Berna comprerà un numero inferiore, rispetto a quanto inizialmente pianificato, di F-35, il caccia di quinta generazione prodotto da Lockheed Martin.
“A causa dei prevedibili costi aggiuntivi, non è finanziariamente sostenibile mantenere il numero di velivoli originariamente previsto”. È quanto si legge nel comunicato con cui il governo ha annunciato che la Svizzera acquisterà il “numero massimo possibile” di caccia F-35. L’operazione dovrà restare entro il quadro finanziario di 6 miliardi di franchi svizzeri (circa 7,5 miliardi di dollari) approvato dall’elettorato. Esclusa quindi la richiesta di ulteriori crediti. “La volontà del popolo sarà rispettata”, ha aggiunto l’esecutivo.
Nel settembre 2020, il paese aveva approvato a stretta maggioranza, tramite referendum, un budget da 6,5 miliardi di dollari per sostituire gli F/A-18 a fine vita entro il 2030, ricordava di recente La Tribune. L’anno successivo l’F-35A Joint Strike Fighter di Lockheed Martin ha vinto la gara svizzera per la produzione dei caccia, battendo i concorrenti Eurofighter, Rafale di Dassault e F/A-18 Super Hornet Boeing. Le consegne dell’F-35 erano previste a partire dal 2027.
Una notizia che ha interessato anche il nostro paese visto che l’Italia ha deciso di far produrre almeno 24 dei complessivi 36 caccia F-35A a Cameri, presso lo stabilimento del gruppo Leonardo Velivoli.
Tuttavia, da subito l’acquisizione degli F-35A ha sollevato preoccupazioni sui costi, sia iniziali che di manutenzione, con alcuni che stimano una spesa complessiva di diversi miliardi di franchi svizzeri.
La scelta ha generato dibattito e critiche, sia per il costo che per le possibili implicazioni geopolitiche. Alcuni sostengono che l’F-35A sia un aereo troppo costoso e che la Svizzera avrebbe potuto optare per alternative più economiche o europee. Tanto che una commissione parlamentare ha aperto un’indagine sui termini dell’accordo e alla fine il governo di Berna ha deciso di rivedere – al ribasso – l’ordine.
Tutti i dettagli.
LA DECISIONE DELLA SVIZZERA
“I colloqui tenuti con gli Stati Uniti in estate hanno rivelato che la Svizzera non può far rispettare il prezzo fisso concordato contrattualmente per il caccia F-35A”, si legge nella dichiarazione svizzera. “Gli Stati Uniti citano l’aumento dei costi dovuto all’inflazione, all’aumento dei prezzi delle materie prime e ad altri fattori”.
Come già detto, nel 2022 la Svizzera si era impegnata ad acquistare 36 caccia F-35 per un importo complessivo di 6,035 miliardi di franchi svizzeri. Un prezzo annunciato come fisso.
A causa dei costi aggiuntivi fino a 1,3 miliardi di franchi svizzeri annunciati unilateralmente dagli Stati Uniti in estate per l’acquisto previsto di 36 aerei da combattimento, “non è possibile mantenere il numero originariamente previsto di 36 F-35” per motivi finanziari, ha proseguito il governo.
L’AUMENTO DEL PREZZO PER BERNA
Ma il 25 giugno il governo svizzero ha rivelato che gli Stati Uniti chiedevano ora una cifra compresa tra 650 milioni e 1,3 miliardi di dollari in più, citando “l’inflazione e l’aumento dei costi delle materie prime”.
IL FARO DEL PARLAMENTO SUL PREZZO DELLA COMMESSA
Il 30 giugno 2025, la Commissione della gestione del Nazionale ha annunciato l’avvio di un’inchiesta sulle condizioni finanziarie relative all’acquisizione da parte della Confederazione di 36 caccia F-35A nell’ambito del programma Air2030. Questa decisione arriva dopo i rapporti relativi allo sforamento di bilancio di oltre 1,3 miliardi di franchi svizzeri, le lacune di capacità individuate nei lotti consegnati e la significativa riduzione degli impegni industriali americani.
I PROSSIMI STEP
Entro la fine di gennaio, il Ministero della Difesa presenterà “una definizione interna delle priorità del fabbisogno per gli anni 2026/2027”, ha scritto il governo.
Una volta chiarite queste questioni, deciderà sull’eventuale acquisto di ulteriori caccia F-35 per raggiungere il numero previsto di 36 caccia. Tuttavia, precisa Swissinfo, la decisione dovrà essere nuovamente presa dal Parlamento, ed eventualmente anche dal popolo.




