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Virgin Atlantic

Che cosa combina Virgin Atlantic

La compagnia aerea Virgin Atlantic, con sede nel Regno Unito, ha avanzato un'istanza di bancarotta negli Stati Uniti. Ecco perché

 

Questa settimana Virgin Atlantic ha presentato istanza di protezione fallimentare negli Stati Uniti. La compagnia aerea britannica spera così di arrivare alla convalida del suo piano di salvataggio da 1,5 miliardi di dollari che sarà sottoposto ai voti dei suoi creditori il 25 agosto.

Virgin Atlantic segue l’altra compagnia aerea del gruppo Virgin nel baratro della crisi dei vettori aerei al tempo della pandemia Covid-19. Già ad aprile infatti Virgin Australia aveva presentato istanza per l’amministrazione volontaria.

Tutti i dettagli.

SENZA LIQUIDITÀ A SETTEMBRE

All’udienza di martedì presso un tribunale di Londra, un avvocato della Virgin Atlantic ha spiegato che la società potrebbe esaurire la liquidità entro la fine di settembre se il piano di ricapitalizzazione non fosse convalidato, dato il crollo del traffico aereo. Il tribunale ha permesso ai creditori di incontrarsi il 25 agosto per decidere sul piano.

Secondo la società Virgin Atlantic non è tecnicamente fallita. La compagnia prevede infatti di continuare le operazioni durante la ristrutturazione.

IL PIANO DI SALVATAGGIO DI BRANSON

Virgin Atlantic ha raggiunto già un accordo per raccogliere 1,5 miliardi di dollari di fondi privati per evitare il fallimento.

La compagnia aerea, fondata dal miliardario Richard Branson nel 1984, è controllata al 51% da Virgin Group e al 49% dalla compagnia aerea statunitense Delta. Branson, azionista di maggioranza con il 51% del capitale, contribuirà con 262 milioni di dollari.

Il piano ha il supporto degli azionisti, tra cui Delta Air Lines e dei creditori esistenti. L’hedge fund statunitense Davidson Kempner sta fornendo 188 milioni di dollari in finanziamenti garantiti come parte del piano di ricapitalizzazione.

PERCHÉ VIRGIN RICORRE AL CAPITO 15 (E NON 11)

Come ha spiegato Finimize,  di solito “le compagnie americane che presentano istanza di fallimento chiedono il capitolo 11, che consente loro di riorganizzarsi e assicurarsi che tutti i soldi loro dovuti vengano rimborsati. Ma Virgin ha presentato domanda per la protezione fallimentare del capitolo 15, progettata per tutelare le attività statunitensi di società straniere in fase di ristrutturazione nel loro paese d’origine”.

LA CRISI DELLE COMPAGNIE AEREE

Nonostante le compagnie aeree di tutto il mondo abbiano aumentato la capacità di volo il mese scorso, la richiesta per i voli internazionali resta ridotta. Virgin Atlantic, che vola solo su rotte internazionali a lungo raggio, ha sospeso i voli passeggeri ad aprile a causa della pandemia di coronavirus e li ha ripresi a luglio. Ma il futuro resta scuro all’orizzonte.

L’International Air Transport Association (Iata) prevede infatti che il traffico aereo probabilmente non tornerà alla normalità fino al 2024.

IL MANCATO SUCCESSO REGIONALE CON FLYBE

Come ricorda Business Insider, nel 2019 la compagnia aerea di Branson aveva pianificato di costruire una rete domestica per non puntare esclusivamente sulle rotte internazionali. Nel 2019 la Virgin Atlantic ha guidato il consorzio che ha acquisito una compagnia aerea regionale, Flybe. Ma quel vettore è diventato la prima compagnia aerea vittima della pandemia, collassando all’inizio di marzo.

I TAGLI

A causa della recessione dell’aviazione post pandemia, a maggio Virgin Atlantic ha già licenziato 3.550 dipendenti e chiuso la sua base all’aeroporto di Londra Gatwick.

LA PORTA CHIUSA DA DOWNING STREET

Alla fine di aprile, come ricorda Forbes, l’impero di Branson stava crollando.

Nel tentativo di raccogliere i fondi necessari per Virgin Atlantic e per Virgin Australia, Branson aveva chiesto aiuti ai governi sia britannico sia australiano.

In quest’ultimo caso, il governo di Canberra ha concesso un aiuto, sebbene più basso di quello richiesto.Ma l’appello per un salvataggio dal governo Johnson non ha avuto successo. Il miliardario fondatore del Virgin Group, che ha un patrimonio netto di oltre 4 miliardi di dollari, aveva offerto la sua isola privata come garanzia per un salvataggio o un prestito da 500 milioni di sterline.

Tuttavia l’opinione pubblica ha borbottato sottolineando che Branson non paga l’imposta sul reddito nel Regno Unito perché la sua residenza principale è sull’isola di Necker, al di fuori del Regno Unito. La mossa definita “esilio fiscale” avrebbe salvato milioni di sterline del patrimonio del fondatore di Virgin Group.

COSA FA LA SORELLA VIRGIN AUSTRALIA

Ad aprile, la sorella Virgin Australia è entrata in amministrazione volontaria, prima grande vittima aziendale australiana della pandemia di coronavirus.

Il mese seguente la compagnia aerea è stato acquistata da Bain Capital, che ha dichiarato di supportare l’attuale team di gestione della compagnia aerea e il suo piano di risanamento. La compagnia aerea sta tagliando 3.000 posti di lavoro,  circa un terzo della sua forza lavoro, oltre a interrompere le operazioni del suo vettore a basso costo, Tigerair Australia.

MENTRE VIRGIN GALACTIC DECOLLA

Come ha raccontato il Financial Times, a maggio Branson aveva venduto più di 500 milioni di dollari di azioni in Virgin Galactic, la sua società di viaggi spaziali, per aiutare a finanziare altre attività di Virgin colpite duramente dalla pandemia di coronavirus.

La compagnia compete con altre iniziative sostenute da miliardari come Blue Origin di Jeff Bezos che si sfidano per inaugurare una nuova era del turismo spaziale, correndo per essere i primi a offrire voli sub-orbitali ai viaggiatori spaziali civili.

Se le compagnie aeree del gruppo Virgin rischiano di restare a terra, Virgin Galactic scalda i motori.

La società ha riferito lunedì che Richard Branson volerà nello spazio su navicella Virgin Galactic all’inizio del prossimo anno. Aggiungendo che Virgin Galactic avrebbe raccolto nuovi fondi con un’offerta azionaria.

Il viaggio di Branson nello spazio dipende dal successo di due imminenti programmi di volo di prova, ha dichiarato Virgin Galactic, con il primo volo spaziale potenziato previsto per questo autunno da Spaceport America.

All’inizio di giugno, Virgin Galactic aveva firmato un accordo con la Nasa per sviluppare un programma per promuovere missioni private presso la Stazione Spaziale Internazionale.

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