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GovSatCom

Verso il lancio del programma GovSatCom, la nuova rete satellitare europea per sfidare Starlink

In attesa di fornire i servizi governativi completi di Iris2 a partire dal 2030, la Commissione Ue si prepara a varare entro fine anno l’iniziativa per condividere le capacità di comunicazione satellitare militare tra gli Stati membri

Non solo Iris2, l’Europa accelera sul fronte delle comunicazioni satellitari governative con GovSatCom.

La Commissione europea intende proporre entro la fine del 2025 il lancio definitivo del programma GovSatCom (Governmental Satellite Communications), il sistema che permetterà agli Stati membri dell’Ue di mettere in comune le proprie capacità di comunicazione satellitare militare, garantendo l’accesso anche ai Paesi che oggi ne sono privi.

La notizia, riportata da Public Policy Europe e confermata da una fonte della Commissione, segna un passo decisivo verso la creazione di un’infrastruttura spaziale europea dedicata alla sicurezza e alla difesa, complementare al programma Iris2, l’iniziativa della Commissione europea con cui l’Ue mira a posizionarsi nella gestione dei sistemi satellitari in cui attualmente spadroneggia Starlink, il servizio di Internet satellitare di SpaceX di Elon Musk. Se SpaceX ha già dispiegato oltre 8mila satelliti Starlink nello spazio (la metà di quelli in orbita), per Iris2 si punta a raggiungere la piena operatività nei primi anni del 2030.

Tutti i dettagli.

AL VIA GOVSATCOM

Con notevole determinazione e l’inestimabile assistenza tecnica dell’agenzia spaziale della Commissione Europea Euspa, il Commissario per la Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, è riuscito nell’impresa strategica cruciale di lanciare il programma europeo GovSatcom, probabilmente entro la fine dell’anno, a beneficio dei 27 paesi europei, secondo diverse fonti, riporta oggi La Tribune. Forse anche all’inizio del 2026, se i test finali su larga scala di GovSatcom, attualmente in corso, richiederanno ulteriori modifiche, aggiunge il quotidiano francese.

COS’È IL PROGRAMMA

GovSatCom nasce con l’obiettivo di assicurare comunicazioni sicure, resilienti e indipendenti per le missioni civili e militari dell’Ue, comprese quelle condotte all’estero. Il progetto consentirà agli Stati membri la messa in comune e la condivisione di capacità di comunicazione satellitare sicura da satelliti geostazionari militari e governativi.

L’ITALIA PARTECIPA CON SICRAL

Cinque paesi, tra cui la Spagna (con i suoi due satelliti SpainSat NG che vantano un’eccezionale capacità di collegare più aree geografiche simultaneamente) e il Lussemburgo, nonché, in misura minore, Francia (Siracusa), Grecia e Italia (Sicral), forniranno capacità che sarà acquistata dall’Euspa, spiega La Tribune. Questa capacità, fornita da un numero limitato di satelliti, sarà poi offerta gratuitamente ai 27 paesi europei che ne faranno richiesta. Gli Stati membri dell’UE potranno anche proporre satelliti aggiuntivi.

LE (POCHE) RISORSE A DISPOSIZIONE

Sempre il quotidiano francese ricorda che il budget per lo sviluppo e la messa in servizio di questo programma europeo è modesto, circa 150 milioni di euro. Sotto la gestione del progetto da parte di Euspa, la società spagnola GMV si è aggiudicata un contratto da 107 milioni di euro nel settembre 2024 per lo sviluppo della piattaforma (hub) che collega il pool di fornitori di capacità agli utenti governativi.

LA CONNESSIONE CON LA FUTURA IRIS2

La connessione tra la futura Iris2 e GovSatCom è cruciale: quest’ultimo programma, già avviato con l’obiettivo di fornire servizi di comunicazione sicuri ai governi, alle forze armate e alle missioni civili europee, rappresenta la componente istituzionale su cui Iris2 innesta l’infrastruttura tecnologica e la rete operativa. Insieme, costituiscono il doppio pilastro della connettività sovrana europea, complementare ai sistemi di osservazione Copernicus e di navigazione Galileo, e volto a garantire all’Europa un accesso sicuro, autonomo e resiliente allo spazio e ai suoi servizi.

L’INGRESSO DELL’UCRAINA

Martedì scorso, la Commissione ha inoltre proposto di avviare i negoziati con l’Ucraina per consentirle di aderire al programma GovSatCom.
Un segnale politico e operativo che rafforza la cooperazione tra Bruxelles e Kiev in ambito difesa, cyber e spazio, in linea con le priorità emerse dopo l’invasione russa del 2022.

L’adesione dell’Ucraina rappresenterebbe una prima apertura del sistema GovSatCom a un Paese non membro dell’Ue, con la possibilità di integrarsi con le capacità nazionali e quelle di operatori privati autorizzati.

Come spiega la nota di Bruxelles, questa iniziativa è in linea con il continuo sostegno dell’Ue all’Ucraina attraverso strumenti come Safe.

LA SFIDA A STARLINK

Nel continuo dibattito intorno alla necessità impellente di connettività satellitare sicura, l’Ue insiste su GovSatCom perchè non solo il servizio è gratuito, ma secondo alcune fonti risulta anche più sicuro rispetto a Starlink, evidenzia La Tribune. Inoltre, i satelliti geostazionari impiegati da GovSatCom garantiscono un livello di affidabilità nelle comunicazioni paragonabile a quello della costellazione di Elon Musk.
L’unico limite è rappresentato da una maggiore latenza del segnale, ampiamente compensata però da standard di sicurezza più elevati.
“GovSatCom, nella sua configurazione attuale, che integra le capacità satellitari europee esistenti, è in grado di soddisfare pienamente le esigenze dei 27 Stati membri per diversi anni, fino all’entrata in servizio di Iris2”, ha dichiarato una fonte a La Tribune.

Con il lancio di GovSatCom, l’Europa punta dunque a rafforzare la propria sovranità tecnologica nello spazio e a costruire un’infrastruttura di comunicazione sicura e condivisa e recuperare terreno con i player rivali, come Starlink e non solo.

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