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Twitter

Amazon dovrebbe acquistare Twitter, per crescere ancora

Grazie ad Amazon, Twitter troverebbe stabilità e nuovi contenuti, ma l’acquisto farebbe molto comodo anche a Jeff Bezos     Un anno fa, quando Twitter stava cercando un compratore, tra i tanti possibili pretendenti non c’era Amazon, il colosso tecnologico che ora potrebbe diventare, come scrive Recode, la famiglia adottiva del social dei cinguetti. Dopo…

Grazie ad Amazon, Twitter troverebbe stabilità e nuovi contenuti, ma l’acquisto farebbe molto comodo anche a Jeff Bezos

 

 

Un anno fa, quando Twitter stava cercando un compratore, tra i tanti possibili pretendenti non c’era Amazon, il colosso tecnologico che ora potrebbe diventare, come scrive Recode, la famiglia adottiva del social dei cinguetti.

Dopo anni di scarsa crescita e numeri che deludono proprietario e investitori, a Twitter non resta che cercare un’azienda più grande e stabile dove imparare a superare la crisi adolescenziale e dove sentirsi protetto dalle pressioni della vita pubblica. E Amazon potrebbe essere il più grande e stabile benefattore.

I numeri di Twitter

vendita TwitterDa anni la piattaforma di microblogging è ferma a 328 milioni di utenti, contro gli 800 milioni di utenti conquistati da Instagram (che continua a crescere di mese in mese) e i 2 miliardi di Facebook.

Da quando nel 2013 si è quotato in borsa, il social non macina alcun profitto, ma vede solo calare il suo valore inesorabilmente.

Solo nel 2016, l’azienda ha perso 450 milioni di dollari e la situziaione non accenna a migliorare: nell’ultima trimestrale di giugno, Twitter ha registrato perdite per 116 milioni di dollari.

Perchè Twitter resta attraente, nonostante i numeri

In realtà, Twitter ha un grande potenziale, ancora tutto inespresso: piace ai giornalisti, ai politici e alle star ma molto meno alle persone comuni. Proprio Twitter, infatti, potrebbe essere il social più influente: quotidianamente Trump dalla sua pagina lancia dichiarazioni, promesse e accuse che finiscono anche per destabilizzare i mercati finanziari e gli affari del mondo.

Ma non solo. Twitter, come scrive Recode, resta la migliore piattaforma per la ricerca in tempo reale.

Perchè Amazon sarebbe il miglio acquirente?

La nuova famiglia adottiva di Twitter potrebbe essere Amazon. E i motivi sono davvero i più disparati. Numeri a parte, infatti, il colosso tecnologico creato da Jeff Bezos potrebbe sfruttare numerose potenzialità di Twitter a favore del suo business. E la piattaforma di microblogging, grazie ai numerosi servizi che offre Amazon, potrebbe crescere a dismisura. E conquistare la sua rivincita, su Snapchat, Instagram e Facebook.

Partiamo con il dire perchè Twitter farebbe comodo ad Amazon. La società di e-commerce, infatti, sta investendo sempre più in advertising e Twitter è un’azienda che vive e cresce grazie proprio ai ricavi che vengono dalla pubblicità. Grazie alla piattaforrma social, poi, Amazon avrebbe la possibilità di mettere in contatto diretto utenti e aziende, proprio come starebbe facendo Facebook con Messenger. Una combinazione vincente che farebbe davvero comodo a Jeff Bezos.

TwitterE Jeff Bezos e i suoi piani, come accennato, farebbero davvero comodo anche a Twitter. Amazon negli ultimi mesi ha scelto di indirizzare il suo business verso internet Tv, video e verso l’editoria.

Sappiamo che Twitter vuole essere il migliore contenitore di video online, ma non ha dei prodotti propri e buoni che possano conquistare utenti e portare la platea a crescere. Questi contenuti potrebbe offrirli Amazon, che ha un servizio Tv e produzione interna dei video (vanta 85 milioni di utenti Prime e 328 milioni di utenti attivi, secondo i dati di giugno). Mentre Amazon su Twitter potrebbe far pubblicità dei suoi contenuti, Twitter grazie a video di proprietà può accrescere i suoi utenti.

Passiamo ora alla parte media. Sia Facebook che Twitter si sono scoperte, negli scorsi mesi, essere delle media company. A gennaio la piattaforma dei conguetti ha pubblicato degli annunci per assumere dei redattori che dovevano scovare e pubblicare (in anteprima, ovviamente) notizie e contenuti. A tutto questo potrebbe pensarci il Washington Post, di proprietà di Jeff Bezos dal 2013 (per 250 milioni di dollari).

Ma Amazon può permettersi l’acquisto di Twitter?

AmazonFacciamo qualche conticino. Twitter, secondo quanto scritto da Recode, costerebbe circa 16 miliardi di dollari. Un prezzo di gran lunga inferiore ai 20 miliardi di dollari che ci sarebbero voluti un anno fa. Amazon ha in cassa, in base alle dichiarazioni della stessa azienda a giugno 2017, ben 15,4 miliardi di dollari. Con un piccolo sforzo (e solo una parte pagata in contanti), Amazon potrebbe permettersi Twitter.

Intanto Twitter prova a crescere autonomamente

Amazon, almeno per ora, non ha manifestato alcun interesse per l’acquisto di Twitter. E a Jack Dorsey non resta che fare da sé. E prova a rivoluzionare il social pur di farlo piacere a utenti ed investitori. Twitter ha deciso di andare oltre i 140 caratteri.

E’ la sua caratteristica principale: tweet non più lunghi di 140 caratteri. Meglio, era. Perchè Twitter cambia e testa post di 280 caratteri. Una piccola grande rivoluzione per la piattaforma. “È un piccolo cambiamento, ma una grande mossa per noi 140 caratteri era una scelta basata sul limite dei 160 caratteri degli sms. Siamo felici di come il nostro team abbia risolto un problema che a volte gli utenti hanno nel twittare. Al tempo stesso mantenendo brevità, velocità ed essenza del nostro servizio”, ha scritto sul social il fondatore e Ceo Jack Dorsey.

“Capiamo che molti di voi, avendo twittato per anni, hanno una specie di attaccamento emotivo ai 140 caratteri ma abbiamo provato questa novità e ne abbiamo visto le capacità”, si legge sul blog aziendale.

Se è vero che potrebbe apparire una scelta estrema, che decaratterizza il social, è anche vero che il cambiamento appare come scelta obbligata. Era il 21 marzo 2006 quando il co-fondatore del social network, Jack Dorsey, “cinguetta” per la prima volta, lanciando ufficialmente il social sulla rete. È l’inizio dell’era dei 140 caratteri, dei successi e dei fallimenti, dei cambiamenti e dei tweet che hanno fatto la storia.

A distanza di 11 anni, la piattaforma di microblogging è in piena crisi ‘adolescenziale’: anche nell’ultima trimestrale ha registrato una contrazione di ricavi e pubblicità. Non cresce nonostante i continui tweet di Trump.

TwitterE se nei primi anni gli utenti di Twitter sono cresciuti allo stesso ritmo di Facebook, dal 2014 i numeri del social del cinguettio sono iniziati a diminuire.  A Jack Dorsey il compito di educarlo dal punto di vista economico e della personalità, le due leve su si basa la sopravvivenza del social, anche attuando scelte estreme.

Di certo la scelta farà comodo alle aziende, che avranno molto più spazio per fare pubblicità.

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