Skip to content

the exploration company

Ecco come la franco-tedesca The Exploration Company punta a competere con SpaceX

The Exploration Company sta lavorando a un contratto dell'Esa per costruire una capsula riutilizzabile per il trasporto nello spazio riutilizzabile: punta in futuro a trasportare anche astronauti. Tutti i dettagli.

Forse è già sorta nel Vecchio Continente la risposta “made in Europe” a SpaceX.

Fondata nel 2021 da ex ingegneri Airbus, la startup franco-tedesca The Exploration Company (Tec) è reduce dalla missione “Mission Impossibile” lanciata lo scorso 23 giugno dalla base spaziale di Vandenberg con l’ausilio di un razzo Falcon 9 di SpaceX. La navicella “Nyx Mission Possible” sarebbe dovuta rientrare sulla Terra dopo aver orbitato attorno al pianeta due volte a fine giugno. Tuttavia, si è verificata un’anomalia e la capsula è andata persa durante il rientro previsto.

Ma nella sua dichiarazione, Tec ha definito questo volo un “successo parziale (fallimento parziale)”: “Questo successo parziale riflette sia l’ambizione che i rischi intrinseci dell’innovazione”, ha sottolineato l’azienda che prevede di effettuare un volo dimostrativo verso la Stazione spaziale internazionale (Iss) nel 2028 con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).

Il suo veicolo spaziale Nyx, capsula progettata per trasportare merci da e verso l’orbita terrestre bassa e, in seguito, nello spazio cislunare. Come i modelli Dragon sviluppati da SpaceX, anche le capsule Nyx di The Exploration Company sono riutilizzabili: una volta sganciato il carico trasportato, può rientrare nell’atmosfera terrestre ed essere utilizzata per la missione successiva.

Non finisce qui: all’International Air Show di Le Bourget la società ha svelato il modello in scala ridotta della sua capsula terrestre Nyx, “una rapida evoluzione verso un accesso europeo indipendente allo spazio per astronauti e carichi”.

Tutti i dettagli.

COSA FA LA STARTUP SPAZIALE FRANCO-TEDESCA

L’azienda, fondata tre anni fa dagli ingegneri aerospaziali Hélène Huby, Sebastien Reichstat e Pierre Vine, punta a condurre il volo inaugurale di Nyx da e per la Stazione spaziale internazionale (Iss) nel 2028.

Lo scorso novembre Tec ha annunciato di aver raccolto 160 milioni di dollari che andranno a finanziare lo sviluppo della capsula progettata per trasportare merci e astronauti alle future stazioni spaziali commerciali.

«In tre anni abbiamo raccolto 225 milioni – ha spiegato Huby in un’intervista al Sole 24 Ore – è un record: sono i più corposi round serie A e B mai conclusi da una start up spaziale in Europa. Esclusa una decina di milioni da fondi pubblici, il resto è capitale privato, europeo al 98%. Dimostra come anche qui sia possibile trovare supporto per progetti coraggiosi».

IL CONTRATTO CON L’ESA PER IL CARGO SPAZIALE EUROPEO

Tra i traguardi di The Exploration Company c’è senz’altro l’aggiudicazione di uno dei due contratti dall’Agenzia spaziale europea (Esa) a maggio 2024 per iniziare gli studi di un veicolo per il trasporto merci.

L’Esa ha assegnato due contratti, uno a Thales Alenia Space (jv franco-italiana tra Thales al 67% e Leonardo al 33%) e l’altro a The Exploration Company appunto, per il programma cargo commerciale in grado di trasportare merci da e verso la Stazione Spaziale Internazionale in orbita terrestre bassa entro il 2030.

I due contratti, dal valore di 25 milioni di euro, coprono il lavoro di progettazione iniziale dei loro cargo. Le due società porteranno avanti i loro concetti per veicoli progettati per il trasporto di merci da e verso la Iss e le stazioni spaziali commerciali.

