Skip to content

f-35 pentagono lockheed

F-35, ecco come e perché il Pentagono bacchetta Lockheed Martin

L’ispettorato del Pentagono accusa Lockheed Martin sulla manutenzione dei caccia di quinta generazione F-35: pagati 1,7 miliardi nonostante le carenze. Tutti i dettagli

Flotta F-35 a mezza forza: l’organismo di controllo del Pentagono incolpa Lockheed Martin per la scarsa manutenzione dei caccia di quinta generazione americani.

Nel 2024 i caccia F-35 delle forze armate statunitensi sono stati disponibili al volo solo per metà del tempo previsto, a causa di problemi legati alla manutenzione affidata al produttore americano.

È quanto emerge da un rapporto dell’Office of the Inspector General del Dipartimento della Difesa, che segnala carenze contrattuali e di controllo da parte del Pentagono, oltre a rilevanti implicazioni economiche per il più grande programma di acquisizione militare degli Stati Uniti, secondo quanto riportato da Reuters.

L’F-35 Jsf, prodotto da Lockheed Martin, è il cacciabombardiere più avanzato in dotazione alle forze armate statunitensi. Oltre a essere uno dei più avanzati, il velivolo è anche uno dei più costosi (circa 80 milioni di dollari a esemplare).

Come evidenzia Bloomberg, l’audit è solo l’ultima valutazione negativa dell’F-35, un programma da 2.000 miliardi di dollari che rappresenta il più costoso sforzo di acquisizione del Pentagono, afflitto da difetti di qualità, problemi ai motori e preoccupazioni relative all’affidabilità.

Tutti i dettagli.

DISPONIBILITÀ OPERATIVA AL DI SOTTO DEI REQUISITI

La disponibilità media degli F-35 nel 2024 si è attestata al 50%, un livello inferiore di 17 punti percentuali rispetto al requisito minimo di prestazioni fissato dal Dipartimento della Difesa, sostiene il rapporto. Il dato indica che i velivoli sono risultati idonei al volo solo per metà del tempo, limitando la capacità operativa complessiva della flotta.

IL RUOLO DEL PENTAGONO

Secondo il rapporto dell’Office of the Inspector General del Dipartimento della Difesa, il basso tasso di disponibilità è legato anche al fatto che il Pentagono non ha ritenuto Lockheed Martin responsabile delle scarse prestazioni relative al mantenimento degli F-35, e ha comunque pagato a Lockheed 1,7 miliardi di dollari senza alcuna rettifica economica.

L’audit sottolinea che il Joint Program Office (JPO) degli F-35 non aveva incluso nei contratti specifici requisiti misurabili sulla prontezza degli aeromobili, né aveva applicato in modo sistematico le ispezioni dei materiali e la rendicontazione delle proprietà governative nel contratto AVS.

L’IMPATTO ECONOMICO

Dunque il Dipartimento della Difesa ha pagato a Lockheed Martin circa 1,7 miliardi di dollari senza alcuna rettifica economica, nonostante gli F-35 non fossero disponibili a volare per circa la metà del tempo e non soddisfacessero i requisiti minimi per il servizio militare.

COME PROCEDE IL PROGRAMMA JSF

Non è il primo tiro mancino che il Pentagono sferra a Lockheed Martin sul programma Joint Strike Fighter (Jsf).

Lo scorso giugno l’Aeronautica Militare statunitense, il principale cliente del più grande programma d’arma al mondo, ha dimezzato l’acquisto di F-35 previsto rispetto all’anno precedente, richiedendo 3,6 miliardi di dollari per l’acquisto di 24 F-35A, in calo rispetto ai 44 effettivamente acquistati nell’anno fiscale 2025.

Inoltre il programma Jsf ha subito un duro colpo a causa dei ritardi con il suo aggiornamento Tech Refresh 3 (TR-3), che fornisce funzionalità come una migliore potenza di elaborazione per facilitare una suite di nuove capacità note come Blocco 4. I primi F-35 che avrebbero dovuto presentare l’aggiornamento TR-3 hanno iniziato a uscire dalla catena di montaggio della Lockheed Martin a Fort Worth, in Texas, lo nel luglio 2023. Ma il Dipartimento della Difesa aveva rifiutato di accettare le loro consegne.

Dopodiché un rapporto del Government Accountability Office (Gao), organismo di controllo indipendente del Congresso Usa, di settembre ha evidenziato che il Pentagono ha comunque pagato a Lockheed i bonus di pagamento puntuali anche quando ha consegnato gli aerei con due mesi di ritardo, con molti jet afflitti da difetti che richiederebbero anni per essere risolti.

Infine, sempre Bloomberg ricorda che il Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha intensificato i controlli sul programma F-35. Il Presidente Donald Trump ha anche aumentato la pressione sui principali appaltatori della difesa affinché investano di più nell’innovazione piuttosto che in riacquisti di azioni proprie e compensi ai dirigenti.

 

Torna su