Al via lo sciopero negli stabilimenti Boeing che producono gli aerei da caccia in Usa.
“Circa 3.200 lavoratori altamente qualificati (…) sono scesi in sciopero a mezzanotte (domenica sera) perché quando è troppo è troppo. È una questione di rispetto e dignità”, ha annunciato il sindacato Iam (International Association of Machinists and Aerospace Workers) su X.
L’azione è scattata dopo che domenica 3 agosto hanno votato per respingere un accordo di lavoro quadriennale modificato con Boeing. Lo ha dichiarato l’Iam in una nota, denunciando le “promesse vuote” di Boeing.
Per il colosso aerospaziale è l’ennesima difficoltà che va a sommarsi a quelle affrontate negli ultimi anni, tra cui il maxi sciopero dell’anno scorso, il primo indetto da dipendenti Boeing dal 2008. L’interruzione dei lavoratori ha aggravato i problemi di produzione esistenti e bloccando la produzione dei suoi aerei principali, tra cui i modelli 737 Max, 767 e 777.
Senza dimenticare che il produttore di aerei americano era già sotto esame delle autorità dopo lo scoppio della porta del 737 Max 9 durante il volo 1282 dell’Alaska Airlines il 5 gennaio 2024. A marzo, il Segretario ai Trasporti Sean Duffy ha dichiarato che Boeing aveva perso la fiducia del popolo americano. Pertanto, necessitava di una supervisione rigorosa dopo l’incidente di Alaska Airlines e due incidenti mortali nel 2018 e nel 2019.
Tutti i dettagli.
LA PROPOSTA DI CONTRATTO RIFIUTATA
La proposta iniziale di Boeing, respinta una settimana fa, prevedeva un aumento salariale del 20% in quattro anni e più giorni di ferie. La nuova offerta prevede un aumento del 40% e un bonus di ratifica di 5.000 dollari. Include anche aumenti periodici, più ferie e congedi per malattia, secondo l’azienda.
Ma anche questa è stata rifiutata.
“I membri dell’Iam Local 837 hanno parlato forte e chiaro: meritano un contratto che rifletta le loro competenze, la loro dedizione e il ruolo essenziale che svolgono nella difesa della nostra nazione”, ha dichiarato il rappresentante sindacale Tom Boelling. Il sindacato aveva avvertito la settimana scorsa che, se non si fosse raggiunto un accordo entro sette giorni, l’Iam Local 837 avrebbe potuto scioperare.
SCIOPERO PER BOEING DEFENSE
I lavoratori interessati lavorano negli stabilimenti del Missouri e dell’Illinois, negli Stati Uniti centrali.
Gli operai del Distretto 837 assemblano i caccia F-15 e F/A-18 della Boeing, l’addestratore T-7 e l’MQ-25, un drone per il rifornimento in volo in fase di sviluppo per la Marina Militare statunitense.
Secondo la nota dell’Iam “il loro lavoro svolge un ruolo fondamentale nella salvaguardia della sicurezza nazionale e nel supporto alle operazioni di difesa degli Stati Uniti e dei paesi alleati”. E ora si temono rallentamenti nella produzione degli aerei da combattimento F-15 Eagle e F/A-18 Super Hornet.
LA POSIZIONE DEL COLOSSO AEROSPAZIALE USA
“Siamo delusi dal fatto che i nostri dipendenti abbiano rifiutato un’offerta che includeva un aumento salariale medio del 40% e che ha affrontato la loro principale preoccupazione riguardante gli orari di lavoro flessibili”, ha dichiarato Dan Gillian, vicepresidente di Boeing Air Dominance e responsabile dello stabilimento di St. Louis, Missouri.
MINIMIZZA IL CEO
Durante la call con gli analisti martedì sui risultati del secondo trimestre, il numero uno di Boeing, Kelly Ortberg, ha minimizzato l’impatto dell’imminente sciopero, sottolineando che l’azienda aveva resistito allo sciopero di sette settimane lo scorso anno da parte dei membri del Distretto 751. Ovvero quelli che costruiscono jet commerciali nel Nord-Ovest e che conta 33.000 dipendenti.
“Non mi preoccuperei troppo delle implicazioni dello sciopero. Ce la caveremo”, ha chiosato il ceo di Boeing.
COME VA IL SETTORE DIFESA DI BOEING
Da parte sua Boeing Defense – che conta oltre 19.000 dipendenti – ha dichiarato di essere pronta per lo sciopero. Inoltre implementerà un piano di emergenza che coinvolgerà lavoratori non operai.
Come ricorda il Financial Times, il settore difesa di Boeing ha generato circa il 29% dei 22,75 miliardi di dollari di fatturato dell’azienda nel secondo trimestre. L’unità difesa, che a marzo si è aggiudicata il contratto per la costruzione del caccia statunitense F-47 di nuova generazione, ha migliorato le sue performance. Nel secondo trimestre, ha registrato un utile operativo di 110 milioni di dollari, rispetto a una perdita operativa di 913 milioni di dollari nello stesso periodo dell’anno precedente.