I conflitti attuali mostrano “una rivoluzione industriale militare”.
È quanto ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione presso la commissione Affari Esteri e Difesa del Senato sul Documento Programmatico Pluriennale, per il triennio 2024-2026. Oggi la Nato non si limita a chiedere maggiori capacità ma anche un’ulteriore prontezza, anche a livello logistico, ha spiegato Crosetto. Le direttrici su cui la difesa si muoverà “sono molteplici e sfidanti”.
“Le dotazioni di armamento e munizionamento sono prioritarie per la Difesa, anche per rispondere alle richieste Nato” e al riguardo “Il livello delle dotazioni deve fornire garanzie in materia “di deterrenza”, ha precisato il ministro.
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AMMODERNAMENTO DIFESA AEREA E MISSILISTICA FRA PRIORITÀ TRIENNIO PER IL MINISTRO CROSETTO
I settori in cui si è inteso intervenire in maniera più decisa sono la prosecuzione dell’ammodernamento “della capacità nazionale di difesa aerea e missilistica anche nell’ottica di acquisire un numero adeguato dei sistemi Samp-t, del quale a breve entrerà in servizio la nuova generazione, ormai considerati fondamentali anche alla luce delle lezioni apprese dai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente”, ha sottolineato Crosetto.
Allo stesso tempo, il ministro ha notato: “Attendere 18 mesi per un sistema di difesa missilistica “è troppo”. Il volume necessario per la difesa dell’Italia è dato dall’esempio dell’attacco missilistico dell’Iran contro Israele, “ed è un anno e mezzo che aspetto il raddoppio” della catena di produzione sui sistemi di difesa aerea
COSÌ COME QUELLO DELLA COMPONENTE TERRESTRE
Così come “l’ammodernamento della componente pesante terrestre attraverso il perseguimento di più linee di azione parallele e simultanee, quale il rinnovamento di alcune piattaforme già in uso, Ariete, l’acquisizione di carri di nuova generazione e l’avvio di un programma per l’acquisizione di una famiglia di piattaforme per la fanteria pesante, sia combat che di supporto” prosegue il ministro della Difesa. “Tutto pensando di mettere l’industria nazionale nelle condizioni di partecipare in particolare sul programma del Main Battle Tank”, ha aggiunto Crosetto. Il ministro ha inoltre menzionato i settori della sicurezza aerospaziale e cibernetica, tra gli altri e il programma di ricerca e sviluppo per il velivolo di sesta generazione Gcap e l’avvio dell’acquisizione di ulteriori 24 Eurofighter.
RIGUARDO AL PROGRAMMA F-35
A questi interventi si aggiunge una novità relativa al programma F-35 l’acquisizione di 25 velivoli, portando il totale degli asset italiani a 115 unità, rafforzando il ruolo dell’Italia nel contesto della sicurezza europea, mantenendo il ruolo di camera allineato con quelli statunitensi, spiega il titolare della Difesa.
I primi velivoli dovrebbero arrivare “nel 2027 e gli ultimi nel 2032”, ha aggiunto Crosetto. L’acquisizione di ulteriori aerei consentirà di sostenere la produzione nello stabilimento Faco di Cameri, che vede come clienti i Paesi Bassi “e anche la Svizzera, che ha deciso di assemblare in Italia almeno 24 dei propri velivoli”. A questo quadro consolidato si aggiungerebbe l’acquisizione degli ulteriori F-35 del nostro Paese, mentre sono in fase di negoziazione e approvazione gli accordi per implementare l’assemblaggio di velivoli polacchi e cechi, ha annunciato il ministro.
IL RUOLO DELLA FACO DI CAMERI
In particolare, l’Italia ha saputo guadagnare “un ruolo strategico di primo piano” con la designazione del polo di Cameri “uno dei soli tre stabilimenti per l’assemblaggio degli F-35, con gli Stati Uniti e il Giappone”, ha evidenziato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione alla Commissione Esteri del Senato. “Al 30 giugno 2024, il programma aveva generato ricadute economiche per un valore di 5,3 miliardi di dollari ha aggiunto Crosetto. “Le opportunità stimate fino al 2026 sono di un volume stimato vicino ai 20 miliardi di dollari”, ha proseguito.
LA SPESA MILITARE
Nell’ambito del Documento programmatico per la Difesa per il triennio 2024-2026 si prevede una spesa finanziaria di circa 28,5 miliardi di euro. Si tratta di un impegno finanziario che è anche prova “della capacità di finalizzazione del dicastero”, secondo Crosetto. Il bilancio della Difesa passa dall’1,54% del 2024 all’1,57 del 2025, all’1,58 nel 2026 e infine all’1,61 nel 2027, mentre “i governi precedenti avevano preso l’impegno del 2% per il 2028”, ha puntualizzato il ministro.
ITALIA LONTANA DALL’OBIETTIVO DEL 2% ENTRO IL 2028
Tutti i paesi tra cui Stati Uniti, Francia e Germania parlano ormai del superamento del 2% per la spesa per la Difesa, mentre l’Italia è “ancora lontana” dall’obiettivo del 2% entro il 2028, ha evidenziato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ricordando che si tratta “non di un obiettivo ma di un requisito minimo”. “Questo aspetto è centrale” per garantire il funzionamento dello strumento militare in un contesto globale sempre più competitivo, ha aggiunto il ministro.
