Al via il rinnovo del contratto di lavoro delle Forze Armate per il triennio 2022-2024.
Il 18 aprile è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale numero 91 il decreto del Presidente della Repubblica 52/2025, che recepisce gli accordi sindacali per il triennio 2022-2024 relativi al personale del comparto Difesa e Sicurezza.
L’accordo riguarda le circa 430.000 unità di personale non dirigente delle forze di polizia a ordinamento civile (Polizia di Stato e Polizia penitenziaria), delle forze di polizia a ordinamento militare (Arma dei Carabinieri e Guardia di finanza) nonché delle Forze armate (Esercito, Aeronautica e Marina militare, ivi compreso il personale della Guardia costiera).
Le novità entreranno in vigore il 3 maggio.
In particolare, si è trattato del primo accordo siglato con le neo associazioni sindacali militari, introdotte per la Difesa, a seguito della legge n.46 del 2022, in luogo dei Comitati Centrali della Rappresentanza militare (Co.Ce.R.).
Tutti i dettagli.
L’INTESA FIRMATA LO SCORSO DICEMBRE
L’intesa era stata firmata lo scorso 18 dicembre dai Ministri per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, dell’Interno, Matteo Piantedosi, della Difesa, Guido Crosetto, dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e della Giustizia, Carlo Nordio, insieme alla maggior parte delle rappresentanze sindacali interessate e al capo di Stato maggiore della Difesa, Luciano Portolano, al capo della Polizia – direttore generale della Pubblica Sicurezza – Vittorio Pisani, al capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, e ai Comandanti generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Salvatore Luongo e Andrea De Gennaro.
COSA PREVEDE L’ACCORDO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DELLE FORZE ARMATE
Quindi il nuovo contratto riconosce un beneficio medio mensile a regime pari a circa 198 euro, di cui circa 173 per lo stipendio e le indennità fisse e continuative e le restanti per il trattamento accessorio. INello specifico, gli incrementi sulla sola parte fondamentale, permettono un incremento stipendiale di circa 100 euro netti per la qualifica di base di ogni corpo e forza (per esempio di agente o graduato), valore che si incrementa via via per le qualifiche superiori.
L’AUMENTO PREVISTO DELLE RETRIBUZIONI
In termini percentuali viene assicurato un incremento del 5,89% per il 2024 con decorrenza dal 1° gennaio, del 6,11% per il 2025 e del 6,15% per il 2026.
LE INDENNITÀ
Inoltre, l’accordo estende le particolari indennità finalizzate a incentivare specifiche attività dei diversi Corpi e Forze (es. settore cyber, operatori subacquei, controllo del territorio, equipaggi fissi di volo, indennità ispettiva tributaria, indennità di sezione, ecc…) e ne istituisce di nuove (unità operative di primo intervento, conduttori cinofili, di presidio territoriale, ecc..). Per le Forze armate, in particolare, viene introdotta l’indennità per i servizi notturni e aumenta il compenso forfettario di guardia; vengono inoltre riconosciute nuove indennità operative (es. artificiere di reparto, manutentore aeromobili, supporto tecnico operazioni speciali, ecc..) e rivalutate quelle esistenti (es. indennità di marcia, soccorritore marittimo, ecc.)
GLI ARRETRATI IN ARRIVO PER IL PERSONALE DELLE FORZE ARMATE CON IL CONTRATTO 2022-2024
Per quanto riguarda gli arretrati, l’Usmia segnala che “l’adeguamento dei cedolini dovrebbe avvenire con la mensilità di giugno mentre per la corresponsione degli arretrati dovuti per l’anno 2024 e questi primi mesi del 2025, ha preso forma l’ipotesi (salvo imprevisti) dell’emissione di un cedolino straordinario nel mese di maggio con pagamenti che dovrebbero avvenire nell’ultima decade del mese”.
L’associazione sindacale sottolinea poi che “sugli importi degli arretrati graveranno i recuperi delle somme corrisposte a titolo di indennità di vacanza contrattuale percepita dal 01/01/2024 (pari allo 0,5% dello stipendio tabellare) e dell’anticipo sul rinnovo contrattuale 2022-2024 (pari all’incremento di 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale) percepito interamente, per l’anno 2024, con la mensilità di dicembre 2023 e mensilmente a decorrere dal mese di gennaio 2025.”
RAFFORZATO IL WELFARE SOCIALE
Sul piano normativo l’accordo interviene, fra l’altro, rafforzando casistica e tipologie degli istituti di welfare sociale, a partire dall’allargamento delle ipotesi di licenza e congedo solidale, tutela della genitorialità e congedo parentale.
È altresì riconosciuto il diritto di partecipazione alle neocostituite Apcsm, valorizzando il secondo livello di negoziazione, in cui viene dato ruolo attivo alla rappresentanza miliare. Risulta inoltre riscritta la normativa in materia di aggregazioni associative per la Polizia a ordinamento civile, superando le discrasie interpretative che hanno fomentato un diffuso contenzioso.
LO STRAORDINARIO PER I CORPI MILITARI
Infine, di particolare rilievo le specifiche e più favorevoli disposizioni in tema di straordinario per i corpi militari.
PER LA PRIMA VOLTA LE APCSM AL TAVOLO NEGOZIALE
Come aveva sottolineato all’epoca della sigla lo scorso dicembre il ministro della Difesa Guido Crosetto, al tavolo negoziale c’era “la partecipazione delle Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari (Apcsm), é un momento storico, in continuità con la Rappresentanza Militare, e contribuisce alla tutela dei diritti e degli interessi collettivi del personale militare, valorizzando la specificità del comparto”
“Viviamo in un mondo sempre più complesso – aveva aggiunto Crosetto – e dobbiamo poter contare su un comparto solido e sicuro e tutelare le persone che ne fanno parte contribuisce a difendere la democrazia e le libere istituzioni”.
Coincidenza vuole che proprio nella giornata del 22 aprile scorso il ministro Crosetto aveva incontrato le Apcsm rappresentative delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri, per un saluto di benvenuto dopo che, per disposizione di legge, sono subentrate alla Rappresentanza Militare per la tutela degli interessi collettivi del personale militare.