L’attenzione ai consumatori e al territorio è il punto forte di MM SpA (in lizza con Acos, Clara, Gruppo Cap, Marche Multiservizi). Savno (in finale assieme a Ambiente Servizi, Clara, Contarina e Etra) vince per le Performance operative. Un premio speciale è stato tenuto a battesimo da Utilitalia tra le utilities del Mezzogiorno firmatarie del recente accordo Rete Sud. Tra queste la prima classificata, con il punteggio più alto tra i parametri rilevati da Althesys, è Gori (in finale con Abbanoa, AQP, Asia Napoli e RAP Palermo).

UN SETTORE IN EVOLUZIONE

Lo studio “mostra un settore in profonda trasformazione, che sta investendo molto nelle nuove tecnologie e che è molto più innovativo di quanto i consumatori percepiscano. Sostenibilità, digitalizzazione, miglioramento delle performance operative sono le aree nelle quali le maggiori utility stanno lavorando di più”, spiega Alessandro Marangoni, ceo di Althesys e direttore di Top Utility. “Meno perdite nell’idrico e più raccolta differenziata dei rifiuti rispetto alla media italiana; maggiori investimenti per abitante delle grandi multiutility, sempre più app e servizi su smartphone. Si sviluppano nuovi servizi ai territori e alle città – prosegue Marangoni – mobilità sostenibile, sicurezza e efficienza energetica affiancano sempre più i tradizionali servi pubblici locali”.

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