IL RUOLO DELLA SICUREZZA NEL DOMINIO CIBERNETICO
Nel dominio cibernetico la sicurezza svolge un ruolo fondamentale.
“Privo di confini definiti, il dominio manifesta – prosegue il ministro Crosetto – ogni forma di conflittualità costante anche in essenza di un conflitto tradizionale. Da ciò derivano rilevanti problematiche legate alle coperture normative e alla sovrapposizione di competenze tra diversi attori istituzionali”.
Secondo Crosetto “La difesa deve essere in grado di operare anche autonomamente pianificando e conducendo operazioni militari sia difensive che offensive, non solo in caso di conflitti evidenti, ma anche risposta all’attacco, minacce, alle infrastrutture critiche e agli interessi vitali del Paese”, ecco perché “diventa quindi essenziale e non più procrastinabile un quadro normativo adeguato che ci consenta di operare efficacemente in questo settore”. “È cruciale un approccio coordinato tra le varie istituzioni, in particolare i cosiddetti pilastri cyber e in tale ottica segnalo che la Difesa e l’Acn sono state nominate autorità per la gestione delle crisi cibernetiche” ha precisato ancora il ministro.
ATTENZIONE AL DOMINIO SUBACQUEO
Dopodiché, il ministro ha sottolineato anche l’importanza del dominio subacqueo, a cui la Difesa ha prestato ulteriore attenzione. A questo proposito Crosetto ha ricordato l’inaugurazione del Polo Nazionale per la Dimensione subacquea avvenuta l’anno scorso a La Spezia.
Il RUOLO DELLA DIFESA NEL DOMINIO SPAZIALE SECONDO CROSETTO
Per quanto riguarda il comparto dello Spazio la Difesa deve “assicurare la protezione degli interessi nazionali”, a partire dai “sistemi satellitari critici, sia civili che militari” ha spiegato il ministro Crosetto.
“In questa direzione è stato approvato il 19 giugno, in consiglio dei ministri, il designo di legge sullo spazio in cui la difesa è parte fondamentale insieme alle altre amministrazioni competenti” ha evidenziato il titolare di Palazzo Baracchini.
LA CRISI INNESCATA DALL’ARRIVO DELL’INIZIATIVA PRIVATA DI MUSK PER IL SISTEMA INDUSTRIALE AEROSPAZIALE
Sempre nel dominio spaziale, l’arrivo di un’iniziativa privata nell’aerospazio, quella di Elon Musk, ha messo in crisi il sistema dell’industria in materia, ha ammesso il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Oggi sui satelliti in bassa quota per la comunicazione c’è solo Starlink. E il tema è che per raggiungere il livello di Starlink serve avere una capacità non solo di fare i satelliti ma anche di lanciarli che, a oggi, nessuno ha e nessuno ai costi di Starlink”, ha affermato il ministro della Difesa. “Si tratta di un tema non solo italiano, ma mondiale”, perché “hai un privato che ha il monopolio mondiale”, con cui “devi parlare”. “Ti puoi permettere di non parlare con quel privato?”, si interroga Crosetto. L’alternativa “è mettere in funzione un sistema autonomo”, ma come nel caso europeo “potrebbe arrivare tra dieci, o 15 anni”.
La scorsa settimana la Commissione Ue ha dato il via libera alla finalizzazione del contratto di concessione con il consorzio SpaceRise per lo sviluppo, il dispiegamento e il funzionamento di Iris2, costellazione satellitare per la connettività sicura considerata la risposta europea a Starlink di SpaceX. Ma l’Ue punta a raggiungere la piena operatività di Iris2 soltanto nei primi anni del 2030, uno slittamento di tre anni in avanti rispetto all’obiettivo iniziale del 2027.
LE PRECISAZIONI DEL MINISTRO CROSETTO RIGUARDO L’ESCLUSIONE DELLE SPESE PER LA DIFESA DAL PATTO DI STABILITÀ
Infine, il ministro Crosetto è intervenuto sul tema dell’esclusione delle spese della difesa dal Patto di stabilità.
Da tempo infatti il ministro della Difesa invoca in sede europea e nazionale l’esclusione degli investimenti per la Difesa dal Patto di stabilità, ovvero le regole Ue di finanza pubblica che sanciscono il tetto al deficit e al debito pubblico.
Proprio ieri, Andrius Kubilius, commissario designato alla Difesa, nel corso della sua audizione all’Eurocamera, si è dichiarato “a favore della proposta italiana di non considerare le spese per la difesa nel patto di stabilità, è molto razionale”.
A livello europeo, “il tema non è solo escludere le spese della difesa dal Patto di stabilità” ha precisato il ministro della Difesa Crosetto, ma anche “di identificare i modi” per sostenere tali investimenti. Si deve dare “una garanzia europea” per togliere le spese militari dalle emissioni di debito pubblico, con un approccio “fatto per gli anni in cui viviamo”, che “anestetizzi totalmente l’impatto delle spese per la difesa sul bilancio dello Stato”.