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Compagnie Aeree

Perché l’Antitrust turba Ryanair con una multa milionaria

Ryanair dovrà pagare una multa da 4,2 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette. Tutti i dettagli sulla delibera dell'Antitrust

 

Ryanair dovrà pagare una multa da 4,2 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette. Il settore del trasporto aereo è stato tra i più martoriati da un anno di pandemia e blocco degli spostamenti. Questo però non vuol dire che l’Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) faccia sconti a pratiche scorrette e lesive dei diritti dei consumatori.

Lacuna informazioni per Ryanair

Il Garante del mercato ritiene Ryanair responsabile di numerose violazioni sia in merito alle informazioni offerte agli utenti sia per aver ostacolato il godimento dei diritti dei consumatori. In particolare l’Autorità riconosce che Ryanair ha “reso informazioni lacunose e ambigue”, in merito alle cause di cancellazione dei voli dopo il 3 giugno 2020, e “sui diritti effettivamente spettanti per i passeggeri omettendo di prospettare in adeguata e principale evidenza la possibilità di rimborso in denaro” e proponendo solo un voucher sostitutivo. Inoltre i viaggiatori che sono riusciti a effettuare richiesta di un rimborso integrale lamentano di aver ricevuto tale rimborso con tempi molto lunghi. 

Servizio clienti irraggiungibile 

Ma non è solo questo che viene contestato al vettore irlandese. Ryanair avrebbe anche creato notevoli difficoltà di contatto con i servizi di assistenza alla clientela “proprio nel periodo in cui procedeva ad effettuare un numero significativo di cancellazioni”. In sostanza la clientela non riusciva a ricevere risposta alle richieste di informazioni sull’utilizzo dei voucher. 

Voucher: violato il decreto “Cura Italia”

La compagnia irlandese ha violato anche la norma, prevista dall’art. 88-bis del decreto Cura Italia (il primo della serie di decreti emanati per rispondere all’emergenza anche economica della pandemia da covid-19), che assicurava durata di 18 mesi ai voucher emessi per via delle restrizioni agli spostamenti. Tale pratica è continuata anche molto dopo le prime fasi emergenziali. “Anche dopo il 6 novembre 2020, aver continuato a frapporre ostacoli ai consumatori non riconoscendo un ristoro per gli annullamenti dei voli richiesti dagli stessi, in contrasto con quanto disposto dalla pertinente disciplina emergenziale e ponendo limitazioni ed oneri all’utilizzo dei voucher già rilasciati”, si legge nel provvedimento. 

La pubblicità ingannevole di Ryanair secondo Agcm

A Ryanair viene contestato anche di aver veicolato informazioni non accurate nelle sue campagne pubblicitarie. Ryanair ha diffuso nel periodo giugno 2020 – gennaio 2021 una campagna pubblicitaria con la quale ha invitato i consumatori all’acquisto di biglietti, prospettando la possibilità di cambiare i voli senza il pagamento di alcuna penale o supplemento. In verità il supplemento c’era, “risultava che il prezzo del biglietto applicato per il caso di cambio volo fosse più elevato di quello normalmente in vendita al medesimo momento – scrive ancora l’Authority- . Non veniva altresì indicata un’importante limitazione della medesima promozione, ovvero che il cambio volo dovesse essere effettuato fino a sette giorni prima della partenza, altrimenti si sarebbe dovuta comunque pagare la penale per cambio volo”. 

La multa con lo sconto 

Per tutte queste ragioni l’AGCM ha comminato una multa complessiva di 4,2 milioni di euro alla Ryanair. Una multa con lo sconto motivato proprio dalla difficile situazione nella quale versano le compagnie aeree. In prima battuta, in merito al primo set di violazioni (uso dei voucher, rimborsi effettuati con tempi lunghi e difficoltà di contatto con il servizio clienti) l’AGCM presieduta da Roberto Rustichelli aveva ritenuto di “determinare l’importo della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile a Ryanair DAC nella misura di 4.000.000 €”. Tuttavia, in considerazione “della grave perdita economica subita dal Vettore nel periodo marzo 2020 – marzo 2021, pari al [50-100%] di fatturato rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente” e al “contesto – operativo ed economico – oggettivamente eccezionale in cui la Società è venuta ad operare” la multa è stata ridotta a 2.800.000 di euro. 150. Lo stesso discorso vale per il secondo set di violazioni, quello relativo ai difetti di informazioni nella campagna pubblicitaria. Inizialmente la multa comminata era di 2.000.000 di euro, poi abbassata a 1.400.000 di euro. 

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