Starliner bloccato a terra per tutto il 2025: il prossimo volo della navetta spaziale di Boeing non è previsto prima del 2026.
Lo ha annunciato la Nasa in una conferenza stampa, durante la quale ha illustrato i nuovi test a cui il “taxi spaziale” sarà sottoposto nelle prossime settimane. Le verifiche si sono rese necessarie dopo i problemi tecnici emersi durante il volo di debutto con equipaggio il 5 giugno 2024. Questi costrinsero gli astronauti Suni Williams e Butch Willmore a prolungare la loro permanenza sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) da pochi giorni a ben nove mesi.
Nel frattempo, Boeing ha già apportato diverse modifiche a Starliner, come nuove guarnizioni per tappare le perdite di elio e barriere termiche per evitare il surriscaldamento dei propulsori.
Mentre la Nasa continua a lavorare per trovare una soluzione ai problemi ai propulsori, è molto probabile che la prossima missione di Starliner sarà senza equipaggio.
Da quando ha ripreso i voli con equipaggio in orbita dal suolo americano nel 2020, nove anni dopo la fine del programma dello space shuttle, la Nasa ha dovuto fare affidamento esclusivamente sui razzi Falcon 9 e sulle capsule Crew Dragon della società privata SpaceX del miliardario Elon Musk.
Tutti i dettagli.
COM’È ANDATO IL DEBUTTO DI STARLINER
Era il 5 giugno 2024 quando Starliner è partita per la sua prima missione con astronauti, nota come Crew Flight Test (CFT). A bordo c’erano gli astronauti della Nasa Sunita “Suni” Williams e Butch Wilmore verso la Iss in una missione che dovrebbe durare circa una settimana.
Dopo aver già raggiunto la Iss una volta nel 2022 senza equipaggio a bordo, l’obiettivo era dimostrare che Starliner fosse sicuro per iniziare le operazioni regolari come nuovo “taxi spaziale” della Nasa, alternativo alle navette Dragon di SpaceX.
Una volta in orbita, la Starliner subì diverse perdite di elio, oltre al guasto in volo di cinque dei suoi 28 propulsori. Di conseguenza, la permanenza di Williams e Wilmore a bordo della Stazione spaziale fu prolungata più volte, mentre la Nasa e Boeing cercavano di risolvere i problemi da Terra. Lo scorso 24 agosto, l’agenzia ha deciso di riportare a casa la Starliner senza equipaggio, cosa che è avvenuta senza incidenti il 6 settembre nel deserto del New Mexico.
GLI ASTRONAUTI WILLIAMS E WILMORE RIENTRATI SULLA TERRA CON SPACEX
Si è concluso lo scorso 18 marzo al largo della costa della Florida l’ammaraggio della capsula Crew Dragon “Freedom” di SpaceX con a bordo gli astronauti Williams e Wilmore e il loro collega della Nasa, Nick Hague, e il cosmonauta di Roscosmos, Aleksandr Gorbunov.
Dovevano sostare sulla Iss appena 8 giorni. Ma a causa di problemi tecnici con la navicella spaziale di Boeing, Williams e Wilmore hanno dovuto “strappare un passaggio” per il rientro a una navicella di SpaceX.
I TEST DELLA NASA
Nell’ultimo aggiornamento sulla capsula spaziale di Boeing, la Nasa ha annunciato una serie di test previsti per quest’estate presso il White Sands Test Facility della Nasa nel New Mexico.
L’agenzia spaziale statunitense e la Boeing speravano di completare i test e di predisporre le riparazioni necessarie per preparare Starliner a un altro volo entro la fine dell’anno, ma questa tempistica sembra essere superata, rileva Space.Com. I funzionari della Nasa affermano di stare lavorando per raggiungere l’obiettivo di lanciare nuovamente Starliner non prima dell’inizio del 2026.
LA CONCORRENZA CON DRAGON DI SPACEX
Undici anni fa, la Nasa ha ordinato due nuovi veicoli a Boeing e SpaceX per trasportare i suoi astronauti sulla Iss.
La Nasa aveva selezionato sia Starliner che Crew Dragon di SpaceX per lo sviluppo nel 2014 nell’ambito dei contratti Commercial Crew Transportation Capability. L’obiettivo era di introdurre un accesso ridondante all’orbita terrestre bassa (LEO) per gli Stati Uniti almeno fino al 2030, data prevista per la dismissione ufficiale della Iss.
Mentre SpaceX opera come taxi spaziale già da cinque anni, il programma di Boeing è in ritardo.
LE RICADUTE PER LA NASA
“Quando Starliner sarà certificato, gli Stati Uniti disporranno di due sistemi per il trasporto di esseri umani sulla Iss, cosa che nessun altro Paese ha”, aveva sostenuto l’anno scorso Jim Free, amministratore associato della Nasa.
Fino a quel momento infatti l’agenzia statunitense dipendeva dal missile russo Soyuz. La Nasa spendeva più di 80 milioni di dollari per far volare un suo astronauta alla Iss. Con Crew Dragon e Starliner gli Stati Uniti si sono affrancati dalle capacità di volo spaziale della Russia. E fino a oggi la capsula di SpaceX ha effettuato ben 11 missioni con astronauti per la Nasa, tra cui il volo di prova con equipaggio nel 2020, mentre al momento il futuro di Starliner sembra incerto.
PROSSIMO VOLO DI STARLINER NEL 2026
“Stiamo lavorando per un volo con Starliner già all’inizio del prossimo anno”, ha detto Steve Stich, responsabile del programma per le attività commerciali con equipaggio della Nasa.
“In definitiva, il nostro obiettivo è quello di avviare i voli di rotazione dell’equipaggio con Starliner”, e questi “inizieranno non prima del secondo slot di rotazione dell’equipaggio alla fine del prossimo anno”. Ciò significa che “c’è una forte probabilità che effettueremo prima un volo cargo”, ha precisato il funzionario della Nasa.
Il ritorno nello spazio per Starliner di Boeing sarà dunque soltanto l’anno prossimo e probabilmente senza equipaggio a bordo.