skip to Main Content

Dare Forward 2030

Stellantis, cosa c’è nel piano di transizione verso l’elettrico

Tutti i dettagli su Dare Forward 2030, il piano del gruppo Stellantis per la transizione all'elettrico

 

Dare Forward 2030. È il nome scelto per il piano strategico di Stellantis. Un piano fondamentale, dato che riguarderà la transizione verso l’elettrico. E, proprio sul punto, il progetto sorprende, perché, considerate le recenti e ripetute dichiarazioni dall’amministratore delegato Carlos Tavares sulla mobilità elettrica, non era scontato che rappresentasse una netta accelerazione verso l’abbandono delle motorizzazioni endotermiche. Invece il gruppo punta a raggiungere, entro il 2030, il 100% delle vendite con veicoli a batteria in Europa e il 50% negli Stati Uniti. Questo, comunque, non vuol dire che il numero 1 di Stellantis sia improvvisamente diventato entusiasta della corsa verso l’EV decisa a livello comunitario: “La fine dei motori termici sarà decisa per legge. Non è una nostra decisione ma siamo pronti e ci stiamo muovendo in questa direzione”, ha tenuto a precisare Tavares, che poi ha aggiunto: “Molti Paesi stanno inserendo scadenze e divieti e noi ci stiamo preparando per questo”.

IL CONTENUTO DEL DARE FORWARD 2030

Non è un caso se nel Dare Forward 2030 ci siano tanti numeri, ma nessuna data relativa allo stop alla produzione dell’endotermico. Stellantis vuole farsi trovare preparata, ma non intende smettere con la produzione nemmeno un giorno prima di quando scatteranno i divieti. Il nuovo piano strategico di lungo termine di Stellantis è insomma più realista del re. “Sono un ceo competitivo. Il quadro per la mobilità sostenibile è definito, noi siamo qui per competere e ormai abbiamo capito le regole così come il quadro normativo”, ha detto sempre Tavares durante la presentazione. “Questo è un piano molto sfidante e ambizioso, ci saranno ostacoli lungo la strada ma noi ci adatteremo e spingeremo avanti. I tempi ci chiedono un cambiamento di mentalità, bisogna spingerci il più possibile nel futuro”. Negli stessi istanti viene presentato il primo SUV completamente elettrico del marchio Jeep che sarà lanciato all’inizio del 2023.

TAVARES AL COPASIR: “ITALIA PROTETTA ANCHE SENZA LO STATO TRA GLI AZIONISTI”

Stellantis intende piazzare 5 milioni di Bev entro il 2030: già nel 2024 si dice fiduciosa di rilasciarne 1 milione che dovranno diventare 3 nel ’27. Tutto il gruppo sfodererà un parco macchine di 75 auto alimentate con la spina. Non ci sono dettagli sui modelli (si sa solo che oltre 25 negli Stati Uniti), particolare, questo, che in Italia ha subito fatto mugugnare i sindacati. A proposito delle beghe italiane, prima della presentazione del piano, Tavares ha replicato all’allarme del Copasir secondo cui la composizione del CdA favorirebbe gli interessi francesi: “Non vedo la necessità dell’ingresso dello Stato italiano nell’azionariato di Stellantis”, ha tagliato corto il numero 1, motivando: “Possiamo proteggere l’Italia senza avere il governo nell’azionariato. Il governo può usare meglio le tasse degli italiani”, la sferzata. Quindi la rassicurazione: “L’Italia è una delle colonne del Gruppo, stiamo investendo per rilanciare Alfa Romeo, Lancia ed elettrificare la Fiat”.

GIGAFACTORY, SI DECIDE IL 10 MARZO

L’elettrificazione del Dare Forward 2030 passerà dallo sviluppo di nuove batterie da 140 gigawattora a 400 (250 in Europa e 150 in Nord America) e 5 gigafactory in totale. “Confido che il governo possa siglare l’accordo per la costruzione di una gigafactory a Termoli“, ha detto all’agenzia Reuters, Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm, con riferimento al 10 marzo, quando ci sarà l’incontro al ministero dello Sviluppo economico. In merito Tavares ha commentato: “Viviamo in un mondo complesso, stiamo ancora lavorando con il governo italiano. Il sostegno che arriverà da Roma è simile a quello accordato dai governi di Francia e Germania” facendo riferimento alle altre due gigafactory di Stellantis in Europa, a Douvrin (Francia) e Kaiserslautern (Germania). L’accordo parte dall’intervento assicurato dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, pari a 369 milioni di euro di aiuti pubblici su un investimento totale di oltre 2 miliardi di euro.

I NUMERI

Stellantis intende raddoppiare i ricavi netti a 300 miliardi di euro entro il 2030. Il gruppo punta, inoltre, a sostenere un margine operativo tra il 10% e il 12% per l’intero periodo del piano, anche grazie a un “punto di pareggio inferiore al 50% delle consegne” e a “massimizzare il valore per gli azionisti”, pagando dividendi pari al 25/30% degli utili fino al 2025 e riacquistando fino al 5% delle azioni ordinari in circolazione, al netto di spese in conto capitale e per Ricerca & Sviluppo pari all’8% circa del fatturato. Stellantis si pone l’obiettivo di generare più di 20 miliardi in flussi di cassa liberi industriali nel 2030, raggiungere 5 miliardi di sinergie di cassa annuali entro la fine del 2024 e puntare più che in passato nei segmenti dei veicoli premium e di lusso: i ricavi aumenteranno di quattro volte.

Back To Top