La navetta di SpaceX è attraccata sulla Iss pronta riportare sulla Terra l’equipaggio di Starliner di Boeing.
Una capsula spaziale Crew Dragon della società aerospaziale di Elon Musk ha completato con successo le manovre di attacco alla Stazione spaziale internazionale, e all’inizio del prossimo anno riporterà sulla Terra i due astronauti rimasti bloccati dal guasto della navicella di Boeing che li aveva trasportati in orbita. Lo hanno riferito l’agenzia spaziale statunitense Nasa e SpaceX.
I veterani della Nasa Butch Wilmore e Suni Williams sono bloccati a bordo della Stazione spaziale da mesi, dopo esservi giunti come equipaggio nel primo volo della capsula di Boeing Starliner, che però ha riportato guasti al sistema di propulsione.
Dopo settimane di test, l’agenzia spaziale ha infine rimandato indietro la capsula di Boeing vuota e ha deciso di riportare i due astronauti con la missione di SpaceX, chiamata Crew-9.
Poiché la Nasa fa ruotare gli equipaggi della stazione spaziale circa ogni sei mesi, questo volo appena lanciato con due posti vuoti riservati a Wilmore e Williams non tornerà prima di fine febbraio. I funzionari hanno affermato che non c’era modo di riportarli prima su SpaceX senza interrompere altre missioni programmate.
La capsula di SpaceX giunta ieri alla Stazione spaziale internazionale riporterà sulla Terra i due astronauti Usa il prossimo febbraio assieme a un terzo astronauta della Nasa, Nick Hague, e all’astronauta russo Aleksandr Gorbunov, giunti a bordo della stazione ieri.
Tutti i dettagli.
LA MISSIONE DI SPACEX CON EQUIPAGGIO RIDOTTO
La missione SpaceX è decollata sabato con due passeggeri a bordo invece dei quattro inizialmente previsti, per lasciare due posti liberi nel viaggio di ritorno per gli astronauti americani intrappolati da diversi mesi nella Stazione Spaziale Internazionale a causa di guasti su una navicella Boeing. Il lancio è avvenuto da una nuova rampa, utilizzata per la prima volta per una missione con equipaggio.
Durante il soggiorno sono previsti circa 200 esperimenti scientifici.
IL RITORNO A FEBBRAIO DI DRAGON DI SPACEX CON GLI ASTRONAUTI PARTITI CON BOEING
Dunque al ritorno, previsto per febbraio, saranno affiancati dai veterani dello spazio Butch Wilmore e Suni Williams. I due sono decollati all’inizio di giugno a bordo di una nuova navicella spaziale sviluppata dalla Boeing, la Starliner, per il primo volo di prova con equipaggio verso la Stazione Spaziale (ISS). Inizialmente la navicella avrebbe dovuto riportarli sulla Terra otto giorni dopo, ma i problemi riscontrati nel suo sistema di propulsione hanno indotto la Nasa a metterne in dubbio l’affidabilità.
Al loro ritorno, la coppia avrà trascorso più di otto mesi nello spazio. Si aspettavano di essere via solo una settimana quando sono partiti con il primo volo astronautico della Boeing, lo scorso 6 giugno. Come riporta la Cnn, sia Williams che Wilmore hanno detto di essersi adattati facilmente all’idea di rimanere nello spazio fino all’anno prossimo, con Williams che ha notato che l’ambiente di microgravità è il suo “posto felice”.
“Sappiamo che questo lancio è un po’ unico, con solo due passeggeri rimasti”, ha riconosciuto Jim Free, amministratore associato della Nasa, durante la conferenza stampa di venerdì.
TEMPI DURI PER BOEING
Alla fine la Nasa ha deciso che la navicella Starliner della Boeing era troppo rischiosa dopo una serie di problemi ai propulsori e perdite di elio. La nevetta è tornata sulla Terra senza equipaggio a bordo all’inizio del mese.
Si è trattata dell’ennesima batosta per Boeing, già alle prese con i gravi scandali che negli ultimi anni hanno visto protagonisti i suoi aerei di linea. Dieci anni fa, la Nasa ha ordinato a Boeing e SpaceX un nuovo veicolo spaziale per trasportare i suoi astronauti sulla Iss. Con due veicoli non vuole ritrovarsi senza soluzione in caso di problemi con l’uno o l’altro.
Ma l’azienda di Elon Musk ha ampiamente battuto la Boeing e ormai da quattro anni svolge da sola il ruolo del taxi spaziale americano. Il primo volo con equipaggio dello Starliner, effettuato con anni di ritardo a causa di battute d’arresto durante il suo sviluppo, doveva essere il test finale prima dell’inizio delle operazioni regolari, ricorda Les Echos.
Secondo Reuters, i ritardi della missione sono costati alla Boeing 125 milioni di dollari, portando la perdita totale dell’azienda sul programma a 1,6 miliardi di dollari dal 2016, mentre il gigante aerospaziale fatica a costruire un veicolo spaziale in grado di competere con il più collaudato e meno costoso Crew Dragon di SpaceX per trasportare gli astronauti della Nasa. Da quando ha ripreso i voli con equipaggio in orbita dal suolo americano nel 2020, nove anni dopo la fine del programma dello space shuttle, l’agenzia spaziale statunitense ha dovuto fare affidamento esclusivamente sui razzi Falcon 9 e sulle capsule Crew Dragon della società privata SpaceX del miliardario Elon Musk.