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Stellantis

Ecco come Stellantis si sta schiantando

La produzione di Stellantis in Italia è crollata di oltre il 30 per cento nei primi nove mesi dell'anno: se continua così, i livelli del 2024 saranno inferiori alle 500.000 unità. Pesante il giudizio di Barclays sulla reputazione del management. Tutti i dettagli.

Stando al sindacato dei metalmeccanici Fim-Cisl, nei primi nove mesi del 2024 la produzione di Stellantis in Italia è calata di oltre il 31,5 per cento rispetto all’anno precedente, passando da 567.525 unità a 387.600.

“Per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo”, spiega il sindacato, “e perdono sia gli autoveicoli che i veicoli commerciali”: la produzione delle auto è scesa del 40,7 per cento (237.700 unità) e quella di veicoli commerciali del 10,2 per cento (149.900 unità).

CROLLANO GLI STABILIMENTI DI POMIGLIANO D’ARCO E ATESSA

Nel terzo trimestre anche i due stabilimenti che avevano registrato risultati positivi nella prima parte dell’anno, ovvero Pomigliano d’Arco e Atessa, hanno segnato rispettivamente un -5,5 per cento e un -10,2 per cento. In altri siti la produzione è diminuita anche del 47 per cento, fino a sfiorare il -70 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2023.

Nel dettaglio, al Polo Produttivo di Torino i volumi dei primi nove mesi sono ammontati a 22.240 unità, rispetto alle 70.365 del 2023 (-68,4 per cento). Allo stabilimento di Maserati a Modena si sono prodotte 220 vetture, contro le 910 del 2023. A Cassino la produzione nel terzo semestre è stata di 19.710 unità, una flessione del -47,7 per cento rispetto al 2023, la peggiore nella storia della fabbrica. A Melfi la produzione nei primi nove mesi del 2024 è calata del 61,9 per cento su base annua.

Lo stabilimento di Pomigliano è quello maggiormente produttivo: 141.290 unità al trimestre scorso. Ma il dato, si diceva, è comunque negativo (-5,5 per cento).

PROSPETTIVE NEGATIVE PER IL RESTO DELL’ANNO

Secondo la Fim Cisl, i numeri sono “destinati a peggiorare”. Ma se questa tendenza negativa dovesse proseguire anche nel quarto trimestre, la produzione complessiva di Stellantis scenderebbe sotto le 500.000 unità, rispetto alle 751.000 del 2023.

Il governo vorrebbe che la produzione italiana di veicoli raggiungesse 1 milione di unità.

STELLANTIS PRECIPITA IN BORSA

Lunedì Stellantis ha lanciato un allarme sugli utili, rivedendo al ribasso le previsioni per l’anno intero. Le nuove stime dicono che il flusso di cassa libero industriale non sarà più positivo ma negativo, compreso tra -5 e i -10 miliardi di euro; il margine del risultato operativo adjusted per l’anno intero, invece, sarà a cifra singola anziché doppia, compreso tra il 5,5 per cento e il 7 per cento.

Dall’inizio del 2024 le azioni di Stellantis hanno perso il 43 per cento del loro valore, e più del 20 per cento solo nell’ultimo mese. Attualmente si aggirano sugli 11,8 euro.

IL DECLASSAMENTO DI BARCLAYS

A seguito del profit warning, la banca britannica Barclays ha rivisto il giudizio su Stellantis, declassandola da “Overweight” a “Equal-weight” e abbassando il prezzo-obiettivo da 23 a 12,5 euro per azione (-46 per cento).

Barclays pensa che il 2025 sarà un anno di transizione o di ripresa per Stellantis, e che dal 2026 i risultati dovrebbero normalizzarsi. “Riconosciamo”, spiegano gli analisti, “che l’entità dell’avvertimento in così poco tempo ha compromesso in modo sostanziale i precedenti risultati di Stellantis, la reputazione del management, la credibilità di azienda”.

DIVIDENDI A RISCHIO?

“I margini di profitto sono attesi in calo dal 10 per cento al 5 per cento per il 2024, indicando essenzialmente un Ebit margin dello 0 per cento per la seconda metà dell’anno”, scrive in una nota Kevin Thozet di Carmignac, società francese di gestione patrimoniale. “Ciò comporta un consumo di capitale circolante di 10 miliardi di euro l’anno di capitale circolante. Si tratta di un duro colpo per la tesi d’investimento, poiché potrebbe mettere a rischio i generosi dividendi e molto probabilmente implicherà un addio ai buyback“.

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