Sarà la capsula Crew Dragon di SpaceX a riportare l’equipaggio del Boeing Starliner sulla Terra.
Sabato la Nasa ha annunciato che la navetta spaziale Starliner della Boeing rientrerà senza gli astronauti Butch Wilmore e Suni Williams a bordo. Il ritorno senza equipaggio consentirà alla Nasa e alla Boeing di continuare a raccogliere dati di test sullo Starliner durante il suo prossimo volo di ritorno, senza accettare più rischi del necessario per il suo equipaggio, ha affermato l’agenzia spaziale statunitense.
Quindi i due astronauti veterani Wilmore e Williams, protagonisti lo scorso 6 giugno del Boeing Crew Flight Test della Nasa, volo inaugurale di Starliner alla volta della Stazione Spaziale Internazionale (Iss), saranno costretti a restare in orbita sino al prossimo anno, “strappando un passaggio” per il rientro a casa a una navicella di SpaceX, l’azienda aerospaziale di Elon Musk.
Quello che avrebbe dovuto essere un volo di prova di otto giorni per la coppia durerà ora più di otto mesi, fino a febbraio 2025, quando è previsto il ritorno del volo di SpaceX.
Inoltre, questa missione rappresentava l’ultima pietra miliare prima che il veicolo di Boeing venga autorizzato per i voli regolari verso la Iss, sottolineava SpaceNews.
Come ricordato da un esperto su Linkedin, sulla copertina del 29 marzo 2004 Aviation Week si chiedeva se:”La piccola SpaceX può superare Boeing?”. Ironia della sorte, a 20 anni di distanza, sarà proprio SpaceX far rientrare gli astronauti dopo i problemi rilevati al sistema di trasporto di Boeing che hanno portato la Nasa a metterne in dubbio l’affidabilità.
Questa decisione è un ulteriore colpo alla reputazione di Boeing, già messa a dura prova dopo una serie di malfunzionamenti sui suoi aerei commerciali.
Tutti i dettagli.
LA DECISIONE DELLA NASA SUL RIENTRO DELL’EQUIPAGGIO STARLINER
Il 24 agosto, i funzionari della Nasa hanno comunicato di non ritenere che la capsula Starliner della Boeing, utilizzata nel viaggio di andata, offra sufficienti garanzie di sicurezza. Da un controllo della navicella di Boeing sono emersi guasti a diversi propulsori e una fuga di elio, che ha costretto a rinviare più volte il volo di rientro.
Dunque la capsula Starliner vuota si sgancerà dalla Iss all’inizio di settembre e tenterà di tornare in modalità pilota automatico con un atterraggio nel deserto del New Mexico. In quanto piloti collaudatori della Starliner, Wilmore e Williams avrebbero dovuto supervisionare questa ultima tappa critica del viaggio, ma così non sarà.
LE PAROLE DEL DIRETTORE BILL NELSON
“Il volo spaziale è rischioso, anche quando è più sicuro e di routine. Un volo di prova, per natura, non è né sicuro né di routine. La decisione di tenere Butch e Suni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e di riportare a casa Starliner della Boeing senza equipaggio è il risultato del nostro impegno per la sicurezza: il nostro valore fondamentale e la nostra Stella Polare”, ha dichiarato l’amministratore della Nasa Bill Nelson.
IN SOCCORSO SPACEX
Wilmore e Williams continueranno formalmente il loro lavoro come parte dell’equipaggio della Expedition 71/72 fino a febbraio 2025. Torneranno a casa a bordo di una navicella spaziale Dragon della società aerospaziale di Musk con altri due membri dell’equipaggio assegnati alla missione SpaceX Crew-9 dell’agenzia.
La capsula SpaceX attualmente attraccata alla stazione spaziale è riservata ai quattro residenti che sono lì da marzo. Questi ultimi torneranno a fine settembre, il loro soggiorno di routine di sei mesi è stato prolungato di un mese proprio dalla questione in sospeso di Starliner. La Nasa ha affermato che sarebbe stato pericoloso trasportare altri due nella capsula, tranne in caso di emergenza. Quindi Wilmore e Williams aspetteranno il prossimo volo di SpaceX. Dovrebbe partire a fine settembre con due astronauti invece dei soliti quattro e rientreranno a febbraio 2025.
TEMPI DURI PER BOEING
Nonostante la decisione di sabato, la Nasa non rinuncia alla Boeing. Nelson ha affermato infatti di essere “al 100%” certo che lo Starliner volerà di nuovo.
Tuttavia, la vicenda è l’ennesima batosta per Boeing, già alle prese con i gravi scandali che negli ultimi anni hanno visto protagonisti i suoi aerei di linea. Secondo il Wall Street Journal, l’avaria della Starliner ha causato tensioni crescenti tra Boeing e la Nasa, con messaggi contrastanti in merito alla sicurezza della navicella attraccata alla stazione spaziale e all’opportunità di configurarla per un volo di rientro.
Dieci anni fa, la Nasa ha ordinato a Boeing e SpaceX un nuovo veicolo spaziale per trasportare i suoi astronauti sulla Iss. Con due veicoli non vuole ritrovarsi senza soluzione in caso di problemi con l’uno o l’altro.
Ma l’azienda di Elon Musk ha ampiamente battuto la Boeing e ormai da quattro anni svolge da sola il ruolo del taxi spaziale americano. Il primo volo con equipaggio dello Starliner, effettuato con anni di ritardo a causa di battute d’arresto durante il suo sviluppo, doveva essere il test finale prima dell’inizio delle operazioni regolari, ricorda Les Echos.
Secondo Reuters, i ritardi della missione sono costati alla Boeing 125 milioni di dollari, portando la perdita totale dell’azienda sul programma a 1,6 miliardi di dollari dal 2016, mentre il gigante aerospaziale fatica a costruire un veicolo spaziale in grado di competere con il più collaudato e meno costoso Crew Dragon di SpaceX per trasportare gli astronauti della Nasa. Da quando ha ripreso i voli con equipaggio in orbita dal suolo americano nel 2020, nove anni dopo la fine del programma dello space shuttle, l’agenzia spaziale statunitense ha dovuto fare affidamento esclusivamente sui razzi Falcon 9 e sulle capsule Crew Dragon della società privata SpaceX del miliardario Elon Musk.
SPACEX HA SORPASSATO BOEING O BOEING SI È ARENATA DA SOLA?
Con le corse di rifornimento della stazione già alle spalle, SpaceX ha superato brillantemente il suo primo dei nove voli con equipaggio a bordo nel 2020, mentre Boeing è rimasta impantanata in difetti di progettazione.
E proprio sulla parabola ascendente della società aerospaziale di Musk è in uscita a fine settembre “Reentry: SpaceX, Elon Musk, and the Reusable Rockets that Launched a Second Space Age”, libro del giornalista candidato al premio Pulitzer Eric Berger. Reentry racconta la cronaca definitiva di come il team audace guidato da Musk sia stato in grado di ridefinire ciò che serve per raggiungere le stelle.
“Un libro da non perdere. Il declino di Boeing, che va ormai ben oltre la tragedia e la farsa, e l’ascesa di SpaceX, è una storia epocale e tuttora sottovalutata rispetto a tutto il chiasso su Musk e il personaggio Musk” ha commentato su X Alessandro Aresu, analista geopolitico e consigliere di Limes.