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E-commerce

E-commerce in crescita in Italia, grazie alle piattaforme straniere

Cresce il fatturato dell’ e-commerce: 28,8 miliardi di Euro nel 2015. E a beneficiare del dato positivo, però, sono soprattutto i player stranieri come Amazon, Yoox,  Expedia, Alibaba Cresce l’e-commerce in Italia: il suo fatturato ha raggiunto, nel 2015, la quota di 28,8 miliardi di euro, registrando un aumento del 19% rispetto al 2014. A beneficiare del…

Cresce il fatturato dell’ e-commerce: 28,8 miliardi di Euro nel 2015. E a beneficiare del dato positivo, però, sono soprattutto i player stranieri come Amazon, Yoox,  Expedia, Alibaba

Cresce l’e-commerce in Italia: il suo fatturato ha raggiunto, nel 2015, la quota di 28,8 miliardi di euro, registrando un aumento del 19% rispetto al 2014. A beneficiare del dato positivo, però, sono soprattutto i player stranieri come Amazon, Yoox, Expedia, Alibaba. È quanto emerge dalla ricerca ‘E-commerce in Italia 2016’ realizzata dalla Casaleggio Associati, in cui si evidenzia anche la brutta esperienza di Poste con Poste Shop, che ha deciso invece di chiudere i battenti. L’indagine, che ha coinvolto oltre 3.000 (più di 400 hanno contribuito attivamente compilando il questionario o tramite intervista), ha preso in esame le vendite online nei settori alimentare, assicurazioni, casa arredamento, centri commerciali online, editoria, elettronica di consumo, moda, salute e bellezza, tempo libero, turismo.

E-commerce: un 2015 positivo

Il fatturato complessivo generato dallo shopping online, in Europa, è pari a 477 miliardi di dollari (circa 423 miliardi di euro) ed è dominato da Regno Unito, Germania e Francia che rappresentano due terzi del totale.

In Italia sono 16 mila le aziende che fanno commercio elettronico nel 2016 e arriveranno a 50 mila nel 2025. Un terzo di esse è localizzato in due regioni: Lombardia (3 mila) e Lazio (1.840). Seguono Campania, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Toscana”, si legge sul report.

Il valore del fatturato dall’e-commerce è stimato in 28,8 miliardi di Euro nel 2015. Il fatturato delle vendite on-line è cresciuto complessivamente del 19% rispetto al 2014. A trainare l’e-commerce sono soprattutto le vendite online della GDO: (i centri commerciali hanno registrato una crescita del 140% delle vendite),grazie alla presenza di grandi player internazionali e al progressivo assorbimento di categorie merceologiche e della relativa quota di mercato di altri settori, come elettronica di consumo, moda e alimentare. Segue il comparto alimentare (+77%), ma i settori che vanno meglio sono quelli del del turismo e del tempo libero, che rappresentano circa il 75% del mercato complessivo. Settori in crescita sono anche l’editoria online lo streaming e gli ebook. Male, invece, l’elettronica di consumo (15%). Gli ultimi mesi hanno visto anche chiusure importanti come quella di PosteShop.

e-commerce 1E-commerce: smartphone canale sempre più utilizzato

Crescono le vendite tramite  smartphone: nel 2015 il fatturato generato da questo canale ha rappresentato in media il 22% del totale, a differenza del 13% del 2014. “Nel 2016 il mobile non è solo un canale di vendita aggiuntivo ma diventa la prima priorità nella strategia di e-commerce. “Mobile first”, in termini di design, ma soprattutto in chiave strategica per ripensare il processo d’acquisto secondo logiche differenti legate al device utilizzato. Le app sono il canale principale per l’acquisto via mobile perché permettono una maggiore frequenza di interazione e una migliore user experience: gli esempi più conosciuti sono le app di Amazon e Amazon Now, Alibaba, che ha un ecosistema di app differenti per differenti tipologie di mercato e target, Yoox, Zalando e altri. ”

E-commerce: terreno fertile per i player stranieri

A cavalcare l’onda sono soprattutto i player stranieri:  Yoox, Expedia, Alibaba e Amazon sono diventati, nel 2015, gli store online preferiti. L’e-commerce italiano sembra quindi destinato agli operatori esteri, che entrano in Italia beneficiando degli investimenti in servizio e tecnologia già sostenuti in altri Paesi.

Di grande rilievo il ruolo di Alibaba, che guarda con interesse al Made in Italy e presentando la Cina, luogo di nascita della società, come grande mercato potenziale. “Alibaba è una grossa opportunità per il Made in Italy – ha commentato Maurizio Benzi, socio di lunga data della Casaleggio Associati – c’è una classe media elevata di 300 milioni di persone. In Cina poi il 70% delle vendite avviene da mobile, a fronte del 20% in Italia”.

A testimonianza di queste parole, c’è la volontà di Alibaba di rappresentare un volano per l’export del vino italiano. “Al mondo ci sono 2 miliardi di persone nate dopo gli anni ’80. Molte di queste sono in Cina e hanno una grande voglia di Italia e di prodotti di qualità italiani. Non sempre, o forse non ancora, possono venire loro in Italia. Per questo dovete andare voi in Cina. Alibaba e il commercio online vi offrono questa possibilità”, ha spiegato Jack Ma, fondatore della piattaforma cinese, durante il Vinitaly. L’e-commerce può rappresentare una chance per le piccole imprese che da sole non riuscirebbero ad imporsi in mercati così distanti (e non solo geograficamente).

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