L’Esa cercherà finanziamenti per le fasi successive nella prossima riunione ministeriale alla fine del 2025, con l’obiettivo di avere almeno un veicolo pronto per entrare in servizio entro il 2028. Se l’Agenzia si assicurerà i finanziamenti per le fasi successive del programma, potrebbe condurre a una missione dimostrativa sulla Iss nel 2028.

LA STRATEGIA DELL’EUROPEA THE EXPLORATION COMPANY CHE GUARDA A SPACEX

” È un grande mercato e cresce di poco più del 10% all’anno perché sempre più nazioni vogliono far volare i propri astronauti e sempre più nazioni vogliono andare sulla Luna”, aveva dichiarato l’anno scorso a Cnbc la ceo Huby, aggiungendo che esiste una richiesta in aumento di inviare persone e merci nelle stazioni intorno alla terra.

Attualmente, solo due aziende, SpaceX e Northrop Grumman, forniscono servizi di trasporto merci da e per la ISS, entrambe con sede negli Stati Uniti. Tuttavia, la potenziale concorrenza sta emergendo da Cina, India e Russia che stanno lavorando a progetti simili. Ecco perché Tec rappresenta la speranza europea di competere per i viaggi nello spazio. “Costruiamo questa capacità in Europa in modo che l’Europa possa avere la sua capsula – ha affermato Huby nella stessa intervista all’emittente americana Huby –, anche il mondo ha bisogno di una soluzione alternativa. Non possiamo scommettere solo su SpaceX”.

I NUMERI

La ceo Huby ha aggiunto di avere ordini per 800 milioni di dollari per l’utilizzo della capsula commissionati dalle aziende che stanno sviluppando stazioni private come Vast, Axiom Space e Starlab.

“Nyx costerà 450 milioni – ha precisato la numero uno di Tec al quotidiano confindustriale – se approvata al prossimo Consiglio ministeriale dell’Esa, a novembre, la cofinanzieremo al 50% e ai cittadini europei costerà la metà. La settimana scorsa abbiamo superato le verifiche di sicurezza della Nasa e dell’Esa. Per questo, entro fine anno, inizieremo i test strutturali, coinvolgendo diversi dei nostri partner italiani».

L’ESPANSIONE NEL NOSTRO PAESE

Inoltre la società franco-tedesca guarda anche all’Italia, riconoscendo che da decenni il nostro paese è leader nel settore spaziale europeo. Di recenteThe Exploration Company  sta espandendo la sua presenza nella penisola per stabilire un hub strategico per la logistica spaziale avanzata, i sistemi di propulsione, i sistemi di supporto vitale e le operazioni di missione.

Ad esempio, l’azienda sta collaborazione lavora con Cira – Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Sapienza, Novaeka, Civitanavi Systems, Persico Group e Avio tra gli altri.

LA VISIONE DI SAMANTHA CRISTOFORETTI  A CAPO DEL PROGETTO LEO CARGO RETURN SERVICE DELL’ESA

La capacità di trasporto cargo nello spazio è una sfida che il Vecchio Continente intende vincere e “per la prima volta si punta a dare all’Europa una capacità di riuscire a far ritornare questo cargo sulla superficie terrestre”. Lo ha detto ieri sera, in occasione delle celebrazioni del 50esimo anniversario dell’Esa presso la sede dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), l’astronauta Samantha Cristoforetti, a capo del progetto Low Earth Orbit (LEO) Cargo Return Service dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Questo programma mira a sviluppare un servizio commerciale per il trasporto di merci da e verso le stazioni spaziali in orbita terrestre bassa, sia per il rifornimento che per il rientro di materiali sulla Terra.

“Tanti di noi ci auguriamo che sia solo il primo passo, ma che poi l’Europa tra qualche anno, magari non moltissimi anni abbia anche quella ambizione di voler fare quel prossimo passo che ci avvicina all’ambizione di essere multiplanetario, ovvero avere la capacità di trasportare noi sul nostro veicolo europeo, anche esseri umani e nello spazio” ha concluso Cristoferetti.

Torna su