Francia e Italia spingono sull’imminente consolidamento tra gli asset spaziali di Airbus, Thales e Leonardo.
“È un progetto che sosteniamo. I colloqui stanno procedendo in modo costruttivo”, ha dichiarato oggi il ministro per l’Industria francese Marc Ferracci durante un incontro a Parigi con il suo omologo italiano Adolfo Urso, in occasione Forum economico franco-italiano.
Da parte sua il titolare del Mimit Urso ha affermato che i negoziati mirano a garantire ai due Paesi una posizione di parità nel progetto, approvato dal presidente francese Emmanuel Macron al Salone dell’Aeronautica e dello Spazio di Parigi a giugno, riporta Reuters.
Le pesanti perdite interne e la concorrenza di Starlink di Elon Musk hanno portato i due maggiori attori europei, Airbus e Thales Alenia Space, a considerare di mettere in comune le attività satellitari in una nuova impresa simile al produttore di missili europeo Mbda. In questo scenario si inserisce anche l’italiana Leonardo, dal momento che con la francese Thales sono già alleate nella space alliance con le joint-venture Thales Alenia Space (67% di Thales e 33% di Leonardo) e Telespazio (67% di Leonardo e 33% di Thales).
Proprio il mese scorso, l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha dichiarato che le tre aziende avrebbero effettuato un’ulteriore valutazione sullo stato dell’accordo entro la fine di luglio.
All’apertura del Paris Air Forum di giugno, Guillaume Faury, Presidente esecutivo di Airbus, ha affermato che “Dobbiamo agire rapidamente perché è urgente creare un’azienda di dimensioni critiche nel settore satellitare, in grado di competere almeno su scala europea”, ripreso da la Tribune.
Tutti i dettagli.
A LAVORO SU UN GIGANTE SATELLITARE EUROPEO PER COMPETERE CON STARLINK E NON SOLO
Lo scorso dicembre Reuters ha rivelato il “Project Bromo”, che prende il nome da un vulcano indonesiano, prevede la creazione di un campione europeo dei satelliti sul modello di Mbda, il consorzio missilistico europeo fra Airbus e Bae Systems (37,5% ciascuno) con socio al 25% Leonardo.
Secondo quanto rivelato a fine marzo da La Tribune, Airbus, Thales e Leonardo hanno presentato alla Commissione europea un piano preliminare di consolidamento per riunire le loro risorse spaziali in un’unica società.
E ora gli sforzi per creare un’alleanza per un progetto spaziale europeo che coinvolga l’italiana Leonardo, le francesi Thales e Airbus e che miri a sfidare Starlink di Elon Musk stanno facendo progressi, secondo il ministro dell’Industria francese.
LE PAROLE DEL MINISTRO FRANCESE
Oggi il ministro francese Marc Ferracci ha ribadito che lo spazio rappresenta “un componente essenziale dell’autonomia strategica” europea, ricordando “l’irruzione di un nuovo attore che ha contribuito a mischiare le carte”, un chiaro riferimento alle attività del gruppo Starlink di Elon Musk. “La cooperazione franco italiana è un asse determinante della strategia che portiamo avanti”, ha sottolineato Ferracci, prima di commentare il progetto di avvicinamento tra Airbus, Thales e Leonardo nel settore spaziale: “È un progetto che sosteniamo, sul quale le discussioni avanzano in modo costruttivo e che ci deve permettere di raggiungere un capacità di raggiungere su questo segmento che sia competitivo rispetto agli altri attori”.
NODO CONCORRENZA
Tuttavia, “Un progetto di queste dimensioni richiede molto tempo per essere implementato a causa delle autorizzazioni da ottenere, in particolare in termini antitrust”, aveva ricordato il numero uno di Airbus, che stima che questo consolidamento dovrebbe durare due anni. Faury, in una recente intervista ad Aviation Week, ha affermato di voler accelerare il dibattito su un accordo di ristrutturazione del settore satellitare. “Credo che l’impegno delle tre parti sia molto forte. Condividiamo la convinzione comune che questa joint venture sarà molto più efficace della somma delle singole parti”, ha osservato. “Il diavolo si nasconde nei dettagli: in queste attività, i dettagli sono innumerevoli”, ha concluso il ceo di Airbus.
Senza dimenticare che il progetto solleva timori, non solo dei concorrenti, come l’azienda aerospaziale tedesca Ohb, già pronta a sollevare preoccupazioni presso le autorità di concorrenza dell’Ue su un potenziale legame tra i due più grandi produttori di satelliti europei.