Attesa a giorni la nascita della joint-venture per creare la nuova società che guiderà la progettazione e lo sviluppo del Global Combat Air Programme (Gcap), programma congiunto di Italia, Regno Unito e Giappone per il sistema di combattimento aereo di nuova generazione-
Lo ha indicato, in audizione in Senato di fronte alla Commissione Esteri e Difesa, il responsabile del progetto per Leonardo, Guglielmo Maviglia, chief Gcap officer. Il programma, accanto a Leonardo, coinvolge Bae Systems per il Regno Unito e Mitsubishi Heavy Industries per il Giappone.
Proprio l’altro giorno l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, aveva dichiarato infatti che “Il 13” dicembre “firmiamo l’accordo per il Gcap”, a margine di un convegno Ericsson.
Nel corso dell’audizione parlamentare, il manager di Leonardo Maviglia ha fatto il punto sullo stato del programma: dalle prossime tappe alla natura della collaborazione, dalla possibilità di adesione di nuovi paesi (Arabia Saudita) fino all’individuazione di Torino Caselle come sito riferimento per aeronautica del Gcap.
Tutti i dettagli.
COS’È IL GCAP
Il programma Gcap riguarda lo sviluppo di caccia di nuova generazione che dovranno entrare in funzione nel 2035 e sostituire progressivamente gli Eurofigher. Il progetto ha preso il via con la convenzione firmata tra i tre Paesi a dicembre 2023 ratificata dalle Camere nelle ultime settimane: prevede la nascita di una organizzazione governativa (Gico) e di una alleanza industriale con una jv tra le aziende capofila (Leonardo, Bae Systems e Mitsubishi Heavy Industries).
LEONARDO CAPOFILA, INSIEME AD AVIO AERO, ELETTRONICA E MBDA
Dunque, come ha ricordato Guglielmo Maviglia, Leonardo è coinvolta anche con le tre aziende di riferimento dei domini di settore: “Quindi Avio Aero, Elettronica e Mbda ma anche con tutto tutta la filiera nazionale quindi piccole e medie imprese università centri di ricerca e startup”.
“Dal 2022 ad oggi, il Gcap ha visto il coinvolgimento di circa 450 enti della supply chain nazionale con un volume di lavoro erogato di quasi 200 milioni di euro orientato alla fase di ricerca e sviluppo non di produzione e questo è particolarmente rilevante”, ha precisato il manager di Leonardo, “Soprattutto per il numero e la qualità degli enti che sono stati coinvolti e che saranno coinvolti in quanto il processo di trasformazione digitale culturale e tecnologico dovrà essere pervasivo e tutti ne dovranno poter beneficiare e da tutti ci si aspetta un contributo valore aggiunto in merito al tema delle risorse”.
LE RISORSE IMPIEGATE AD OGGI
Ad oggi sono circa 9000 le risorse che operano sul programma Gcap a livello trinazionale quindi in tutti e tre i paesi e sono circa 1000 le società coinvolte nell’ambito della supply chain, ha spiegato il responsabile del programma per Leonardo.
“In questo contesto – prosegue Maviglia – assume particolare rilevanza la capacità nazionale di dare continuità agli investimenti previsti negli anni di soddisfare la forte necessità di capitale umano qualificato di valorizzare un ecosistema di attori nazionali e di perseguire un rinnovato rapporto di collaborazione da partner e clienti tutte queste sfide si affrontate con determinazione e perseveranza ci consentiranno di raggiungere l’obiettivo del 2035 di mantenere quel livello di competitività necessario ad operare in contesti internazionali sempre più complessi e sfidanti”.
LA NATURA DELLA PARTNERSHIP
Per quanto riguarda la collaborazione industriale, Leonardo ha il ruolo di leader system integrator e collabora con la British aerospace britannica con la Mitsubishi industria giapponese, ricorda Maviglia.
“Più in generale, lo stesso “modello di collaborazione internazionale sul quale si baserà la joint venture” è “uno degli elementi di novità e di innovazione nel panorama dei modelli di collaborazione industriali oggi conosciuti. Ritengo che Leonardo stia finalizzando con i partner un modello di collaborazione del tutto innovativo e che potrà rappresentare un valido riferimento per future collaborazioni europee e internazionali”, evidenzia il manager responsabile del Gcap.
LE SFIDE LEGATE ALLA COLLABORAZIONE CON IL GIAPPONE
Inoltre, il manager ha spiegato che “Leonardo da quest’anno ha aperto una nuova sede a Tokyo relativa al programma Gcap che ci consentirà di ospitare l’attività trinazionale con tutti i livelli di sicurezza che sono richiesti dal programma”. “Quella con il Giappone è comunque una cooperazione che presenta anche sfide anche culturali e linguistici e rischi dal momento che è la prima volta che Tokyo assume un ruolo di responsabilità in un programma multilaterale di difesa con paesi europei, ma offre anche grandi opportunità trattandosi di un paese tecnologicamente avanzato è presente nella regione dell’Indo pacifico dunque in un’area strategica del globo” ha continuato Maviglia.
IL RUOLO DI TORINO CASELLE
“Per quanto riguarda l’aeronautica” del programma del nuovo caccia Gcap “stiamo immaginando su Torino Caselle la componente dove si concentreranno queste attivita’”, ma è chiaro che ci sono tutta una serie di siti di Leonardo che valorizzeremo”: “Poi avremo un sito” di riferimento anche per il programma Gcap, ha detto Guglielmo Maviglia, responsabile per Leonardo del Global Combat Air Programme, nel corso dell’audizione alla Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato.
L’INGRESSO DI ALTRI PAESI
Riguardo l’ipotesi tornata in auge in questi ultimi giorni del coinvolgimento di altri paesi nel Gcap, “sono scelte politiche quelle di coinvolgere o meno un Paese” nel Global Combat Air Programme oltre ai tre iniziali, ha detto il manager di Leonardo a proposito del futuro allargamento del programma. “Come industria, siamo predisposti alle collaborazioni, quindi non vediamo nessun problema – ha aggiunto – Abbiamo delle ottime relazioni industriali con i con Ksa” (il possibile partner per l’Arabia Saudita) ma bisogna vedere quali esigenze ha quel Paese, quali requisiti operativi intende condividere, quali finanziamenti intende allocare e che strategia politica c’è a monte”.
CONVERGENZA CON FCAS
Infine, il manager ha parlato della possibile convergenza del programma Gcap con l’iniziativa rivale Fcas, il programma tedesco, francese e spagnolo per un caccia di sesta generazione. “Anche a voler immaginare una eventuale integrazione con il programma tedesco, francese e spagnolo Fcas “industrialmente non abbiamo grandi scuse, il tema chiaramente è anche di indirizzo politico” ha concluso Guglielmo Maviglia, chief Gcap officer per Leonardo.