Gli aiuti militari forniti dagli Stati Uniti all’Ucraina nel corso del 2024 hanno evidenziato uno sforzo significativo ma non ancora completamente esaustivo per sostenere le capacità difensive di Kiev. Secondo quanto dichiarato dal portavoce del Pentagono, generale Pat Ryder, gli Stati Uniti hanno consegnato l’83% delle munizioni, il 67% delle difese aeree e il 60% delle armi promesse in base ai piani di aiuto stabiliti da aprile. Le forniture hanno incluso centinaia di migliaia di proiettili d’artiglieria, migliaia di veicoli corazzati e sistemi d’arma come HUNARS e batterie anticarro, oltre a un’importante capacità di difesa aerea rappresentata da una batteria Patriot e centinaia di intercettori. La fornitura complessiva di attrezzature ha raggiunto un valore di 3,7 miliardi di dollari, prelevati direttamente dalle riserve del Ministero della Difesa statunitense attraverso le 12 autorizzazioni presidenziali tra aprile e ottobre. Parallelamente, il sostegno finanziario diretto è stato significativo, con il primo ministro ucraino Denys Shmyhal che ha confermato la ricezione di 1,35 miliardi di dollari destinati a programmi sociali prioritari. Il totale dei finanziamenti statunitensi diretti all’Ucraina da febbraio 2022 ha raggiunto i 28,2 miliardi di dollari, un impegno che ha contribuito a garantire la stabilità economica ucraina in un momento critico.
Tuttavia, l’avvento della nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti a partire da gennaio 2025 potrebbe cambiare radicalmente questo scenario. Le recenti dichiarazioni dello speaker della Camera, Mike Johnson, indicano che non verranno più destinati ulteriori fondi all’Ucraina. Questo cambio di rotta preoccupa profondamente l’Unione europea, che si troverebbe costretta a rivedere la propria strategia di supporto a Kiev. Josep Borrell, Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, ha sottolineato come gli aiuti americani siano cruciali per il supporto militare e come la loro assenza richiederebbe un enorme sforzo economico e industriale da parte europea per colmare il vuoto lasciato dagli Stati Uniti, che finora hanno contribuito circa il 25% in più rispetto ai Paesi europei in termini di aiuti militari diretti.
Sul fronte della produzione interna, l’Ucraina sta cercando di rafforzare la propria capacità industriale nel settore della difesa. Il ministro delle Industrie strategiche, Herman Smetanin, ha annunciato che nel 2025 verranno stanziati circa 55 miliardi di grivnie (1,3 miliardi di euro) per lo sviluppo tecnologico e l’aumento della produzione di armamenti. Di questi, 54,55 miliardi di grivnie saranno destinati allo sviluppo della produzione militare, mentre ulteriori 500 milioni di grivnie verranno utilizzati per programmi di prestito alle aziende del settore della difesa. Nel 2024, il budget destinato al settore difensivo era di 51 miliardi di grivnie, mostrando una chiara tendenza al rialzo negli investimenti per potenziare la capacità di difesa autonoma del Paese.
Strategicamente, la combinazione tra aiuti esterni e investimenti interni rappresenta un tentativo da parte dell’Ucraina di prepararsi ad una possibile riduzione degli aiuti internazionali, specialmente considerando le incertezze derivanti dal cambio di amministrazione negli Stati Uniti. La capacità dell’Europa di sostenere il livello di aiuti necessari a mantenere la resistenza ucraina potrebbe diventare il nuovo fronte su cui si giocherà l’equilibrio strategico nel 2025.