Anche la balena azzurra del Gruppo di Portoferraio risente della mareggiata causata dal conflitto tra Russia e Ucraina. Per la compagnia di navigazione Moby del gruppo Onorato, spiegano dalla testata verticale Ship2Shore, i danni al momento sono limitati dal solo fatto che la stagione turistica non è ancora entrata nel vivo, ma potrebbero esserci a breve, quando appunto l’armatore vorrà farle salpare dai porti italiani cariche di viaggiatori.
COSA BLOCCA LE NAVI DI MOBY
Coperture P&I – Protection & Indemnity – sospese, scrive il giornale specializzato, per due navi, Moby Dada e Moby Orli, ex Princess Maria e Princess Anastasia, sui cui, si legge, penderebbe un’ipoteca per un credito della banca russa sotto sanzioni PJSC nei confronti della società proprietaria dei due ferry. E senza copertura assicurativa le navi devono restare ovviamente in porto, o verrebbero comunque bloccate al primo scalo.
LE NAVI INTERESSATE
La Moby Dada è una nave ro-ro passeggeri varata il 25 luglio 1980 appartenente alla compagnia di navigazione italiana Moby Lines dal 2016. In precedenza era stata in servizio per Silja Line, DFDS e St. Peter’s Line, rispettivamente con i nomi di Finlandia, Queen of Scandinavia e Princess Maria. Moby Orli è un traghetto di tipologia cruise ferry appartenente alla compagnia di navigazione italiana Moby Lines. La nave è stata costruita nel 1986 con il nome Olympia presso il cantiere navale di Perno in Turku, Finlandia per Rederi AB Slite per uso nella flotta di Viking Line. Ha una stazza lorda di 37583 tonnellate, una lunghezza di 176,82 metri, una larghezza di 28,41 metri, dispone di 4 motori diesel Pielstick-Wärtsilä 12PC2-6V-400 che le consentono di raggiungere una velocità massima di 22 nodi, può ospitare fino a 2500 passeggeri e 580 veicoli. Ed è entrata in servizio dell’armatore fondato da Achille Onorato solo negli ultimi mesi.
IL RECENTE INGRESSO DI MSC
Sempre negli ultimi mesi la famiglia Aponte e la famiglia Onorato avevano comunicato di «aver raggiunto un’intesa finalizzata ad un aumento di capitale in Moby S.p.a. da parte del gruppo MSC finalizzato a saldare Tirrenia in A.S. per consentire l’immediato risanamento del gruppo Moby e nell’interesse dei suoi 6.000 lavoratori». Insomma un ingresso del gruppo MSC in Moby con una quota di minoranza.
LE ALTRE CONSEGUENZE DELLA GUERRA AL COMPARTO NAUTICO
Sebbene se ne parli poco, il settore della nautica è stato colpito su più livelli dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. I porti e i fiumi russi, il Mar d’Azov e il Mar Nero sono considerate aree ad alto rischio per le quali è richiesta una coperta extra, legata ai rischi bellici, che costa ogni giorno fra il 2 e il 4% del valore della nave.
In media, dunque, gli armatori devono affrontare spese extra di 350-500 mila dollari a nave per andare a operare in quei tratti di mare e per questo molti armatori stanno rinunciando a quelle rotte. Ciò riguarda meno il settore delle navi da crociera, mentre il fenomeno ha riguardato soprattutto le rotte commerciali, con la conseguenza che i costi delle merci sono schizzati alle stelle per l’inflazione e gli extra-costi legati ai rischi del trasporto vengono poi scaricati sul consumatore finale.