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Uber Didi

Ecco come Uber manovra in Medioriente con Careem

Se non puoi sconfiggere il tuo nemico, diventaci amico. E’ questa la filosofia di Uber, che dopo essersi alleata in Cina con la rivale Didi, sembra sia in trattative anche per unire le forze con la mediorientale Careem Networks FZ (Arabia Saudita). Obiettivo? Ridurre le spese di questa rivalità, in vista dell’Ipo che potrebbe arrivare già il prossimo anno.

L’amministratore delegato di Uber, Dara Khosrowshahi, ha dichiarato in una conferenza a maggio che credeva che Uber sarebbe stato il primo operatore in India, Medio Oriente e Africa. “Saremo, credo, il giocatore vincente in quei mercati e controlleremo il nostro destino”, aveva detto Khosrowshahi. Ma i colloqui avviati con Careem fanno pensare ad un finale non proprio positivo.

UNA LUNGA TRATTATIVA?

Come riporta Bloomberg, citando persone vicine ai fatti, un accordo vero e proprio tra le due compagnie ancora non c’è: le aziende hanno avviato i colloqui e sono stati effettuati già diversi incontri in cui si è discusooo di diversi potenziali accordi commerciali, ma ancora mancano da definire diversi dettagli.

Durante le discussioni con Careem, Uber ha espresso il desiderio di possedere più della metà della compagnia combinata. Secondo altri accordi, gli attuali leader di Careem gestiranno la nuova attività combinata su base giornaliera, pur mantenendo uno o entrambi i marchi locali delle società. Si profila anche la possibilità che Uber acquisti in toto Careem.

CAREEM ALLA RICERCA DI NUOVI FONDI

Careem è attualmente in trattative con gli investitori per raccogliere 500 milioni di dollari, cifra che porterebbe la compagnia a valere circa 1,5 miliardi di dollari. La società, proprio come la rivale Uber, sembra aver avviato anche dei colloqui con delle banche per una potenziale IPO a gennaio.

Careem opera in più di 70 città in almeno 10 paesi, dal Nord Africa al Pakistan, ed è leader nella maggior parte di essi. Il suo più grande mercato è l’Arabia Saudita, dove Uber vorrebbe portare le donne al volante delle sue auto.

LA VIA DELLE FUSIONI

Quella di Uber non è certo la prima fusione commerciale: negli ultimi mesi, la società con sede a San Francisco, infatti, ha snellito le sue attività al di fuori dei suoi mercati principali in vista di una potenziale IPO nel 2019.

L’anno scorso, Uber e Yandex NV hanno accettato di fondere le loro attività al servizio in Russia, e mirano a una IPO della newco nel 2019. A marzo, Uber ha accettato di scambiare la propria attività nel Sud-Est asiatico con una partecipazione del 27,5% nella rivale di Singapore Grab Holdings Inc.

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