Le Banche cedono e collaborano con le starup del Fintech: la finanza è sempre più tecnologica
Il futuro della finanza è tecnologico. Non ci sono più dubbi, ora che la collaborazione fra gli istituti di credito e le compagnie fintech è un dato di fatto e un trend in crescita. A dirlo sono i numeri che emergono dal World Retail Banking Report 2017, elaborato da Capgemini e Efma, ma anche la nascita di SuperNovae Labs, acceleratore fintech per banche e assicurazioni. Andiamo per gradi.
Banche e compagnie Fintech collaborano

Secondo quanto si legge nel report, sarà proprio la collaborazione tra due mondi diversi e (prime) nemici a portare all’evoluzione verso nuovi servizi innovativi e personalizzati, in grado di generare nuovi flussi di ricavi e maggiore valore. La maggioranza delle società innovativa (53,8%) e degli istituti di credito (43,5%) è convinta di un futuro basato sulla collaborazione, per costruire piattaforme che includano più settori, con servizi complementari e collegati fra di loro, in grado di offrire benefici ai clienti.
Se il Fintech sarà un mezzo di distribuzione
Uno dei possibili scenari del futuro della Finanza è quello che vede le banche continuare ad offrire prodotti e servizi, e le aziende del Fintech adepte alla distribuzione di tali servizi. Il report so ai giganti tecnologici o ad altre nuove piattaforme aperte.
E se è vero che una soluzione di questo tipo potrebbe portare a una riduzione dei costi di acquisizione dei clienti, è anche vero che tutto questo potrebbe generare potenziali problemi in merito alla disintermediazione del brand e alla proprietà dei clienti. A credere a questo scenario, però è quasi la metà (47,8%) delle Fintech e “solo” il 28,8% delle banche.

Sempre meno sportelli?

Basta guardare al dato relativo alle operazioni effettuate dall’home banking, ovvero dal proprio pc di casa o ufficio: 36 milioni di operazioni da parte delle famiglie solo nel 2016, 33 milioni nel 2015, 30 milioni nel 2014 e 26 milioni nel 2013. Stesso trend per le imprese, 3,2 milioni lo scorso anno, 3 milioni l’anno prima, 2,7 milioni nel 2014. In tutto, le operazioni svolte a casa o in ufficio lo scorso anno, sono state 45 milioni, contro i 42 milioni del 2015.
Ma sportelli e filiali non spariranno (del tutto)
Eppure, a dispetto degli inequivocabili dati di Bankitalia, c’è chi pensa che alla fine sportelli e filiali non si estingueranno. Roberto Ferrari, direttore generale di CheBanca!, è convinto che il digital banking finirà col cambiare profondamente il mondo bancario. ma che gli sportelli non spariscano del tutto. A dispetto della vulgata digitale, il concetto di filiale bancaria non sparirà dal vocabolario. “Gli sportelli”, afferma Ferrari, “continueranno a esistere, ma sotto un’altra veste. E’ vero che oggi bonifici, giroconti e pagamenti possono fare esclusivamente online. Ma per la consulenza finanziaria, per esempio, sui mutui e prestiti, serve ancora il front office. Alla fine, ci sarà una drastica riduzione delle filiali, anche nel breve termine, ma non spariranno del tutto. Ma quelle che resteranno, cambieranno modo di operare. Più veloci, sicuramente”. D’altronde “sulla consulenza e sui mutui è ancora importante avere un rapporto diretto. Occorre quindi seguire la clientela in modalità multicanale, anche potenziando il canale dei consulenti”.







