La Turchia ha deciso di donare all’Albania un “numero significativo” di droni kamikaze, noti come munizioni circuitanti, in un gesto che rafforza i legami tra i due paesi.
LA TURCHIA DONERÀ DRONI KAMIKAZE ALL’ALBANIA
Il primo ministro albanese, Edi Rama, ha annunciato la donazione dopo un incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, durante il quale hanno discusso della cooperazione in materia di difesa e assistenza umanitaria. Rama ha sottolineato che questa donazione invia un “messaggio forte”, affermando che “l’Albania non è attaccabile”, anche se non è chiaro da chi dovrebbe essere attaccata, considerando che il paese è membro della Nato e non ha confini con nazioni ostili. Tuttavia, Rama ha precisato che Tirana non intende attaccare nessuno, tranquillizzando così i vicini, tra cui l’Italia.
COSA SI SA SULLA FORNITURA TURCA DELLE MUNIZIONI CIRCUITANTI
Non sono stati forniti dettagli specifici sul numero o sul tipo di droni, né sui tempi di consegna. È possibile che si tratti dei quadricotteri STM Kargu, già utilizzati dalle forze armate turche, azere e peruviane, e dotati di testate esplosive. Un’altra ipotesi è che si tratti di ulteriori Bayraktar TB2, droni turchi noti per la loro efficacia nelle missioni di sorveglianza e attacco di precisione. L’Albania ha già acquistato tre Bayraktar TB2 dalla Baykar, il produttore turco, diventando il secondo paese membro della Nato, dopo la Polonia, a possedere questi droni. Con l’arrivo di nuove armi di questo tipo, le Forze armate albanesi potrebbero aumentare la loro letalità, specialmente in un contesto di crescenti tensioni nella regione.
LE MOTIVAZIONI
Questa mossa riflette la crescente influenza della Turchia nei Balcani e il rafforzamento delle sue relazioni con l’Albania. Ankara utilizza questi gesti per consolidare la sua posizione geopolitica e per promuovere la propria tecnologia militare, soprattutto nel settore dei droni, che è diventato un punto di forza della sua industria della difesa.