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Tesla India

Tesla, perché Musk snobberà la massa (e gli azionisti borbottano)

L’articolo di Charles Grant, giornalista del Wall Street Journal, sugli ultimi annunci di Elon Musk su Tesla Tesla ha dato i primi segnali di rinuncia all’ambizione di aprirsi al mercato di massa. I potenziali clienti saranno alquanto irritati, mentre per gli investitori è il caso di stare all’erta. L’ANNUNCIO DI MUSK Nel corso del fine…

Tesla ha dato i primi segnali di rinuncia all’ambizione di aprirsi al mercato di massa. I potenziali clienti saranno alquanto irritati, mentre per gli investitori è il caso di stare all’erta.

L’ANNUNCIO DI MUSK

Nel corso del fine settimana, l’amministratore delegato Elon Musk ha annunciato una nuova versione da 78 mila dollari per Model 3, la Tesla mass market. Ma più importante c’è stata l’ammissione che la variante da 35 mila dollari provocherebbe «perdite e la morte» della società se realizzata adesso.

LE DIFFICOLTA’ PER TESLA

Tesla ha incontrato serie difficoltà con la produzione della proposta da 50mila dollari e, man mano che brucia liquidità, la domanda sembra essere: quante ne saranno disponibili una volta che la vettura con la consegna più rapida, in listino a 78 mila dollari, sarà pronta? Se Model 3 si converte in un’auto di fascia alta, allora la casa fondata dall’imprenditore sudafricano, il cui resto dell’offerta parte intorno a quel prezzo, sarebbe più paragonabile a Maserati che a Chevrolet, che sta confezionando un’elettrica da 36.620 dollari.

COSA DICONO GLI INVESTITORI

Il problema è che gli investitori hanno accordato una capitalizzazione di mercato di circa 50 miliardi di dollari, nella convinzione che avrebbe stravolto l’industria automobilistica globale. Non hanno puntato su un player di nicchia focalizzato su vetture elettriche di segmento superiore. Difficile esprimere di quanto si possa parlare effettivamente, ma di certo l’attuale valutazione di mercato è fuori discussione.

I NUMERI IN BALLO

Poi ci sono i quasi 500 mila irriducibili che hanno messo sul tavolo 1.000 dollari di anticipo per l’auto che pensavano partisse da 35 mila dollari. Quanti possono permettersi, o sarebbero disposti a pagare, modelli di fascia più alta? E i depositi rimborsabili rappresentano un terzo della liquidità nel rachitico bilancio dell’azienda. Musk ha detto che la gamma inferiore di Model 3 sarà prodotta verso la fine dell’anno, anche se le previsioni di Tesla sono tipicamente ottimistiche.

I DOLLARI BRUCIATI

D’accordo, non è certo la prima casa automobilistica a promettere un modello di base economico con disponibilità limitata. E ci sono validi motivi di business per rinviare la produzione. Tesla ha bruciato più di 1 miliardo di dollari in contanti lo scorso trimestre, e la produzione della versione da 35 mila dollari sarebbe insostenibile, ha dichiarato il ceo. Se rinunciasse al mercato di massa, metterebbe nel mercato molte meno auto di quanto gli investitori si aspettino e la valutazione dovrebbe essere rivista.

IL VALORE DI MERCATO

Il valore di mercato di Tesla è pari a circa 450 mila dollari per macchina venduta lo scorso anno, ovvero oltre 16 volte il valore assegnato a consimili del calibro di Bmw. Una sterzata dalla strategia iniziale potrebbe far sì che i potenziali clienti chiedano indietro i loro soldi? La società non ha rivelato quanti fossero interessati esclusivamente all’acquisto della versione più economica. Anche poter mettere gli occhi su quei numeri sarà difficile. Probabilmente passeranno mesi prima che i clienti ricevano i rimborsi, quindi una richiesta emessa oggi potrebbe non apparire nei rendiconti finanziari fino a novembre, quando saranno pubblicati i risultati del terzo trimestre. Rinunciare al mercato di massa potrebbe essere la decisione giusta per Tesla, ma non per gli azionisti.

(articolo pubblicato su Milano Finanza)

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