La Cina aggiunge nuovi satelliti alla costellazione Guowang, espandendo la sua rete a banda larga in orbita terrestre bassa (LEO), considerata la risposta cinese a Starlink, il servizio di Internet satellitare di Elon Musk.
Il 27 luglio la China Aerospace Science and Technology Corporation (CASC) ha annunciato il successo del lancio di nuovi Guowang, nell’ambito di un crescente impegno per la costruzione di un’internet spaziale sovrana, riporta Spacenews.
Designati Satellite Internet Low-Orbit Group 05, questi satelliti ora fanno parte della costellazione Guowang, progettata per competere un giorno con la rete Starlink di SpaceX, con l’obiettivo di lanciare migliaia di satelliti nel corso del progetto.
I satelliti, sviluppati dalla China Academy of Space Technology (CAST), un importante produttore di veicoli spaziali che fa capo alla CASC, di proprietà statale, sono descritti semplicemente come gruppo 05 per l’Internet satellitare in orbita bassa, corrispondente al progetto nazionale cinese a banda larga in orbita terrestre bassa (LEO) Guowang.
Al momento Guowang avrà ora 39 satelliti in orbita, lanciati in cinque missioni, a partire da dicembre 2024. Pechino punta ad accelerare la frequenza dei lanci, portando la sua ambiziosa rete di comunicazioni in orbita terrestre bassa a competere con Starlink e altri sistemi globali, aggiunge Spacenews.
Tutti i dettagli.
LA RISPOSTA CINESE A STARLINK
Guowang è ampiamente considerata la risposta cinese a Starlink, offrendo una rete satellitare sovrana a duplice uso per proteggere le infrastrutture di comunicazione sia civili che strategiche. La China Satellite Network Group Co., Ltd. (“China SatNet”), fondata nell’aprile 2021, è responsabile di Guowang.
La costellazione si basa sulla richiesta presentata dalla Cina all’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU) nel settembre 2020, per un totale di 12.992 satelliti. Secondo la richiesta, sono previsti due gruppi di satelliti, GW-A59 e GW-A2, che opereranno rispettivamente ad altitudini inferiori a 500 km e tra 600 e 1145 km, utilizzando un mix di piani orbitali.
L’OBIETTIVO DELLA COSTELLAZIONE GUOWANG
L’obiettivo a breve termine per Guowang è di avere 400 satelliti in orbita entro il 2027, secondo Yuan Juangang, capo progettista del programma satellitare Internet cinese. Si prevede che altri 800 saranno lanciati prima del 2029, se le aziende coinvolte vogliono evitare sanzioni.
Guowang, ha affermato Yuan, mira a risolvere il problema della copertura limitata, soprattutto nelle aree remote, della vulnerabilità in caso di emergenza e a supportare l’economia a bassa quota. Fornirà connettività ad alta velocità e bassa latenza e potrà essere rapidamente adattato per uso militare o di emergenza. Il sistema utilizzerà satelliti a schermo piatto, basati sull’esperienza di SpaceX, nonché pannelli solari flessibili e una propulsione elettrica efficiente. I collegamenti laser ottici inter-satellite sono considerati critici, ma impegnativi, sebbene la maturità sia prevista per il prossimo anno.
Sebbene inizialmente concepito come una rete sovrana per fornire un mezzo di comunicazione alternativo per i cittadini cinesi e comunicazioni strategiche, si ritiene che il servizio possa espandere le attività commerciali a livello globale a tempo debito.
LA CINA CERCA DI RECUPERARE IL DOMINIO DI STARLINK
Ma il progetto nazionale Guowang non è l’unica megacostellazione cinese pianificata.
Attualmente ci sono 72 satelliti della costellazione cinese Qianfan in orbita. L’operatore satellitare cinese in orbita terrestre bassa (Leo) Shanghai Spacesail Technologies Co. Ltd. (Spacesail) ha affermato che mira a fornire Internet affidabile a più utenti, in particolare quelli nelle aree remote e durante il recupero da emergenze e disastri naturali. Spacesail ha lanciato finora 72 satelliti e punta a fornire servizi Internet a banda larga satellitare a bassa latenza in tutto il mondo con una costellazione di oltre 14.000 satelliti.
L’azienda controllata dal governo municipale di Shanghai prevede di distribuire 648 satelliti in orbita terrestre bassa (LEO) quest’anno, con l’ambizione di lanciarne fino a 15.000 entro il 2030. Ciò formerebbe la costellazione Qianfan, o “Mille Vele”, la prima spinta internazionale della Cina verso la banda larga satellitare. I ricercatori hanno anche descritto Qianfan come una parte cruciale della componente spaziale della Belt and Road Initiative cinese. I piani della Cina sono estremamente ambiziosi, con Pechino che punta al lancio di 43.000 satelliti Leo nei prossimi decenni.