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Alitalia, le condizioni di Cerberus per comprare la compagnia

A sorpresa, spunta un’alleanza tra Cerberus e EasyJet per rilevare Alitalia, ma il fondo Americano impone importanti condizioni   Sorpresa nelle trattative per vendere Alitalia. Cerberus, il fondo americano che più volte ha manifestato il suo interesse per la compagnia area italiana, si allea con EasyJet, la compagnia low cost che ha presentato un’offerta per…

A sorpresa, spunta un’alleanza tra Cerberus e EasyJet per rilevare Alitalia, ma il fondo Americano impone importanti condizioni

 

Sorpresa nelle trattative per vendere Alitalia. Cerberus, il fondo americano che più volte ha manifestato il suo interesse per la compagnia area italiana, si allea con EasyJet, la compagnia low cost che ha presentato un’offerta per gli asset di aviazione. La strategia è stata già presentata ai commissari straordinari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari.

alitaliaLa questione non è proprio così semplice. Cerberus, infatti, intende porre come condizione irrinunciabile la costituzione di una holding in cui far entrare lo Stato (attraverso Cdp) e i sindacati dei piloti e del personale di terra e di volo. Ma di tutto questo se ne discuterà la prossima settimana: è per martedì l’incontro tra il responsabile della divisione private equity del fondo e i tre commissari straordinari.

Condizioni a parte, poi, c’è ancora da tenere presente che Cerberus non ha ancora presentato una offerta per Alitalia e che Easyjet lo ha fatto, nei tempi stabiliti, senza alcun alleato. Che Cerberus sia solo uno strumento per convincere Lufthansa a rilanciare? Forse, la questione sarà più chiara solo nei prossimi giorni.

Il fondo Americano, comunque, sembra particolarmente interessato alla società italiana e assicura che il suo piano oltre a garantire la totalità dei posti di lavoro, anche l’indipendenza di Alitalia come operatore nazionale, basato in Italia.

Intanto proprio sulla questione e sull’offerta di Lufhtansa, che ha messo sul piatto 250 milioni di euro per accaparrarsi una parte (90 – 100 aerei della flotta di 123 velivoli) degli aerei, promettendo anche il mantenimento di 6mila posti di lavoro al netto della parte handling che è composta da 3.100 unità (2.400 esuberi), si è espresso il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. “L’offerta di Lufthansa, così come è, va migliorata”, ha affermato il Ministro. “Su Alitalia quello che mi importa è che gli che italiani abbiano collegamenti più efficienti possibili e si mettano meno soldi possibili”, ha continuato, spiegando che la situazione “non deve ricadere sulle spalle degli italiani”.

I commissari, comunque, avranno abbastanza tempo per decidere. Con il decreto legge fiscale il Governo ha aggiunto 300 milioni al prestito fatto ad Alitalia (600 milioni), fissando anche al 30 aprile 2018 il termine per la conclusione della gara (rispetto alla precedente scadenza fissata per il prossimo 5 novembre).

Chi è Cerberus?

CERBERUS_CAPITAL_LOGOCerberus Capital Management, L.P. è una azienda statunitense operante fondi di investimento (private equity) degli Stati Uniti. Nata nel 1992, a New York, da Steve Feinberg e da William L. Richter, Cerberus gestisce asset per circa 40 miliardi di dollari in tutto il mondo. In Italia, per esempio, è molto attivo nel business dei crediti in sofferenza delle banche.

Gli interessi del fondo spaziano in tutti i settori, dall’automotive alla farmaceutica, dalla finanza alle armi. Nel 2007 con altri 100 investitori ha acquistato l’80% di Chrysler per 5,520 miliardi di euro.

L’obiettivo della società è quello di rafforzare il mercato dell’auto, ma il fondo di investimenti ha fallito nell’impresa, complice anche una grave crisi finanziaria e industriale e il conseguente rallentamento senza precedenti dell’industria automobilistica negli Stati Uniti.

Il 30 marzo 2009 è stato annunciato che Cerberus Capital Management rinuncerà alla propria quota di capitale e alla proprietà di Chrysler imposta come condizione dal Ministero del Tesoro degli Stati Uniti a fronte del salvataggio dell’azienda automobilistica. Il 30 aprile 2009 il marchio e le attività di Chrysler vengono rilevate per il 20% dal Gruppo FIAT con l’opzione di raggiungere in futuro il 51%. Poco dopo, la gestione finanziaria di Chrysler ha annunciato il fallimento con l’accesso alla procedura “Chapter 11”, ovvero quella che consente una bancarotta pilotata attraverso la protezione dai creditori.

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