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Superjet

Futuro incerto per Superjet (Sukhoi e Leonardo) di Tessera

Che succede a Superjet, la joint venture costituita al 90% dai russi di Sukhoi e al 10% da Leonardo, con base a Tessera vicino a Venezia. Rischio liquidazione per l'azienda produttrice di aerei, con conseguenze per i suoi 115 lavoratori italiani, i sindacati spingono per l'intervento del colosso della difesa e aerospazio mentre l'entrata ufficiale del fondo emiratino Mark AB Capital è congelata

È crisi per la SuperJet International: la joint venture, costituita al 90% dai russi di Sukhoi (Uac) e al 10% da Leonardo con base a Tessera vicino a Venezia, attiva nel settore della produzione, allestimento e servizi di manutenzione di velivoli ad uso civile.

Quando nacque nel 2007 SuperJet, la ex Finmeccanica (tramite Alenia Aermacchi), attuale Leonardo, controllava la società con il 51% delle azioni. Dopodiché nel 2016 il gruppo ha diluito la sua partecipazione all’attuale 10%, con la società controllata al 90% dai russi di Sukhoi.

Nel maggio 2022, la Guardia di Finanza ha congelato beni per 146 milioni di euro di proprietà di SuperJet International a causa delle sanzioni scattate contro la Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina. Nel marzo 2023 entra in campo il fondo di investimento emiratino, Markab Capital Investments con un piano da 470 milioni di euro per il rilancio dell’azienda, con l’entrata del fondo e di Studio Guidotti International si determinerebbe una compagine 49% + 41% + 10% Leonardo). Oggi però piano risulta congelato.

Il Comitato di Sicurezza Finanziaria (Csf) – organismo che fa capo al Ministero dell’Economia – ha infatti bloccato temporaneamente lo scongelamento delle quote russe e la vendita agli emiratini.

La scorsa settimana i lavoratori di SuperJet International hanno deciso di organizzare un presidio, un’assemblea pubblica e un volantinaggio davanti allo stabilimento Leonardo di Tessera, chiedendo al colosso della difesa e aerospazio guidato da Roberto Cingolani – socio di minoranza – di farsi carico dei 115 dipendenti a rischio, come riporta Rainews.

Il nodo cruciale è il 31 luglio, data entro cui il Ministero dell’Economia e il Comitato di sicurezza finanziaria devono decidere se sbloccare un prestito ponte da 6 milioni di euro, necessario a pagare gli stipendi e mantenere attiva l’azienda per altri 8 mesi. In caso contrario, si rischia la liquidazione.

Tutti i dettagli.

COSA FA SUPERJET INTERNATIONAL

L’azienda produce il Superjet 100, un aereo da 75 o 100 posti per tratte regionali, destinato esclusivamente all’aviazione civile. Nella base di Tessera Superjet International allestisce, vende e ripara i gusci a un ritmo di 15 all’anno.

LE SANZIONI SCATTATE NEL 2022 A SEGUITO DELL’INVASIONE RUSSA DELL’UCRAINA

Nella primavera 2022 sull’azienda è scattato il congelamento dei beni a causa delle sanzioni Ue contro la Russia. Ma le sanzioni avevano già impattato Superjet International. A fine aprile le banche avevano bloccato i conti dell’azienda in Italia a scopo cautelativo con conseguente impossibilità da parte della società di pagare gli stipendi ai dipendenti.

CHE COSA È SUCCESSO NEL FRATTEMPO

Meno di un anno dopo, è stato annunciato un accordo per la cessione della quota di United Aircraft Corporation (la parte russa) in SuperJet a un fondo di investimento degli Emirati Arabi Uniti, intenzionato a investire circa 470 milioni di euro tra Venezia e Abu Dhabi. Tuttavia, perché l’operazione possa concretizzarsi, serve l’autorizzazione del Comitato di Sicurezza Finanziaria per il trasferimento delle quote, attualmente congelate a causa delle sanzioni e custodite dall’Agenzia del Demanio.

LA SVOLTA EMIRATINA

Il piano dell’emiratino Mark AB Capital prevede l’entrata del fondo e punta a unirsi ai soci Italsistemi Spa e Leonardo. In particolare, il fondo emiratino prevede la costruzione di uno stabilimento ad Abu Dhabi, da cui gli aerei incompleti verrebbero inviati a Tessera per essere finiti e venduti.

Secondo la FIm Cisl il progetto per il solo sito di Tessera determinerebbe a regime, un’occupazione stabile pari a 550 lavoratori (i 120 attuali a cui si sommerebbero altri450), con un riflesso sull’indotto importante.

LO STOP DAL COMITATO DI SICUREZZA FINANZIARIA

Ma se un interesse industriale c’è stato, le istituzioni hanno frenano.

Come anticipava già a inizio giugno Radiocor , il Comitato di sicurezza finanziaria ha dato parere negativo all’ingresso nel capitale di Superjet International di un socio emiratino. Lo si è appreso da fonti del Mimit che precisano come non vi sia alcuna preclusione, da parte del Governo o del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, all’ingresso di investitori emiratini. Al contrario, il ministro Adolfo Urso, nel corso della sua missione negli Emirati Arabi Uniti, ha incontrato i potenziali investitori, a conferma dell’interesse e della piena apertura al dialogo.

Pur a fronte di una costante interlocuzione sul tema tra il ministro Urso e il ministro Giorgetti, si è tuttavia dovuto prendere atto, aggiungono le stesse fonti, delle decisioni assunte dal Comitato di Sicurezza Finanziaria (Csf), organismo tecnico dalle cui valutazioni non si può prescindere. Il ‘no’ del Csf era già stato anticipato ai sindacati aziendali dall dirigenza aziendale.

Dopodiché il 26 giugno si è svolta l’assemblea dei soci per decidere una possibile ricapitalizzazione a breve termine, in attesa del via libera agli Emirati.

Entro il 31 luglio, il Ministero dell’Economia (Mef) e il Csf devono decidere se sbloccare un prestito ponte di 6 milioni di euro, necessario a coprire stipendi e mantenere l’attività per circa altri 8 mesi dell’azienda aeronautica veneziana.

I TIMORI 8E GLI AUSPICI) DEI SINDACATI

Altrimenti, lo scenario fosco che si profila per Superjet è quello della liquidazione con l’azienda non più in grado di pagare i dipendenti.

Prospettiva che allarma i sindacati di categoria che richiamano l’intervento di Leonardo, l’azienda che – sebbene socia di minoranza- sarebbe in grado secondo loro di assorbire gli operai, portando a Tessera alcune delle attività nell’ambito della difesa.

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