Il futuro dell’ultima fabbrica di elicotteri del Regno Unito è appeso a un contratto da 1 miliardo di sterline.
È l’avvertimento lanciato dall’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, in merito allo stabilimento di Yeovil, nel Somerset, fiore all’occhiello della controllata Leonardo Helicopters UK, dove lavorano circa 3.300 persone e da cui dipende un vasto indotto industriale nazionale.
“Non possiamo sovvenzionare Yeovil per sempre: sono quattordici anni che non otteniamo contratti dal governo britannico”, ha dichiarato Cingolani durante una call con gli investitori la scorsa settimana, citata dal Financial Times.
Il manager ha sottolineato che, se non dovesse concretizzarsi il contratto per la fornitura dei nuovi elicotteri medi multiruolo destinati a sostituire i Puma della Royal Air Force, il gruppo “dovrà valutare il motivo per cui teniamo uno stabilimento lì per 15 anni senza ottenere nulla”.
Nel frattempo, la Bbc riportava ieri che circa i 3.000 dipendenti di Leonardo a Yeovil sciopereranno a partire dal 12 novembre dopo aver rifiutato l’ultima offerta retributiva dell’azienda. I membri del sindacato Unite hanno chiesto all’azienda di presentare “un’ulteriore offerta rivista, accettabile per il personale nel mezzo dell’attuale crisi del costo della vita”.
Tutti i dettagli.
LA GARA DEL REGNO UNITO PER IL NUOVO ELICOTTERO MILITARE
L’anno scorso Leonardo Uk è rimasta l’unica società in gara per il nuovo elicottero militare del Regno Unito: i rivali Airbus e Sikorsky (Lockheed Martin) non hanno presentato offerte.
Il 27 febbraio 2024 Ministero della Difesa britannico (MoD) ha avviato ufficialmente la fase di negoziazione del suo programma New Medium Helicopter (NMH) da 1 miliardo di sterline (1,3 miliardi di dollari) che culminerà con la presentazione di offerte da parte di tre concorrenti, un passo cruciale verso l’emissione di un contratto di produzione nel 2025.
Airbus Helicopters UK, Leonardo Helicopters UK e Lockheed Martin UK erano i tre player in gara rispettivamente con l’elicottero H175M (sviluppato da Airbus insieme al rivale Boeing), l’AW149 del gruppo ex Finmeccanica e l’S-70M Black Hawk di Sikorsky (la controllata di Lockheed Martin). L’imperfetto è d’obbligo visto che Leonardo è l’unica ad aver presentato una offerta valida nella gara da 1 miliardo di sterline per nuovi elicotteri di supporto per la Royal Air Force.
L’AW149 DI LEONARDO IN LIZZA
Dunque l’elicottero AW149 di Leonardo, già in servizio con diversi clienti internazionali, è emerso come l’unico contendente per il contratto da 1 miliardo di sterline, dopo che la competizione si è di fatto svuotata di rivali.
Lo scorso settembre, sempre Cingolani affermava che Leonardo “è il più grosso investitore italiano in Uk e abbiamo la collaborazione sul caccia Gcap insieme: il premier aveva perfettamente presente la situazione e gli auspici sono buoni. Poi le gare si vincono perché si ha un prodotto buono a un prezzo giusto ma la situazione è molto positiva”. Proprio Leonardo sta contribuendo infatti allo sviluppo del programma trilaterale Gcap tra Regno Unito, Italia e Giappone per lo sviluppo del sistema di combattimento aereo di sesta generazione.
Ma oggi l’ad di Leonardo, a un anno di distanza e senza contratto, sostiene che la risposta dovrebbe giungere entro la fine dell’anno, dopo un recente confronto con il Segretario alla Difesa John Healey.
GARA IN FUMO?
L’avvertimento è il più chiaro finora da parte di Leonardo, che sta contribuendo allo sviluppo del programma trilaterale tra Regno Unito, Italia e Giappone Gcap, secondo cui il futuro del sito dipende dall’ottenimento del contratto dal Ministero della Difesa, rileva il Ft.
Qualsiasi decisione di chiudere il sito avrebbe ripercussioni significative sulla città e sull’area circostante, aggiunge il quotidiano britannico ricordando che Leonardo impiega circa 3.300 persone nello stabilimento e ne supporta altre migliaia nella più ampia catena di fornitura.
Alcuni esperti del settore hanno messo in guardia sul fatto che l’acquisto dell’elicottero potrebbe essere del tutto accantonato, in vista della pubblicazione da parte del Ministero della Difesa del suo atteso Piano di Investimenti per la Difesa, che dovrebbe definire le priorità di spesa, sottolinea ancora il Ft.
YEOVIL, SIMBOLO DELLA COOPERAZIONE ITALO-BRITANNICA
Lo stabilimento di Yeovil rappresenta da decenni un tassello cruciale nella presenza industriale italiana nel Regno Unito.
“Questo fa parte del nostro piano di efficienza, nel caso in cui le cose non funzionassero correttamente”, ha avvertito Cingolani, lasciando intendere che nessuna opzione è esclusa.







