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Ryanair Cassazione

Ecco come e perché su Ryanair atterra una condanna della Cassazione

Le sezioni unite della Corte di cassazione hanno confermato quanto stabilito dalla Corte d'appello di Brescia e dal Tribunale di Bergamo sul comportamento discriminatorio da parte di Ryanair nei confronti dei lavoratori. Tutti i dettagli

 

Fabrizio Cuscito, segretario nazionale della Filt Cgil – che rappresenta i lavoratori nel settore dei trasporti – ha detto che la compagnia aerea low cost irlandese Ryanair è stata condannata a risarcire il sindacato con 50mila euro, più le spese legali, come risarcimento per il comportamento tenuto verso i lavoratori.

COSA HA DETTO CUSCITO

Come riporta l’agenzia AGI, che cita Cuscito, “le sezioni unite della Corte di cassazione confermano quanto stabilito dalla Corte d’appello di Brescia e dal Tribunale di Bergamo sul comportamento discriminatorio da parte di Ryanair nei confronti dei lavoratori nell’ambito del procedimento legale intentato dalla Filt Cgil”.

LA “BATTAGLIA SINDACALE” CONTINUA

Il segretario ha fatto sapere che le somme ricevute saranno reinvestite “nella difesa dei diritti dei lavoratori Ryanair, in quanto la nostra battaglia sindacale e legale continua, fino a quando non otterremo la tutela di tutti i lavoratori della compagnia irlandese”.

LA QUESTIONE LEGALE RYANAIR-FILT CGIL

Ryanair era stata condannata nel 2019 dalla Corte d’appello di Brescia per “comportamento discriminatorio nei confronti dei lavoratori che avevano rapporti con il sindacato”, aveva spiegato al tempo sempre Cuscito.

La condanna della corte di Brescia, che faceva seguito al pronunciamento del Tribunale di Bergamo, riguardava la cosiddetta “clausola di estinzione”. Ovvero, nelle parole di Cuscito, quella norma che “prevedeva la cessazione del rapporto di lavoro degli assistenti di volo nel caso in cui il lavoratore avesse effettuato interruzioni di lavoro (work stoppages) o avesse intrapreso qualunque altra azione di natura sindacale, impedendo di fatto ai dipendenti di stabilire contatti con il sindacato”.

LE CRITICHE AL GOVERNO

“Anche alla luce di questo nuovo pronunciamento”, ha aggiunto oggi Cuscito, riferendosi alla sentenza della Cassazione, “riteniamo molto grave che, mentre le più grandi compagnie aeree italiane come Alitalia ed Air Italy chiudono, il governo non convochi i rappresentanti dei lavoratori e di queste aziende ma, come accaduto nei giorni scorsi, incontri esclusivamente i proprietari di una compagnia straniera come Ryanair”.

COSA HA DETTO CUSCITO SULLA CONCORRENZA

Cuscito ha precisato che la Filt Cgil è “a favore della concorrenza leale, fatta da soggetti che rispettano le norme, i salari, i diritti e le loro tutele”.
Sostiene tuttavia che in Italia manchi “ancora e sempre di più tutta la parte relativa alla regolamentazione del mercato italiano, in chiave anti-dumping sociale e salariale, posta in essere da alcuni vettori low cost che competono sul nostro mercato, eludendo e comprimendo le tutele dei lavoratori sia per la parte della regolamentazione sia per la concorrenza del sistema aeroportuale”.
Un sistema che, aggiunge “continua a basarsi su erogazioni di centinaia di milioni di euro con modalità non trasparenti, falsando così la concorrenza e il mercato”.

LA RICHIESTA DI UNA CABINA DI REGIA

Cuscito sostiene che sia necessario istituire una “cabina di regia” per il trasporto aereo, “uno dei settori più colpiti dalla pandemia”. A questa cabina dovranno partecipare “i principali attori”, e servirà a “procedere rapidamente alla riforma del settore nella direzione del rispetto delle regole del lavoro, che prevedano gli stessi trattamenti normativi e retributivi a parità di condizioni operative, partendo dall’applicazione dell’articolo 203 del decreto Rilancio”.

LA MULTA DELL’ANTITRUST

Lo scorso maggio Ryanair era stata condannata dall’AGCM (l’Autorità garante della concorrenza e del mercato) al pagamento di una multa da 4,2 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette.

L’autorità sosteneva che la compagnia avesse “reso informazioni lacunose e ambigue” in merito alle cause di cancellazione dei voli dopo il 3 giugno 2020 e “sui diritti effettivamente spettanti per i passeggeri omettendo di prospettare in adeguata e principale evidenza la possibilità di rimborso in denaro” e proponendo solo un voucher sostitutivo. I viaggiatori che erano riusciti a effettuare richiesta di un rimborso integrale, inoltre, lamentavano di averlo ricevuto solo dopo molto tempo.

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