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Cosa farà Iveco Defence Vehicles per la Nato

Iveco Defence Vechicles (Idv) si è aggiudicata dalla Nato Support and Procurement Agency (NSPA) un contratto triennale per lo sviluppo concettuale e i servizi di sperimentazione per Sistemi Robotici e Autonomi (Ras). Tutti i dettagli

Iveco Defence Vechicles (Idv) sperimenterà Sistemi Robotici e Autonomi per la Nato.

La Nato Support and Procurement Agency (Nspa) ha assegnato un contratto alla divisione dedicata ai veicoli militari del gruppo controllato da Exor (la holding di John Elkann che possiede anche Stellantis, CNH Industrial e il gruppo editoriale Gedi) per un programma triennale della Nato per lo sviluppo di sistemi autonomi in scenari operativi complessi.

Nello specifico, il programma richiede che Idv combini Veicoli Terrestri Senza Pilota (UGV) e Sistemi Aerei Senza Pilota (UAS), coordinati e orchestrati all’interno di un sistema di Comando e Controllo (C2) avanzato e interoperabile comune, distribuito su nodi di rete predefiniti, per fornire capacità RAS integrate in scenari di guerra complessi e reali I concetti operativi e di impiego delle soluzioni RAS saranno sviluppati con gli utenti finali attraverso una serie di scenari operativi al fine di dimostrare i vantaggi rivoluzionari di una soluzione RAS integrata, spiega una nota.

Idv fa parte di Iveco Group, gruppo nato a gennaio 2022 dalla scissione delle attività Commercial & Specialty Vehicles (Veicoli Commerciali e Speciali), Powertrain e dei relativi Servizi Finanziari di Cnh Industrial (che ha come principale azionista il gruppo Exor, la holding della famiglia italiana Agnelli).

La notizia dell’aggiudicazione del contratto giunge in un momento delicato per IDV, attualmente coinvolta in un processo di separazione da Iveco Group e oggetto di un’operazione di vendita. Sul tavolo di Iveco è arrivata anche l’offerta di Leonardo per Iveco Defence Vehicles, il cui valore è stimato intorno a 1,6 miliardi di euro.

Inoltre Leonardo conta già su una collaborazione con l’Iveco tramite la sua controllata Oto Melara, nell’ambito dell’attuale Cio, capofila dell’industria negli armamenti terrestri per lo sviluppo e la produzione di veicoli blindati come il Centauro (I e II) e il supporto ai veicoli.

Tutti i dettagli.

COSA FARÀ IDV PER IL PROGRAMMA NATO

In base al contratto di Nspa, Idv guiderà un team di fornitori di tecnologie leader provenienti dai paesi Nato con capacità Ras (Robotic and Autonomous Systems) tra cui Lem, Siralab e Rebel Alliance.

Le piattaforme principali fornite dalla società italiana includono il veicolo autonomo Viking Ugv e il Light Multirole Vehicle – Optionally Uncrewed (Lmv Ou), una piattaforma versatile e consolidata con la capacità di essere guidata manualmente, teleoperata o guidata in modo autonomo, entrambi dotati di diversi carichi utili di missione.  Secondo Idv, l’integrazione tra mezzi terrestri e aerei, orchestrati da un sistema C2 avanzato, sarà determinante per mostrare i vantaggi operativi, l’efficienza e la riduzione dei rischi umani derivanti dall’adozione di soluzioni robotiche sul campo.

SPERIMENTAZIONI CON SOLDATI ITALIANI E FORZE ARMATE DELL’ALLEANZA ATLANTICA

La sperimentazione con utenti dell’Esercito Italiano e delle Forze Armate NATO dimostrerà come i sistemi e le architetture possano generare vantaggio operativo, efficacia ed efficienza nelle missioni e riduzione dei rischi per la vita, ottimizzando al contempo le dottrine operative sul campo di battaglia. Gli scenari iniziali coinvolgeranno missioni come rifornimento logistico (Resupply), evacuazione medica, ricognizione di linee di comunicazione, operazioni Istar (Intelligence, Surveillance, Target Acquisition and Reconnaissance) e recupero veicoli in contesto operativo.

A CHE PUNTO È LA VENDITA DI IDV

Come già detto, Idv è nel bel mezzo del processo di vendita.

A febbraio Iveco ha avviato il processo di scorporo di Defence che vede fra gli scenari la quotazione in Borsa e la conclusione dell’operazione entro fine 2025.

Secondo Bloomberg, che cita fonti vicine al dossier, il colosso della difesa e aerospazio italiano avrebbe messo sul tavolo un’offerta da 1,6 miliardi di euro (debito incluso) per rilevare Idv. Una cifra inferiore rispetto a quella avanzata dal gruppo franco-tedesco Knds (oltre 1,9 miliardi) e a quella del Czechoslovak Group.

Sempre Bloomberg rivelava a maggio che Iveco punta a incassare 1,5 miliardi di euro dalla vendita del suo business di difesa, in un periodo in cui la spinta per l’aumento della spesa per la difesa in Europa alimenta l’interesse per gli asset militari.

Nonostante ciò, la proposta di Leonardo – presentata in partnership con il gruppo tedesco Rheinmetall – potrebbe avere un vantaggio strategico: per l’agenzia internazionale, le pressioni politiche per mantenere l’asset in mani italiane potrebbero renderla l’opzione preferibile dopo che il governo di Roma ha espresso la preferenza per un acquirente nazionale.

Come evidenziano gli analisti, se il deal si concludesse a questo prezzo, sarebbe “quasi neutrale per Iveco” e “positivo” per la società ex Finmeccanica guidata da Roberto Cingolani.  Infine, gli esperti prevedono risultati del secondo trimestre 2025, in uscita il 30 luglio, ancora all’insegna della debolezza.

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