L’Italia fa dietrofront (o forse non aveva mai invertito il senso di marcia) sull’accordo con SpaceX per Starlink, il servizio di Internet satellitare di Elon Musk.
A inizio anno il nostro paese sembrava orientato verso Starlink per le comunicazioni governative sicure, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che aveva difeso le interlocuzioni con la società aerospaziale statunitense. Negli ultimi mesi, però, la questione è apparsa in stallo, con l’ipotesi di un accordo che si allontanava sempre di più.
Tutti i dettagli.
COSA È SUCCESSO TRA IL NOSTRO PAESE E MUSK SU STARLINK DA INIZIO ANNO A OGGI
A inizio anno è emerso che l’Italia stava puntando a Starlink per le comunicazioni governative sicure. In conferenza stampa a gennaio la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva difeso le interlocuzioni del governo con SpaceX, affermando che il sistema Starlink non ha “alcuna alternativa pubblica”.
Tuttavia, secondo Bloomberg, in seguito il governo Meloni ha inizio a nutrire sempre più dubbi sulla chiusura di un accordo da 1,5 miliardi di euro con Starlink di Musk, alla luce del percepito disimpegno americano nei confronti della sicurezza europea. Proprio Elon Musk, all’epoca stretto alleato del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, era anche visto come un partner inaffidabile da alcuni nell’esecutivo Meloni.
Intanto, il 5 marzo Reuters ha rivelato che l’operatore satellitare francese Eutelsat è tra le aziende che sono in trattative con il governo italiano per fornire sistemi per comunicazioni satellitari sicure. Ma quella che è considerata oggi la risposta europea a Starlink, ovvero Iris2, sarà attiva solo a partire dal 2030. Il programma prevede un investimento di circa 10,5 miliardi di euro (con contributi Ue e privati), la realizzazione di circa 290 satelliti e l’entrata in servizio non prima del 2030. Mentre Starlink conta già su 8mila satelliti in orbita.
Ed è proprio su questo che si concentra la relazione annuale del Comint secondo cui SpaceX offre all’Italia i servizi Starlink, superiori a Iris2 e considerati indispensabili nei prossimi anni.
LE OSSERVAZIONI DEL COMINT
Nel documento, pubblicato dal Fatto quotidiano, si nota che Starlink “ha consolidato la sua posizione dominante sia per l’accesso allo spazio sia per la fornitura di capacità in telecomunicazioni, navigazione e osservazione”.
“Il 2024 – prosegue il Comint – è anche l’anno in cui, mentre la Ue lavora alla costellazione satellitare Iris2” SpaceX “offre all’Italia i servizi” della costellazione Starlink, “già disponibile, in continua evoluzione” e “nettamente superiore a Iris2, non ancora disponibile, di respiro meno ambizioso”. Il Comint ricorda che a dicembre 2024 è stato siglato il contratto di concessione per 12 anni per Iris2, costellazione europea da 290 satelliti a bassa e media orbita, con “10,5 miliardi di euro di investimento” e “l’obiettivo di fornire connettività sicura su scala continentale”. Tuttavia, “l’industria italiana risulta sottorappresentata rispetto al potenziale, sollevando interrogativi sulla necessità di un maggiore allineamento tra ambizioni nazionali e partecipazione industriale europea”, secondo il documento del Comint, ripreso dal Fatto.
LA REAZIONE DI ANDREA STROPPA
Non può che gongolare Andrea Stroppa, informatico trentenne di Roma e principale collaboratore di Elon Musk in Italia.
“Ho sempre pensato che all’interno del governo ci fossero persone molto competenti, questa trattativa o comunque conversazione tra il governo italiano e l’azienda nasce prima del governo Meloni e dall’esigenza del ministero della Difesa di dotarsi di capacità satellitare per far fronte alle sfide che il nostro paese ha. È molto chiaro a persone molto esperte all’interno delle istituzioni che la miglior strada è lavorare insieme all’azienda SpaceX e far crescere l’industria italiana e le competenze del nostro paese” ha affermato Stroppa, intervistato in collegamento col Festival di Open a Parma e rispondendo sull’ipotesi di un accordo tra governo e azienda sui servizi di Starlink, che secondo alcune fonti di stampa starebbe tornando all’ordine del giorno.
In quanto advisor di SpaceX in Italia, da tempo Stroppa sta contribuendo a tessere le relazioni tra la società aerospaziale di Musk e l’esecutivo italiano organizzando incontri con i rappresentanti di governo e aziende.
“Era già chiaro diversi anni fa, purtroppo il tutto ha preso una piega molto poco tecnica e molto politica, con dubbi legittimi sulla sovranità e la sicurezza. Ma in realtà chi ha lavorato su questo progetto da parte delle istituzioni ha fatto lunghi studi per essere sicuri che la sovranità e la sicurezza nel nostro paese resti indipendente da un’azienda americana” ha assicurato l’advisor di SpaceX in Italia.
“Prima o poi – ha concluso Stroppa – arriveremo ad un accordo, tutti si sono resi conto dell’utilità di questo servizio e del fatto che non esistono alternative”.
IL COMMENTO DELL’ESPERTO
“Il punto non è se Starlink sia o no meglio di Iris2” spiega in un commento su Linkedin Marco Lisi Turriziani, inviato speciale per lo Spazio del Ministero degli Esteri. “Starlink esiste ed è disponibile, “hic et nunc”, Iris2 è al momento un progetto su carta. Quindi Starlink è quanto di meglio disponibile nel breve-medio periodo” spiega l’esperto, sottolineando che “Nel medio-lungo periodo si aprono molte prospettive e noi italiani, da bravi europei, dovremmo considerare una partecipazione (seria) al progetto Iris2”.
Il futuro delle comunicazioni satellitari italiane resta dunque sospeso tra la disponibilità immediata di Starlink e le ambizioni a lungo termine di Iris2. La sfida per il governo sarà trovare un equilibrio tra l’urgenza di soluzioni pronte e la necessità di non restare spettatrice del progetto europeo.