Non solo Covid. Tra i grattacapi dell’industria automobilistica e del suo futuro ci sono anche i nuovi limiti dei veicoli Euro7. Limiti ai quali è a lavoro la Commissione Ue, e che nelle scorse settimane hanno preoccupato (e non poco) case auto e governi, che a causa delle severe restrizioni potrebbero fare i conti con importanti difficoltà delle loro aziende all’occhiello.
LE CRITICHE FRANCESI AD EURO 7
Tra i più preoccupati c’è il ministro francese dell’Economia Bruno Le Maire, che nelle scorse ore, in un’intervista a Le Figaro, senza utilizzare mezzi termini ha affermato: “Gli standard ambientali europei devono rimanere un fattore di incentivo, non distruttivo per la nostra industria. Sono in corso trattative sull’Euro 7 e sia chiaro: in questa fase, questo standard non è per noi conveniente. Alcune delle proposte che circolano sono eccessive. I nostri costruttori non saranno in grado di tenere il passo”.
STELLANTIS: REGOLE OLTRE LA FISICA
A conferma di quanto detto dal ministro, in effetti, arrivano le parole del ceo di Stellantis, Carlos Tavares: “Allo stato attuale, lo standard Euro 7 va oltre le semplici regole della fisica. Così, sarebbe semplicemente impossibile continuare a produrre auto endotermiche”. Lo stesso manager, scrive La Verità, chiede un “dialogo costruttivo e rispettoso” tra le aziende e le istituzioni europee, ribadendo che per troppo tempo le norme sono state scritte senza un vero confronto con l’industria.
L’INCONTRO STELLANTIS-RENAULT
Confronto che sicuramente ci sarà in Francia: “Il 26 aprile prossimo incontreremo le principali realtà industriali francesi per discuterne insieme con Stellantis e Renault, sperando di trovare interlocutori pragmatici e realisti. Il mondo automobilistico sta affrontando la più importante trasformazione tecnologica degli ultimi cento anni ma in un contesto economico di grande crisi e non di sviluppo come era capitato in passato”, ha detto Le Maire, sottolineando che davanti a limiti restrittivi di emissioni e NOx, “entro il prossimo decennio potrebbero scomparire 50.000 posti di lavoro soprattutto tra i fornitori”.
LE PREOCCUPAZIONI TEDESCHE SU EURO 7
Anche in Germania ci si preoccupa per il futuro di Daimler, Volkswagen e Bmw. Il ministro dei Trasporti tedesco, Andreas Scheuer, invoca limiti tecnicamente raggiungibili, seppur ambiziosi.
“Non dobbiamo perdere l’industria automobilistica europea, perché altrimenti quest’ultima andrà altrove. Dobbiamo essere moderni e innovativi, anche con specifiche rigorose, ma il tutto deve rimanere conveniente e fattibile”, ha affermato il ministro.
I NUOVI LIMITI CON EURO 7
Quello che è certo è che i nuovi limiti sono ancora in discussione presso i tavoli tecnici della Commissione Ue, che intende abbattere le emissioni inquinanti delle quattro ruote. Nelle scorse ore, comunque, l’Agves, ovvero l’Advisory Group on Vehicle Emission Standards, ascoltando paure e preoccupazioni, scrive Quattroruote, ha rivisto le sue raccomandazioni originarie, presentando limiti di NOx “tecnicamente raggiungibili”, aumentando la tolleranza degli ossidi di azoto da 10 a 30 milligrammi per chilometro.
TEMPI INCERTI
Anche i tempi dell’entrata in vigore potrebbero allungarsi e passare dal 2025 al 2027. E anche in questo caso le Case auto verrebbero accontentate, con due anni in più per sperimentare le innovazioni che potrebbero aiutarle a raggiungere gli obiettivi.