Poche ore ai Ballottaggi Amministrative 2016: cosa Anorc chiede si futuri Sindaci delle più grandi città d’Italia
Conto alla rovescia per i Ballottaggi Amministrative 2016: il 19 giugno verranno decisi i Sindaci delle più grandi città d’Italia. Ma i vincitori hanno davvero intenzione di dare all’innovazione lo spazio che merita nella loro amministrazione, di digitalizzare e snellire i processi interni al loro ente pubblico, di avvalersi di personale specializzato e di offrire utili e funzionanti servizi online ai loro cittadini? Difficile prevedere quello che farà chi vincerà i Ballottaggi Amministrative 2016, ma ci si augura che dia una vera scossa alla digitalizzazione. A chiedere con forza ai candidati sindaco di Roma, Milano, Napoli, Torino un impegno in tal senso sono i promotori dell’iniziativa #digitaleincomune, l’on. Mara Mucci e l’avv. Andrea Lisi, Presidente di ANORC Professioni.
“Ci rivolgiamo ai candidati sindaci che andranno al ballottaggio il 19 giugno a Roma, Milano, Napoli, Torino per chiedere loro di condividere e mettere in atto i 4 punti del piano d’azione proposto da #digitaleincomune, 4 mosse che possono davvero garantire a ogni comune e ai suoi cittadini di portarsi nettamente in vantaggio nella partita per l’innovazione digitale. Decisivo ai fini del risultato è lo sviluppo e la diffusione negli enti pubblici di figure professionali adeguatamente formate in grado di gestire a norma i nuovi processi digitali, senza mettere a rischio dati e documenti. Speriamo che i candidati sindaco rispondano positivamente al nostro appello” – dichiara l’avv. Andrea Lisi.
Ballottaggi Amministrative 2016: cosa chiede Anorc ai candidati Sindaco?
- Almeno 1 assunzione di un professionista della digitalizzazione
- Attivare almeno 10 servizi reali on line attraverso SPID
- Garantire un archivio digitale a norma a tutela del cittadino digitale
- Garantire un archivio digitale a norma a tutela del cittadino digitale
Digitalizzare la PA: come potrebbero fare i vincitori dei Ballottaggi Amministrative 2016?
A dare una possibile via da seguire per digitalizzare la Pubblica Amministrazione è la stessa Anorc, nel suo manifesto, definendo metodi e competenze professionali che siano cardine e guida per lo sviluppo del rapporto tra Stato e cittadinanza. I focus su cui intervenire:
● Competenze. Anorc chiede alle amministrazioni di incrementare i profili professionali che si occupano di e-government dei flussi informativi e documentali, individuando specifiche competenze, sulla base di modelli e schemi di standardizzazione europei.
● Misure organizzative. Le amministrazioni pubbliche centrali dovrebbero individuare, per esempio, un ufficio unico dirigenziale, secondo quanto previsto dall’articolo 17 del CAD, e una figura di coordinamento che promuova procedure innovative e orienti i processi di transizione al digitale. Ai comuni, invece, si chiede di incentivare l’autonomia nella definizione delle misure organizzative interne e di programmazione delle risorse umane. A tale scopo, i comuni al di sotto dei 5000 abitanti potranno scegliere di riunirsi in unioni di comuni.
● Digitalizzare la pubblica amministrazione. La PA è chiamata, per esempio, ad incentivare progetti di dematerializzazione interni e il riuso di soluzioni tecnologiche e procedurali di automazione e reengineering del workflow.
● Formazione del personale. Il Governo dovrebbe promuovere, secondo quanto si legge nel manifesto Anorc, una formazione continua del personale.
● Comunicazione. Una soluzione efficiente potrebbe essere la progettazione di portali e piattaforme web che consentano a cittadini, imprese e associazioni un canale di comunicazione bidirezionale e operativo con l’amministrazione, con un confronto tempestivo con i politici e gli amministratori locali, e agevolino l’accesso agli atti e permettano una partecipazione democratica.
● Coinvolgimento stakeholders. Soggetti terzi potrebbero rivelarsi utili nell’accelerazione del processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione vista nella sua interezza e interconnessione (città metropolitane, unione dei comuni). Gli stakeholders potrebbero definire, insieme, alle authority competenti e agli amministratori centrali e locali idonee strategie per l’attuazione di progetti di mappatura delle procedure, rilevazione delle competenze del personale, reengineering del workflow e riuso di soluzioni tecnologiche e procedurali per l’automazione dei processi di gestione dei flussi informativi e documentali interni alla PA.