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Banda Ultra Larga

Banda Ultra Larga. Cosa c’è di vero negli annunci di Renzi?

Il Cipe ha varato giovedì 6 agosto il programma operativo del Piano Banda Ultra Larga, a cui vengono assegnati 2,2 miliardi di euro destinati a finanziare la fase attuativa. Nonostante lo sblocco dei primi fondi, gran parte dei finanziamenti restano ancora bloccati. Gli annunci di Renzi corrono sulle prime pagine dei giornali, ma sulla Banda…

Durante la conferenza al termine del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi vara il piano di annunci per agosto: la Banda Ultra Larga «vale 12 miliardi, di cui 5 privati e 7 pubblici. Di questi ultimi 4,9 vengono da iniziative del governo e 2,1 dai Fondi strutturali Regionali». Peccato che i fondi per ora destinati per la realizzazione dell’infrastruttura sono solo 2,2 miliardi di euro destinati per l’avvio della fase attuativa, cifre non di certo sufficienti per coprire interamente il piano.

Titoli di giornali a parte, tutto resta fermo sino all’autunno. Altri 2,7 miliardi destinati alle aree più redditizie restano per ora subordinati a una successiva delibera e a come andranno i negoziati nella Commissione Europea. Ed è proprio l’Europa uno dei principali scogli da superare, gli strumenti di incentivazione proposti dal governo dovranno prima essere conformi alla normativa UE sugli aiuti di Stato. Altre risorse, per un ammontare di 1,4 miliardi, saranno conferite al Piano con successivi provvedimenti normativi. Complessivamente e’ previsto l’impiego di risorse per ben 4,9 miliardi di euro.

Prosegue Matteo Renzi «A questo punto per gli operatori di telefonia non c’è da fare altro che mettersi in gioco», peccato che al momento il ‘Piano Banda Ultra Larga’ resta sguarnito sotto il profilo normativo. Se da un lato l’esecutivo ha dato un timido avvio agli investimenti, restano ancora insoluti i nodi del decreto comunicazioni –in bozza da giugno – contenente le regole per i beneficiari del Piano.

Il Presidente del Consiglio, non a torto, considera la Banda Ultra Larga come «l’infrastruttura più importante per i prossimi 20 anni» -prosegue- «l’obiettivo è una copertura completa del Paese e saremo leader in Europa nel giro di un triennio, oggi siamo l’ultima ruota del carro». Questo è vero ma andare avanti ad annunci non ci renderà di certo migliori.

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