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Il Mef lo sa che Stm sfreccerà con Renault sull’elettrico?

La società di semiconduttori Stm (partecipata indirettamente dal Mef) ha avviato una collaborazione con la casa automobilistica Renault. Ecco nomi, numeri e dettagli

 

Il produttore italo-francese di componentistica elettronica STMicroelectronics ha avviato una collaborazione con la casa automobilistica francese Renault sulla progettazione, la produzione e la fornitura di tecnologie di semiconduttori per i veicoli elettrici puri e ibridi.

Si tratta di semiconduttori a banda larga (widebandgap) che – fanno sapere le due società – permetteranno di ridurre le perdite di potenza dei veicoli elettrici e a migliorarne l’efficienza in termini di autonomia di guida e di ricarica.

Oltre a questo, STM e Renault collaboreranno allo sviluppo di componentistica su misura e modulare a partire dai dispositivi in carburo di silicio e dei transistor in nitruro di gallio necessari alla casa automobilistica.

STM ha detto di poter contare su elevati volumi annui di produzione a partire dal periodo 2026-2030.

LE DICHIARAZIONI

Luca de Meo, amministratore delegato di Renault, si è detto molto soddisfatto della collaborazione con STM, che “assicurerà forniture future di componenti chiave che contribuiranno a ridurre ben del 45 per cento le perdite di energia e il costo del powertrain elettrico [il gruppo motopropulsore, ndr] del 30 per cento, aiutandoci a raggiungere il nostro obiettivo ambizioso di rendere i veicoli elettrici al tempo stesso accessibili, redditizi e trendy”.

L’amministratore delegato di STM, Jean-Marc Chery, ha invece dichiarato che la sua azienda e Renault “condividono una visione comune della mobilità più sostenibile” e che la collaborazione “segna un altro passo avanti nel processo di progressiva decarbonizzazione avviato dall’industria della mobilità e dalla sua supply chain“.

COSA FA STM SULLE AUTO ELETTRICHE

Due settimane fa Ferrari ha annunciato la nomina di un nuovo amministratore delegato, che assumerà l’incarico il prossimo 1 settembre e che avrà il compito di accompagnare la casa di Maranello nella transizione verso la mobilità elettrica: è Benedetto Vigna, 52 anni, già capo della divisione Analogici, MEMS e Sensori di STM.

In un comunicato, Ferrari aveva dichiarato che “la conoscenza unica” di Vigna sui semiconduttori, “ottenuta in oltre 26 anni di lavoro nel cuore dell’industria dei semiconduttori che sta rapidamente trasformando il settore automobilistico, accelererà l’abilità di Ferrari di fare da pioniera all’applicazione delle tecnologie di nuova generazione”.

Molto più cauto sulla mobilità elettrica era stato l’ex-amministratore delegato di Ferrari Louis Carey Camilleri (2018-2020), che aveva detto che Ferrari non si sarebbe mai pienamente convertita all’elettrico.

Ferrari già offre veicoli ibridi, e ha annunciato che metterà in commercio la sua prima auto elettrica entro il 2025.

LA COLLABORAZIONE STM-ARRIVAL

Tra le collaborazioni di STM nell’industria automobilistica c’è anche quella con Arrival, produttore britannico di veicoli commerciali elettrici: la società italo-francese fornirà tecnologie di semiconduttori, microcontrollori e dispositivi di gestione delle batterie.

I dettagli finanziari dell’accordo non sono stati rivelati, ma Arrival ha detto di aver selezionato STM tra i suoi partner principali per il lancio di veicoli elettrici connessi.

Arrival ha stretto una partnership con Uber per lo sviluppo di veicoli elettrici, che conterranno tecnologie di STM.

CHI CONTROLLA STM

STMicrolectronics è controllata con una quota del 27,5 per cento da ST Holding, la joint venture italo-francese partecipata al 50% dal ministero dell’Economia (MEF) italiano e dal veicolo Ft1Ci, detenuto per il 95 per cento dalla società statale Bpi France (gruppo Caisse de Dépots) e per il 5% dall’Agenzia atomica francese.

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