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Auto Senza Conducente

Uber a lavoro sull’auto senza conducente

Uber punta sulle auto senza conducente e assume un ingegnere di Ford. L’azienda prova ad espandere il suo core business Anche Uber, l’app che ha stravolto (tra le polemiche dei tassisti) il modo di spostarsi in città, punta sulle auto senza conducente. L’azienda americana, infatti, sembra aver assunto un ingegnere di Ford, Sherif Marakby, perchè…

Uber punta sulle auto senza conducente e assume un ingegnere di Ford. L’azienda prova ad espandere il suo core business

Anche Uber, l’app che ha stravolto (tra le polemiche dei tassisti) il modo di spostarsi in città, punta sulle auto senza conducente. L’azienda americana, infatti, sembra aver assunto un ingegnere di Ford, Sherif Marakby, perchè entri a far parte dell’Advanced Technologies Center di Uber lavori al progetto di un’auto che si guidi da sola. A darne notizia è la stampa americana.

“Più di un milione di persone muoiono ogni anno in incidenti con la propria auto, negli Stati Uniti è la maggiore causa di decesso fra i giovani. La tecnologia delle auto senza guidatore può aiutare a prevenire queste tragedie e a migliorare la qualità della vita nelle città”, ha affermato Marakby.

L’azienda di sharing economy prova, dunque, ad espandere il suo core business e a farsi strada in settori e mercati che potrebbero dominare l’economia dei prossimi anni.

Uber

Uber: si quota in borsa entro il 2016

Uber si quoterà in borsa? Secondo le indiscrezioni di un uomo d’affari ‘vicino alla questione’, che ha chiesto l’anonimato, Morgan Stanley e Bank of America, due grandi banche, stanno invitando i propri clienti ad acquistare azioni del principale nemico dei taxi.

Le azioni della start up sono valutate 49 dollari l’una e non sono per tutti: sono destinate a clienti con un patrimonio di almeno 100 milioni di dollari . La valutazione della app per il noleggio di auto private con autista viaggia verso quota 62,5 miliardi di dollari: la app potrebbe replicare il successo ottenuto in Borsa da Facebook e Alibaba al loro esordio. A dirla tutta, l’invito ad acquistare le azioni ricorda tanto l’iniziativa che Goldman Sachs prese nel 2011, vendendo azioni Facebook a grandi businessmen un anno prima di farla approdare in Borsa. Il nemico dei taxi potrebbe seguire lo stesso percorso e candidarsi ad un’Ipo da record nei prossimi mesi. Il percorso non sarebbe proprio uguale. Se Facebook, per l’elevato numero di azionisti è dovuto diventare pubblico, Uber sembra destinato a rimanere privato.

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