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Bruxelles Alitalia

Ecco le nuove turbolenze di Alitalia

A rischio gli stipendi di fine mese dei dipendenti di Alitalia, che potrebbe ricevere molti meno soldi per la fase di transizione verso Ita

 

Mentre la newco Ita spera presto nel bando di vendita delle attività di Alitalia, l’ex compagnia di bandiera, da tempo commissariata, rischia di non pagare gli stipendi ai dipendenti a fine mese ed il blocco dei voli.

Tutti i dettagli.

I PROBLEMI DI CASSA DI ALITALIA

Partiamo dai problemi di cassa di Alitalia. La compagnia brucia 50 milioni al mese, mentre il prestito-ponte di altri 200 milioni, che secondo indiscrezioni del ministero del Tesoro sarebbe dovuto arrivare a giorni, è stato bloccato dalle dimissioni del Governo.

LE INTENZIONI DI BRUXXELLES

E se così non fosse stato, il prestito-ponte sarebbe potuto essere bloccato da Bruxelles. La Commissione Ue, scrive il Sole 24 ore, non sembra gradire l’erogazione di nuovi fondi pubblici alla compagnia.

E non solo: filtra anche “l’intenzione di tagliare a circa 20 milioni, rispetto ai 73 milioni chiesti dal governo, il residuo degli indennizzi previsti per i danni da Covid”, spiega il Sole.

COSA HA DETTO LA VESTAGER SU ALITALIA

E l’atteggiamento di chiusura di Bruxelles a nuovi fondi si intuisce anche dalle parole di Margrethe Vestager, eurocommissaria alla Concorrenza. “Abbiamo ricevuto una notifica e siamo in contatto” con le autorità italiane, ha detto Vestager, commentando la richiesta del governo di autorizzare l’erogazione di un prestito-ponte. “La notifica è per un livello inferiore ai 200 milioni, il caso è più complicato adesso perché non ci sono stop ai voli”.

A RISCHIO STIPENDI E VOLI

Ma i soldi servono. Le casse vuote mettono a rischio gli stipendi dei dipendenti e la continuazione dei voli. Alitalia, scrive il Corriere della Sera, “lo stallo per la stagione estiva con un’offerta di voli e biglietti non all’altezza”.

IN ATTESA DEL BANDO PER ALITALIA

E poi c’è la questione bando. Le attività di Alitalia non possono passare ad Ita senza un regolare bando di vendita. Serve una “gara pubblica, trasparente e non discriminatoria”, tuonano da Bruxelles.

Ma il bando, però, non può essere redatto dal commissario di Alitalia, Giuseppe Leogrande: il governo dimissionario non ha la possibilità di confrontarsi con le istituzioni preposte.

A RISCHIO IL PIANO INDUSTRIALE DI ITA

I ritardi mettono già a rischio il futuro della neonata Ita ed il suo piano industriale.

“Il tempo che si sta prolungando nel passaggio di consegne tra la vecchia Alitalia in amministrazione straordinaria e la newco Ita rischia di dover azzoppare anche lo schema di piano industriale comunicato a dicembre dall’amministratore delegato di Ita Fabio Lazzerini e dal presidente Francesco Caio”, scrive il Corriere.

DISCONTINUITA’ TRA ALITALIA E ITA

Intanto, però, da Bruxelles arriva l’appello alla discontinuità tra nuova e vecchia Alitalia. Ita dovrà “essere effettivamente una nuova società, con un nuovo modello di business gestibile, una idea di business, asset, brand. Quindi la vendita degli asset deve essere fatta in termini di mercato”.

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